Rassegna stampa

Folino lancia il Catanzaro

Il giovane centrocampista si dice sicuro di un successo con il Martina

«Se giochiamo come sappiamo non ce n’è per nessuno»

da Il Quotidiano

CATANZARO ­ Ha piovuto a dirotto per tutta la mattina, ieri. Nuvole grigie e freddo invernale. Poi il sole è sbucato, giusto poco prima che i ragazzi di Piero Braglia tornassero a lavoro. Quello che interessa maggiormente queste righe è che l’acqua sta inzuppando il terreno di gioco dello stadio catanzarese, un terreno già ridotto male e che il maltempo riduce peggio. Appare giusto ripetere, quindi, che le condizioni del “Nicola Ceravolo” sono da migliorare al più presto, almeno per quanto riguarda l’elemento più importante: il campo.
Spalti, servizi, tribuna stampa e tutto il resto possono anche aspettare i pastosi passaggi burocratici necessari all’avvio di un cantiere, che l’amministrazione comunale ha in testa da quasi quattro anni. Il vecchio Militare ha da tempo un volto nuovo, tribune e gradinate stile Marassi ma ancora solo sulla carta, e forse soltanto alla fine della corrente stagione calcistica comincerà a prendere forma.
Nello spogliatoio qualche lamentela comincia pure a sentirsi, tra i denti. Il rischio di sciocchi infortuni, quando corri sette giorni su sette sopra un terreno a tratti spelacchiato e con qualche gobba di troppo, cresce a dismisura. Ci saranno impianti sportivi più poveri in giro per l’Italia. Negli ultimi anni se ne sono visti tanti in quarta categoria, anche in terra battuta prima che le regole federali imponessero la dignitosa semina. Ma la tradizione del “Ceravolo” è ben altra cosa, nessuno lo dimentichi, e segue di pari passo quella del Catanzaro. Venti anni fa era considerato tra i migliori del Paese. Oggi, sta lì in attesa di nuova gloria. O più semplicemente, di un razionale intervento che faccia tornare brillante quell’erbetta che d’inglese, oggi, ha solo qualche traccia.

LARGO AI GIOVANI. Insieme a Nicola Ascoli, forma la coppia di catanzaresi cresciuti alla corte dell’Unione sportiva 1929. Tommaso Folino è un prodotto locale, piace a tifosi e addetti ai lavori, promette bene e sembra un tipo tosto. Classe ’81, ha già superato con personalità un brutto infortunio. Adesso torna a far parlare di lui. Braglia conta parecchio sul contributo di questo centrocampista a volte inarrestabile, in progressione, e dotato di un buon tiro. C’è anche chi lo immagina in una posizione più offensiva, sempre laterale, e chi lo vede jolly un po’ come Ascoli. Ovvio che Folino, in merito, tenga soprattutto a precisare che l’importante è giocare, poco importa la zona del campo. «Il mister, in allenamento, prova soluzioni diverse. Mi mette sulla fascia, a terzino, poi al centro del campo, ma mi ripete sempre che per lui sono un centrale. Sono felice del suo interesse, e per quanto mi riguarda spero di fare bene ­ risponde timidamente ­ e dare il massimo, quando tocca a me».
La chiacchierata poi scivola sulle prospettive di campionato, partendo da Acireale. «La partita è stata molto combattuta, tra due squadre che in fondo si sono equilibrate. Noi e l’Acireale siamo entrambe forti, a mio avviso, e la gara di domenica lo ha dimostrato. Siamo riusciti a prendere un punto, giocando come sappiamo, e adesso guardiamo con più fiducia i prossimi incontri. Sì, siamo soddisfatti e puntiamo a tornare alla vittoria lunedì».
A Folino quel terzo posto in classifica non desta nessuna meraviglia. «Siamo un ottimo gruppo, gente esperta e giovani che vogliono emergere, con un allenatore che sa quello che vuole. E stiamo facendo un campionato tranquillo, dal punto di vista emotivo, perché non abbiamo l’assillo di dover vincere a tutti i costi ogni domenica. Bisogna vedere come reagiremo alle pressioni, se ne arriveranno, ma sono certo che questa squadra possa fare bene comunque».
Capitolo prossimo avversario, prima di lasciare che Folino raggiunga lo stadio. Il giovane catanzarese, tra tutte, vede bene Acireale e Crotone, ma sotto sotto rispetta ogni singolo avversario. «Il Martina è una buona squadra, Auteri sa metterla in campo e riesce a farla giocare bene. Di loro conosco Mitri, un attaccante molto pericoloso, ricordo che mi impressionò anche in C2, quando con Prisciandaro formava un tandem fortissimo. Ma se giochiamo a modo nostro, e riusciamo a fare subito gol, non ce n’é per nessuno».

Ivan Montesano

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