E’ stato ucciso con quattro colpi di pistola ed il suo corpo dato alle fiamme nella sua auto subito dopo, Domenico Maria Gigliotti, di 40 anni, l’imprenditore edile assassinato all’alba di ieri davanti al cancello della sua villa, a Lamezia Terme.
E’ quanto emerso dall’autopsia disposta dal sostituto procuratore della Repubblica di Lamezia Terme Santo Melidona che si è conclusa nel tardo pomeriggio. Al momento resta tuttavia impossibile stabilire il calibro dell’arma utilizzata, anche perché sul luogo dell’omicidio non sono stati trovati bossoli. Particolare che induce i carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme e del reparto operativo di Catanzaro, che conducono le indagini, a ritenere che l’assassino abbia usato una pistola a tamburo.
Gli investigatori, allo stato, non escludono alcuna ipotesi sul movente del delitto. Gigliotti era già noto alle forze dell’ordine per essere rimasto coinvolto in alcune indagini sulle cosche di ‘ndrangheta del lametino che però non gli avevano provocato conseguenze giudiziarie.
Oltre che imprenditore edile, l’uomo, insieme alla moglie, Rosa Curcio, che era a casa con le due figlie e che ha dato l’allarme vedendo le fiamme, gestiva l’agenzia di viaggio “Easy Flyght” coinvolta nei mesi scorsi in un’indagine della Guardia di finanza per una presunta truffa legata alla vendita di crociere e viaggi definiti “fantasma”. Le indagini continuano dunque ad essere coordinate dalla Procura della Repubblica di Lamezia.