Una piaga, insomma, ancora una volta messa in luce dal lavoro certosino della Guardia di Finanza, in questo ennesimo caso quella del Comando provinciale di Catanzaro, che ha passata al vaglio le posizioni di circa 90 soggetti che hanno beneficiato, nel 2013, dell’esenzione utilizzando i servizi sanitari a costo zero.
Il danno accertato non è elevatissimo, quasi 26 mila euro, ma comunque indicativo di una cattiva prassi ormai quasi consolidata nella regione, dove ogni anno sono diversi i casi simili scoperti dalle fiamme gialle.
I trasgressori rischiano ora oltre al vedersi addebitare quanto non pagato, multe che, nel totale, possono ammontare a oltre 77 mila euro.
L’anomalia riscontrata dagli investigatori – che hanno setacciato banche dati e incrociato le informazioni sui redditi reali dei controllati, la loro età o il fatto che sostenessero di essere disoccupati – è che gli stessi, al termine delle verifiche, sono risultati titolari di redditi superiori addirittura del 400% rispetto a quello effettivamente dichiarato all’atto di presentazione dell’istanza d’esenzione.