«Il rimpallo di responsabilità tra Regione e Province calabresi riguardo la gestione del trasporto dei disabili nelle scuole, deve essere risolto una volta per tutte dal governo, che ha il dovere di assegnare velocemente le risorse alla Regione Calabria».
È quanto afferma il deputato M5s Paolo Parentela, che aggiunge: «Ho depositato un’interrogazione al Ministro delle politiche sociali, anche per comprendere quali saranno le azioni che il governo metterà in atto per verificare l’effettiva tutela del diritto allo studio dei ragazzi disabili calabresi. Non è davvero possibile che la politica non sia in grado di gestire un servizio così delicato ai cittadini, anche in virtù del fatto che esiste la legge 104/92 prescrive la gratuità del servizio di trasporto per i disabili che frequentano la scuola dell’obbligo o corsi di formazione finanziati dallo Stato. Il rimpallo delle responsabilità è colpa del governo che con le riforme degli enti territoriali ha soltanto scombussolato la gestione dei servizi, facendone pagare le spese ai cittadini».
Il Cinque Stelle continua: «Appare sempre più evidente come in Calabria i casi di ragazzi disabili che hanno sempre maggiore difficoltà ad accedere al diritto allo studio siano numerosi e sparsi per il territorio. È già la terza interrogazione parlamentare che presento sul tema, nella speranza che un governo sordo sia capace di ascoltare le esigenze dei cittadini più sfortunati. In casi come questi, la politica deve dare risalto alla più nobile funzione che possiede: abbattere le barriere che impediscono ai cittadini di godere pienamente dei propri diritti. In tempi in cui qualcuno vuole stravolgere la Costituzione è importante ricordare spesso uno dei capisaldi della stessa, rappresentato dall’Articolo 3».
«Tutte le istituzioni – conclude Parentela – dovrebbero cooperare in casi come questo. Il rimpallo delle responsabilità deve per forza venire dopo il rispetto per i diritti dei cittadini. È curioso come si parli di mega opere che costano miliardi di euro, come il ponte sullo stretto, in un Paese che è ancora incapace di trovare pochi spiccioli atti a garantire i diritti fondamentali alle fasce più deboli della propria popolazione».