“E’ stato trasmesso, qualche giorno fa, dal Collegio dei Revisori dei conti del Comune di Catanzaro, un documento alquanto preoccupante sullo stato di salute dei Conti del Comune. Il documento, verbale n. 59 del 15/02/2016, verte sulla verifica del rispetto del principio della continuità dei valori nel tempo con riferimento al fondo di cassa; sulla verifica della situazione finanziaria dell’Ente negli ultimi 5 anni (2010-2014); sulla verifica della situazione finanziaria al 31/12/2015.
Le considerazioni che il Collegio esprime, con riferimento ai tre argomenti, sono per nulla positive, e rappresentano una situazione che è ben diversa dal prospetto “rose e fiori” che l’Amministrazione comunale, con in testa il Sindaco, propaganda continuamente. Per quanto riguarda il principio della continuità dei valori nel tempo con riferimento al fondo di cassa, il Collegio rileva che, pur essendo rispettato il principio stesso rispettato, i fondi di cassa “assumono sempre negli anni consistenze importanti, poco giustificabili con i problemi di liquidità generali di tutti i Comuni”.
Riguardo le riscossioni, viene rilevato un “non efficiente e non efficace sistema di riscossione dei proventi dell’Ente, e ciò attraverso l’esame dello scaglionamento temporale dei residui attivi che invece di diminuire nel tempo, ha dimostrato un aumento più che costante e in certi versi crescente”. La considerazione sui residui è preoccupante, perché la Corte dei Conti ha, in merito, più volte bacchettato il Comune di Catanzaro; ricordo anche che il Comune ha, in passato, rischiato di incorrere nella dichiarazione di dissesto finanziario proprio a causa della critica situazione dello stato dei residui.
Il Collegio rileva con preoccupazione anche gli avanzi di amministrazione che si mostrano negli anni (con un picco del +171,97 del 2014), affermando che “un aumento di questo tipo è certamente sintomatico di anomalie nella gestione dell’ente pubblico che proprio per la sua natura di erogatore di servizi dovrebbe avere un bilancio a pareggio o con valori molto vicini all’equilibrio.”
Anche sull’andamento dei residui attivi e passivi le considerazioni del Collegio sono negative; in particolare, sui secondi, viene evidenziata “un’insufficiente gestione della spesa che non si riesce a coprire se non in misura minima. In altri termini il Comune resta fortemente indebolito dal non riuscire a diminuire in modo strutturale lo stock dei debiti.” Critici sono anche gli esiti sull’esame della situazione finanziaria al 31/20/2015. Il Collegio rileva elevata anzianità di voci di entrate tributarie (alcune delle quali risalenti addirittura all’anno 2000), imputabile al non perfetto sistema di riscossione da parte di Equitalia, ma comunque con una corresponsabilità relativa a vigilanza e segnalazione, secondo il Collegio, da parte degli organismi interni del Comune.
E, ancora, basso il livello di esigibilità, per cui le somme incassate suddivise in base all’anno di formazione sono del tutto irrilevanti rispetto ai residui che di anno in anno si riportano a nuovo; è bassissima, tra le altre cose, la percentuale di incasso di proventi per violazione del codice della strada (2-3% delle somme portate a residuo). Il Collegio conclude, invitando il Comune a riorganizzare i servizi attivi delle entrate, “in modo da ridurre gli uffici preposti fino ad arrivare ad un unico ufficio comunale delle entrate”.
Alla luce delle considerazioni espresse dal Collegio, ho chiesto ai Vicepresidenti della Commissione Risorse Finanziarie (Giulio Elia e Rosario Mancuso) di fissare una o più riunioni di Commissione ad hoc, con la presenza dell’Assessore e del Dirigente al ramo, in modo da approfondire l’argomento e innescare un proficuo contraddittorio tra le parti, soprattutto in vista del prossimo Bilancio previsionale, la cui valenza (anche politica) è notevole.”