FORZE ARMATE: NOTA DEL PSDI

“CARI CATANZARESI , COME SI FA’ A DIFENDERE L’INDIFENDIBILE ? ”

In questi giorni , abbiamo appreso dalle agenzie di stampa e sui quotidiani locali , del pugno ben assestato nei confronti della città di Catanzaro, privata  inspiegabilmente della parata militare in occasione della Festa delle Forze Armate del 09 novembre. Abbiamo fatto presente che la città dei tre colli è sede istituzionale di tutti presidi militari e dei comandi regionali di Carabinieri e Guardia di Finanza  e  che perciò è la naturale candidata ad ospitare eventi che hanno a che fare con il mondo militare. D’altronde i catanzaresi sono cittadini della Repubblica Italiana ed hanno il diritto di vedere i propri “amici” in divisa sfilare per le vie del Capoluogo di regione al pari dei colleghi reggini, che già lo scorso anno hanno provato l’emozione di un momento simile: un po’ per uno certamente non fa male a nessuno!

Abbiamo altresì appreso che, un noto esponente politico catanzarese ha preso formalmente le difese degli ignoti autori dell’ennesimo scippo verso anche la sua città, pur di difendere l’operato politico del governo nazionale di centrodestra. In merito ai fatti specifici , lo scrivente non ha distorto quanto di sua conoscenza, né può riferire sulle presunte quanto non confermate notizie di manifestazioni celebrative dal 04 al 07 novembre nella città dei tre colli.

Per ciò che concerne opinioni sui comportamenti di altri esponenti politici ed in particolar modo quello dell’on. Tripodi, ribadisce la propria considerazione personale, sottolineando quanto già  appreso alle scuole elementari, che la lingua italiana oltre essere una molto interpretativa  ha anche il dono di essere  espressiva e descrittiva: “nella provincia reggina gli uomini politici (ed a questo punto anche l’on. Tripodi, nativo e residente dell’onomimo territorio)  hanno maggiore spirito di appartenenza al territorio e si battono per i propri elettori con risultati concreti e positivi, ironizzando una chimera per Catanzaro!”

Proprio in materia di concretezza di risultati , mi duole evidenziare che la presa di posizione dell’Ente provinciale in seno ad una sua richiesta  formale di garantire la permanenza dell’ ospedale militare di Catanzaro, non è stata molto tenuta in considerazione dal Ministro dell’epoca che se non erro, appartiene alla stessa maggioranza politica presente in Provincia. L’unico interessamento  fortemente  caldeggiato e sentito a Roma , è stato quello del consigliere comunale Eugenio Riccio che per tramite dell’attuale presidente della Regione Calabria Agazio Loiero  aveva chiesto ed ottenuto  la riapertura del nosocomio militare anche sottoforma di un “Reset Centre”. Di quanto detto né è  conferma la missiva nr. 1/10453/3.2.1/OSP del 07/03/2008 a firma del capo gabinetto del Ministro della Difesa , all’epoca dei fatti l’ulivista Arturo Parisi. La chiusura e la mancata riapertura , sono pertanto politicamente da addebitare all’attuale maggioranza di governo del centrodestra, che  in campagna elettorale ne aveva promesso quanto meno la riapertura. Sul tema di mobilità del personale civile dell’ex nosocomio militare parrebbe ridicolo prendersi i meriti, in virtù dell’esistenza di una norma  quale il  D.Lgs. 265/97 e di un accordo sindacale ,quello del 24/10/1997, che ne regolano termini e modalità ben precise. Sulla questione più squisitamente personale , c’ è da sottolineare che parte del personale civile proveniente dalla struttura sanitaria militare è transitato a domanda in altre pubbliche amministrazione, a dimostrazione della mancata riqualificazione professionale dello stesso.

In merito alla frase ”imput del ministero della Difesa e del Comitato provinciale per la sicurezza” per la dislocazione dei reparti speciali dei Carabinieri nei quartieri a sud della città”, è doverosa una precisazione: oltre che la parola “imput” è  sbagliata in quanto la dicitura corretta è “input”  , occorre sottolineare che l’Autorità nazionale di P.S. a norma dell’art. 1 Legge 121/81 è il Ministro dell’Interno e non come erroneamente riportato il titolare del dicastero della Difesa , e che le autorità provinciali in base al R.D. 773/1931 sono da individuare nel Prefetto e nel Questore della provincia. Probabilmente le iniziative a contrasto della criminalità intraprese in questi giorni nei quartieri Corvo, Pistoia, Aranceto e Fortuna (collegio elettorale Catanzaro VII)  saranno frutto di un’intesa attività di prevenzione e repressione determinata dagli studi di settore delle due Autorità provinciali di P.S. (Prefetto e Questore, appunto); che nulla hanno a che vedere con i compiti istituzionali  del Ministero della difesa. In più è da rendere noto che la provincia di Catanzaro non rientra più tra i piani del “Pacchetto Sicurezza” varato dal ministro Maroni,  in quanto in data 03-08-2009 non è stata prorogata per il territorio catanzarese i benefici previsti dal D.L. 151/2008 convertito in Legge 186/2008; insomma ulteriore schiaffo  del centrodestra a Catanzaro anche in tema di contrasto alla criminalità organizzata e non.

Sui temi più squisitamente politici, invito alcuni esponenti del PdL catanzarese a pensare meglio a ciò che avviene in questi giorni in casa loro rispetto alle vicende del PSDI  che onoro di rappresentare nella provincia di Catanzaro, anche in virtù del mandato democraticamente  conferitomi dal Consiglio Direttivo di Federazione provinciale. Le logiche del PSDI sono principalmente quelle di  portare avanti le problematiche quotidiane dei cittadini che non hanno una voce politica e certamente per farlo lo scrivente non ha bisogno di ricoprire numerose cariche politiche con annessi copiosi stipendi , né  frequentare corsi di formazione politica , più utili  ai politici di professione che alla gente di popolo: la coerenza di avere una sola tessera di partito sin dall’inizio dell’attività in politica risulta prima o poi determinante anche in termini di serietà.   

Lo scrivente accoglie con estremo favore l’iniziativa del presidente Ferro di richiedere l’intervento degli operai idraulico-forestali per il ripristino della viabilità nelle strade di pertinenza della provincia.. Però probabilmente se un corretta Amministrazione avesse pensato per tempo al territorio ed agli eventuali problemi che sarebbero sorti in occasione di condizioni meteorologiche avverse  , avrebbe certamente evitato di spendere soldi inutilmente in ippodromi fantasma  e trenini da fiaba. Assistiamo impotenti ad enorme disastro ambientale che si ripercuote sulla viabilità soprattutto quella provinciale con strade come ad esempio quella che collega Lido con la SS 280 e quella che collega la SS 106 con il quartiere Santa Maria  sommerse dal fango e piene di smottamenti del fondo bituminoso; chiaro segno che dei disagi dei catanzaresi poco importa alle Istituzioni competenti, l’importante è fare divertire la gente tanto quanto basta da nascondere le proprie inefficienze. Altro tema che sarebbe meglio non affrontare è l’edilizia scolastica che in occasione di questi eventi climatici ha dato dimostrazione di fare “acqua” , in senso stretto del termine; un disastro che i nostri bambini devo subire pur di proseguire il loro percorso formativo scolastico.

In conclusione e senza ulteriore replica ,  invito gli esponenti politici interessati a queste problematiche  a discutere, di questi e di altri fatti , presso una pubblica assemblea , così dare modo anche alla cittadinanza di comprendere così come sta facendo numerosamente attraverso forum e blog, dell’esigenza di cambiare urgentemente  l’attuale classe politica “sfrontata” ancora nel difendere ciò che è indifendibile.

iL COORDINATORE PROVINCIALE
CORRADO DI DONNA

Autore

Salvatore Ferragina

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