Gentili signore e distinti signori

Sferzante come sempre vi proponiamo l’articolo di ROGNOLO, su gentile concessione del Club Massimo Palanca che per motivi tecnici questa settimana non stampa il suo giornalino

Gentili signore e distinti signori, voi che avete il Catanzaro nel sangue e non solo nel cuore, preparatevi ad un’estate lunga, calda e stressante. Non saranno vacanze, sarà un calvario senza fine di cui al momento non si vede la conclusione. Il campionato non è ancora tecnicamente finito, anche se il nostro ha avuto l’epilogo un paio di mesi fa, e già siamo costretti a rincorrere i nostri pensieri e le nostre preoccupazioni per quello che verrà. Sempre se ce ne sarà uno, visti i chiari di luna non è neanche così scontato.

Il via alle danze lo ha dato l’innefabile Signor Rotella con la sua intervista a “Il Domani”.

A questo proposito volevo segnalarvi delle strane quanto curiose coincidenze. Al ritorno da Brescia, dopo un colloquio aeroportuale tra un signore brizzolato e uno baffuto, venne fuori l’intervista in cui uno dei dipendenti della Medical Sport Center, prestato all’US Catanzaro con pessimi risultati, ci venne a dire che i conti dell’US erano a posto, che non c’era nessun problema, che gli stipendi erano pagati e altre ridicole amenità in questo tono. Ad un mese di distanza si scopre che i conti non sono affatto a posto, che i problemi ci sono e sono tanti e, soprattutto, che gli stipendi sono fermi al mese di dicembre. Ergo, i nuovi calciatori arrivati a gennaio finora non hanno visto un euro che è uno.

A questo punto penserete che questa nuova intervista dei giorni scorsi del pur valido Fotia sia frutto di una brillante intuizione giornalistica. Io penso di no e vi spiego il perché. Pochi giorni fa, tra una cuzzupa e una scheda elettorale, un signore ancora spettinato dopo un lungo sonno e un signore iperattivo specie se sotto elezioni e specie se si parla di Catanzaro (tra l’altro lo saluto affettuosamente visto che è un mio fan sfegatato) sono stati notati impegnati in una conversazione lunga e all’apparenza impegnata. Magari stavano parlando del tempo, della ricetta del morzello, delle stagioni che cambiano, che si stava meglio quando si stava peggio, che bisogna stare attenti ai colpi di freddo o del Corso Mazzini e di quante belle “passiate” si potranno fare una volta finito. Magari parlavano di queste simpatiche questioni, ma resta il fatto che, guarda caso, prima l’iperattivo e poi il semi-dormiente rilasciano a stretto giro di quotidiano interviste riguardanti il futuro dell’US Catanzaro 1929.

Il primo farnetica di imprenditori pronti a rilevare il Catanzaro senza pensare che sono anni che lo dice e senza pensare che, stante la presenza ingombrante di Poggi e Parente, nessuno mai si avvicinerà all’US. Di cordate dei sozizzi ne abbiamo piene le tasche e non solo, qui c’è la necessità di reclutare gente seria e appassionata, con un minimo di testa e un minimo di soldi. Di pezzenti presuntuosi non ne vogliamo mai più. Il secondo fa dell’oratoria fine a se stessa il suo cavallo di battaglia e, con poca memoria e con strategica sinergia, getta la croce sulle spalle di Colao ben sapendo che quest’ultimo non ha né la forza economica né l’imprenditorialità necessaria ad intraprendere una così impegnativa attività. Ma ci sono dei passaggi, nella intervista del pingue baffuto, che sono delle perle di facciatostaggine.

La prima perla ce la regala parlando della promessa di Colao di rilevare la maggioranza, senza mai parlare degli individui con cui si troverebbe a trattare, indicando così il primo capro espiatorio nel caso in cui le cose andassero male. Colao stia attento a chi lo tira per la già abbastanza sgualcita giacchetta.

La seconda perla è tutta la risposta alla domanda sulla Sinergica srl, un vero manuale del perfetto dir nulla. E dire che lui della Sinergica, di quello che sarebbe successo e della situazione che si sarebbe venuta a creare sapeva tutto visto che era stato preventivamente avvisato e messo in guardia da qualcuno che ora si vuol far passare per sostenitore di fantomatici cavalli di ritorno. Allora si era in tempo per far qualcosa, ora i buoi sono scappati caro Signor Rotella. E a proposito dei cavalli di ritorno sgraditi al nostro dormiente amico mi giunge notizia, nel mentre di questo scritto, di un disperato tentativo portato avanti da una persona al di sopra di ogni sospetto seriamente preoccupato (lui sì, caro Rotella) della situazione dell’US Catanzaro. L’unico ad essere sereno in compagnia di due inetti e di un approfittatore napoletano è il nostro caro addormentato in Via Panella. Al resto della Città e il resto della tifoseria ribolle il sangue e lui non trova di meglio che invocare Braglia e Lo Giudice dopo averli sacrificati sull’altare dei suoi rapporti di amicizia con Poggi, Parente e Improta. Quando si dice faccia tosta.

La terza perla ce la regala addossando le colpe di quanto avvenuto in questa annata disastrosa a Martino, dopo averci fatto credere che le colpe dell’anno scorso erano di Princi e Cagni. Parente e Poggi santi subito e senza passare dal via!!! Le colpe sono sempre degli altri, però guarda caso, questi altri non ci sono più, loro ci sono sempre e le cose non sono cambiate. Poi magari ci spiegherà con calma le grandi colpe di Martino visto che dopo 3 giornate il suo amichetto Improta era già al Catanzaro Club a tagliare torte e a fare salamelecchi. Io non dimentico e spero lo stesso facciano gli altri tifosi.

L’ultima perla, la più brillante e splendente, ce la regala parlando di Braglia. Dopo averlo definito “maestro” al confronto del “professore” Cagni, lo suggerisce sottovoce come possibile riunificatore della piazza. Della serie, richiamate Braglia poi se le cose si mettono male diamo la colpa al suo carattere sanguigno e noi ci salviamo un’altra volta in calcio d’angolo. Delirante.

Le guerre si fanno con i soldati, ma se questi soldati non hanno qualcuno che li conduce con un minimo di testa vanno solo allo sbaraglio. Nelle guerre vere purtroppo muoiono, nelle guerre virtuali per fortuna fanno solo brutte figure.

Signor Rotella, si faccia da parte. Il suo tempo è finito, il suo e quello del suo club di affaristi e di politicanti. E’ dal 1970 che si diverte e fare il capuzziello, ora è il momento che lo facciano altri e si spera che lo facciano meglio di quanto ha fatto lei in questi ultimi anni. Le assicuro che li doteremo di sveglia, in caso si dovessero addormentare irrimediabilmente.

ROGNOLO

Autore

Tony Marchese

Scrivi un commento