In relazione ai servizi televisivi ed articoli di stampa recentemente pubblicati sulla Fondazione Campanella, desidero, in qualità di Direttore Scientifico della Fondazione stessa, intervenire sulla questione anche per rasserenare tutti coloro che, afflitti da gravi sofferenze, si rivolgono al Centro Oncologico per ricevere aiuto e sollievo.
Come Direttore Scientifico desidero riportare i rilevanti risultati che la Fondazione ha ottenuto in soli tre anni di attività nel campo della Ricerca Scientifica e dell’assistenza agli ammalati di cancro.
RICERCA SCIENTIFICA.
La Fondazione Campanella ha prodotto, nel triennio 2006-2009, più di 100 pubblicazioni scientifiche su prestigiose riviste internazionali nel campo dell’oncologia. Tra i tanti risultati ottenuti vorrei citare, a titolo di esempio, le nostre scoperte nel campo dei tumori ereditari che già consentono l’identificazione di soggetti a rischio di cancro della mammella e del colon e che quindi hanno anche ottenuto riflessi immediati nel campo dell’assistenza.
ATTIVITA’ ASSISTENZIALE.
L’attività assistenziale nei suoi tre anni di vita può essere considerata di grandissima rilevanza non solo per qualità ma anche per quantità. Voglio citare i dati essenziali delle attività assistenziali suddivisi per ricoveri ordinari, day hospital ed attività ambulatoriale.
Nel periodo 2006-2009 la Fondazione ha effettuato circa 9.000 ricoveri ordinari, circa 10.000 ricoveri in day hospital, circa 550.000 prestazioni ambulatoriali..
Anche in questo settore voglio fare un esempio: la Fondazione Campanella dispone di una tecnologia importante, unica in Calabria, fondamentale come strumento diagnostico in oncologia. Grazie a questa tecnologia, conosciuta con il nome di PET, la Fondazione ha potuto soddisfare le esigenze di migliaia di pazienti effettuando circa 5.000 prestazioni in un triennio.
Ritengo che l’attività della Fondazione non possa essere definita come trascurabile. Ritengo invece che la Fondazione in questi anni abbia contribuito in modo significativo grazie all’impegno di tutti colori che in essa operano, a fermare l’emigrazione sanitaria che tanti disagi provoca ai cittadini calabresi e tanto danno economico arreca alla Regione.
Prof. Francesco Saverio Costanzo