GELA – Il Catanzaro esce battuto dal “Vincenzo Presti” di Gela e ora staziona sul fondo della classifica assieme ad un’altra formazione calabrese, il Rende di Fausto Silipo. Il terzo rigore (tra l’altro dubbio) concesso contro i giallorossi su tre partite ha condannato la formazione di Domenicali ad un’immeritata sconfitta, giunta dopo che Coppola e compagni hanno condotto le danze per gran parte del match, non riuscendo però a trovare il gol del pari, vuoi per un po’ di sfortuna, vuoi per la giornata di grazia del portiere gelese Recchi, autore di un paio di interventi decisivi. Speriamo che questa crescita dal punto di vista del gioco possa rappresentare un segnale benagurante per i giallorossi, chiamati domenica prossima a raccogliere l’intera posta in palio al “Ceravolo” contro il Pro Vasto, che proprio oggi ha ottenuto i primi tre punti in classifica dopo aver battuto di misura tra le mura amiche la Vigor Lamezia.
LA CRONACA
Domenicali, che non si è potuto sedere in panchina per via della squalifica inflittagli dal Giudice Sportivo dopo il contestato match contro il Potenza, ha mandato in campo la stessa formazione che mercoledì ha avuto la meglio sull’Igea Virtus in Coppa Italia, con le sole eccezioni di Botticella, che ha fatto il suo ritorno tra i pali, e Morleo, al posto del giovane Caroleo. Largo quindi al 4-2-3-1 tanto caro al tecnico giallorosso, oggi ex di turno.
Inizio scoppiettante, quello del cosiddetto (ahi noi!) “derby del Lodo Petrucci”, con un Catanzaro molto vivace ed intraprendente dalla cintola in su e con un Gela che comunque riusciva costantemente a rendersi pericoloso dalle parti di Botticella. Solo pochi minuti dopo l’avvio lancio di Cirillo, liscio di Morleo e Omolade che sbagliava clamorosamente a pochi passi dall’ex portiere della Salernitana sfiorando il palo con un tiro rasoterra. Ancora Gela al 23’: Alderuccio regalava il pallone a Cirillo, che dal limite scoccava un tiro che Botticella neutralizzava. Al 26’ il vantaggio dei padroni di casa: Cirillo veniva strattonato in area e cadeva (o si lasciava cadere?). L’arbitro assegnava il penalty che lo stesso bomber realizzava con una precisa sassata che l’estremo difensore giallorosso riusciva solo ad intuire. Da qui in poi il Catanzaro cresceva notevolmente e assumeva il comando delle operazioni, chiedendo anche lui un calcio di rigore per un atterramento in area di Morleo. L’arbitro però vedeva la simulazione del terzino giallorosso e gli sventolava in faccia il cartellino giallo. Da rivedere.
Al 34’ sugli sviluppi di un corner Giuntoli svettava più in alto di tutti, ma Recchi con una grande risposta diceva di no all’ex Cisco Roma.
Al 34’ sugli sviluppi di un corner Giuntoli svettava più in alto di tutti, ma Recchi con una grande risposta diceva di no all’ex Cisco Roma.
Nella ripresa stesso leit motiv. Al 49’ punizione dai 30 metri di Gimmelli che faceva la barba al palo. Nel Catanzaro uscivano Cuffa e uno stremato Wahab per fare posto a Siclari e Procopio. La stanchezza allentava, seppur di poco, la pressione dei giallorossi, che tremavano quando al 65’ Cirillo anticipava tutti in area e di testa a botta sicura concludeva di poco a lato.
All’81’ invece miracolo di Recchi su una velenosa punizione di Gimmelli. Forcing finale per gli uomini di Domenicali, ma in altre due circostanze il portiere gelese non si faceva trovare impreparato. Il finale diceva purtroppo: Gela-Catanzaro 1-0.
PSG