La Fondazione Tommaso Campanella, “dopo aver atteso invano per anni che si trovasse una soluzione, è stata costretta a licenziare il personale in esubero dopo la drastica ed incomprensibile riduzione dei finanziamenti e dei posti letto”.
Lo hanno comunicato il direttore generale Mario Martina e il presidente Paolo Falzea. “Il provvedimento – scrivono in una nota – riguarda 172 unità di personale tra medici, biologi, infermieri professionali, operatori socio sanitari ed amministrativi.
Le responsabilità sono di chi, negli ultimi anni, con molta superficialità ha assunto decisioni o proposto soluzioni senza rendersi conto delle conseguenze di quelle decisioni. Rimane la speranza – spiegano Falzea e Martina – che in un futuro, che si auspica molto prossimo, si possano realizzare le ipotesi formulate all’unanimità dal Consiglio regionale della Calabria (aumento dei posti letto) e dalla Struttura commissariale (attivazione di nuovi servizi sanitari) che consentirebbero nei prossimi mesi di riassumere in larga parte il personale oggi licenziato.
La Fondazione – scrivono ancora – accetta la sfida di essere remunerata a prestazioni come una clinica privata anche se, occorre ricordarlo, è costituita da due enti pubblici, e persegue fini pubblici di formazione, ricerca ed assistenza alla stregua di un policlinico universitario”.