C’è da essere sconcertati per come Catanzaro continui ad essere gestita.
La fase che stiamo vivendo, nella quale sono negati ai cittadini diritti essenziali come il diritto all’acqua e il diritto alla trasparenza amministrativa, sfiora soltanto i corridoi di Palazzo De Nobili, perché sull’agenda del Sindaco le priorità sono soltanto quelle di fare quadrare i conti nella sua maggioranza. Non entriamo, come di consueto, in dinamiche che non ci riguardano; ma non si può non evidenziare l’incoscienza e l’incapacità politica di un Sindaco e della sua gestione, la peggiore che Catanzaro ricordi.
I cittadini sono come al solito abbandonati a se stessi; c’è chi dice di non preoccuparsi, che l’allarme inquinamento rientrerà.
C’è da augurarselo, ma è evidente ancora una volta la gestione pressappochistica e dilettantistica di tematiche di estrema importanza e gravità. È tutto un vociare, un passaparola. Dopo più di una settimana, ai cittadini non è dato sapere, non è dato avere informazioni sul tipo di agente inquinante, sulle cause, le contromisure. Ho presentato stamattina una richiesta di accesso agli atti per capire meglio cosa sia accaduto.
Ma non è solo l’emergenza idrica, non è solo il mare inquinato, non è solo l’ennesima ordinanza prima emessa e poi revocata, non sono soltanto le bugie sui debiti, sulla Funicolare, sullo Stadio Ceravolo: è una pioggia quotidiana di contraddizioni, incapacità, equilibrismi, giochi di prestigio, che sta distruggendo quel poco che restava in piedi di una Città in difficoltà come non mai. Giunta tecnica, Giunta politica, ingressi, e uscite; ma possibile mai che il Sindaco non abbia nulla da dire su quello che sta succedendo in Città? Dove vive, dove si trova? Davvero pensa che i cittadini catanzaresi si possano blandire e addormentare con continue promesse e rinvii? Sono finiti i tempi degli annunci, i cittadini sono inviperiti. Non si può più continuare a galleggiare nella mediocrità di una Armata Brancaleone che non ha speranze per se stessa, figuriamoci se può darne a Catanzaro e ai catanzaresi.