Il Rompicalcio

Finalmente il pallone

Scritto da Redazione
Domenica in campo il nuovo Catanzaro 2013-14. Per sottrarsi all’abbraccio della politica che soffoca passione ed entusiasmo dei tifosi

Finalmente ci siamo. Mancano poche ore all’esordio in campionato, poi le chiacchiere sotto l’ombrellone finiranno nell’archivio dei sogni e il campo inizierà a scrivere i primi verdetti. Il Catanzaro, come la stragrande maggioranza delle squadre di Lega Pro, si presenta ai nastri di partenza con poche certezze sull’effettivo valore della rosa. È stata un’estate strana, in vista di un campionato anomalo. Un campionato con 17 squadre al via, nessuna retrocessione prevista, play-off allargati a dismisura e la famigerata regola sui contributi per l’utilizzo dei giovani che ha creato mesi di tensione e disorientamento tra i giocatori, le società e i tifosi.

A pochi minuti dal calcio d’inizio, il comunicato ufficiale della Lega ha chiarito – si fa per dire – la ripartizione dei proventi derivanti dalla Legge Melandri. Se avete pazienza e una calcolatrice leggetelo e cercate di capire. Altrimenti accontentatevi di sapere che per raggranellare a fine anno qualche migliaio di euro, gli allenatori di I Divisione dovranno schierare 10 giocatori con età media 25 anni, più un fuoriquota da indicare all’arbitro a inizio partita. Gli incentivi saranno maggiori per chi schiererà una formazione più giovane, saranno inferiori in caso contrario. Insomma, le società possono fare ciò che vogliono ma stanno approfittando di questa pseudo-regola per abbassare il monte ingaggi e le pretese dei calciatori più anziani e più forti. Il rischio è un ulteriore impoverimento tecnico della Lega Pro, un dato di fatto degli ultimi anni.

Tradotto in soldoni sul Catanzaro, la scrittura definitiva della norma sui giovani concede spazio per l’arrivo sui tre colli di un regista d’esperienza, quella pedina utile alla squadra di Brevi per elevare il livello tecnico di una mediana che non sembra ancora all’altezza. Del resto lo stesso allenatore, insieme al DS Ortoli e a Cosentino, ha parlato a più riprese del rinforzo necessario a centrocampo. Sembrava vicinissimo il ritorno di Ronaldo, ma ora la norma meno rigida sull’età media potrebbe portare in giallorosso il centrocampista del Latina Cejas. Le altre risposte al lavoro di Ortoli arriveranno dal campo. Intanto già sconfessata la strategia sul portiere. Scuffia non ha convinto ed è stato ingaggiato Bindi mentre Faraon attende ancora di conoscere il suo destino. Il catanzarese Ferraro sarà il capitano, Martignago è stato il protagonista del pre-campionato distinguendosi tra i vari ragazzi arrivati alla corte di Brevi. Anche se buona parte dei sogni di play-off giallorossi passano dalle lune di Russotto (già decisivo col Lamezia) e dai gol di Fioretti (positivo nel pre-campionato ma atteso da test più seri), aspettando che l’acquisto più importante, Germinale, entri in forma.

In ogni caso la tifoseria ha risposto presente. Si viaggia verso le 1800 tessere, quota destinata a salire negli ultimi giorni di una campagna abbonamenti (veicolata pochissimo) che dovrebbe essere prolungata fino alla seconda partita casalinga. La fatidica soglia psicologica dei 2000 sarà centrata nuovamente. Nonostante il campionato anomalo, nonostante le cocenti delusioni della scorsa stagione, nonostante un calciomercato tutt’altro che entusiasmante. Va dato atto alla società di aver attuato una politica dei prezzi finalmente adeguata a questa città e alla situazione economica generale. Ci si augura che l’accordo raggiunto con un’azienda della città possa portare finalmente allo sviluppo dell’area commerciale e del marketing, finora sostanzialmente ignorata dall’US in questi due anni.

Biglietteria, sponsorizzazioni e merchandising sono le uniche armi a disposizione di una società che a volte lamenta solitudine e schiuma rabbia nei confronti di (im)prenditori locali e classe dirigente, salvo poi – sempre più spesso – lasciarsi fagocitare dalle piccolissime figure politiche che popolano la città. Il presidente Cosentino coltivi i suoi rapporti con chi crede possa dargli una mano per il bene del Catanzaro. Ma non si lasci stritolare da passeggiate, abbracci e presentazioni in pompa magna. Quelli che la esortano e la blandiscono, caro presidente, lo fanno per il solito tornaconto elettorale. Sono gli stessi che da anni ci hanno privato dei Distinti. Gli stessi che hanno promesso il nuovo “Ceravolo” oltre 500 giorni fa, naturalmente in piena campagna elettorale.

Quelli, insomma, come il Governatore Scopelliti o il multi-assessore Tallini, impegnatissimi a dispensare altre promesse nelle piazze di una Catanzaro sempre più vuota di turisti e di passione. O quelli come il sindaco Abramo che oggi si accorge che i 5 milioni di euro promessi da Scopelliti, stanziati per lo stadio e utilizzati come una clava nel periodo elettorale, «dovranno essere rimodulati e approvati dalla Giunta regionale». Tradotto: non erano altro che fumo negli occhi di una città stanca. Quei soldi non ci sono, le promesse erano false, ma tranquilli amici, nessuno si dimetterà. Anzi, si sventoleranno come una bandiera quei 350.000 euro raccolti tra 25 imprenditori della città (in media 14.000 euro a testa). In realtà calcistiche normali, sarebbero proventi da contratti di sponsorizzazione tra due aziende. A Catanzaro diventano «un atto di amore verso la città e la squadra di calcio». Parole che farebbero ridere chiunque se a pronunciarle non fosse proprio il sindaco Abramo, che naturalmente non ha mancato di ringraziare «l’assessore regionale Domenico Tallini che lo ha affiancato nel lavoro di sensibilizzazione della classe imprenditoriale cittadina».

Comunque, per ora attendiamoci i soliti rinvii e i soliti rimbalzi fino alla prossima tornata elettorale perché il catanzarese soffre di memoria corta e l’opposizione – sempre che ne esista una – è stata relegata a mera componente numerica senza voce e con pochi volti spesso impresentabili. Ecco presidente, provi a sforzarsi e a immaginare un Catanzaro libero da questi lacci che sfiniscono la passione sotterrano l’entusiasmo. Un Catanzaro senza legami con la politica. Un Catanzaro magari non vincente, ma battagliero e dignitoso. Come quello che fu regina del Sud e timore del Nord, che univa il grande professionista catanzarese all’umile lavoratore della provincia nella passione e nel tifo per quella maglietta gialla e rossa. Succedeva fino a 25 anni fa, in quello stesso stadio che domenica, con le luci della notte, ospiterà la prima partita del nuovo Catanzaro di Brevi. Si può rifare. Noi ci siamo.

Ivan Pugliese

@naracauliz

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