La 32ª giornata di Serie B vede in campo il Catanzaro contro il Como. Due squadre in forma, con i padroni di casa che occupano la quinta posizione in classifica e sono in piena zona play off e con i lombardi che cercano di riconquistare il secondo posto perso nell’anticipo di venerdì a causa della vittoria della Cremonese a Bari. Il loro obiettivo è quello di lanciarsi verso la promozione diretta senza dover passare attraverso i play-off.
CATANZARO DA FAVOLA NEI PRIMI 45 MINUTI
Dati ufficiali riguardo agli spettatori presenti al Ceravolo per assistere alla partita sono di tutto rispetto. Sono 12.075 gli spettatori che riempiono gli spalti del Ceravolo, con 280 tifosi provenienti da Como.
La formazione del Catanzaro è identica a quella vincente di Parma, con il 4-4-2 targato Vivarini. I tecnici Roberts e Fabregas schierano i lariani quasi a specchio, con Abilgaard che sostituisce Bellemo e le due punte Cutrone e Gabrielloni davanti.
Nei primi 20 minuti, ma sarà così per tutto il primo tempo, in campo è una sola squadra a dare spettacolo: il Catanzaro, che forse gioca il miglior primo tempo della stagione. Le transizioni nelle fasi di possesso e non possesso sono al limite della perfezione. Le uscite dalla difesa mandano spesso e volentieri in bambola i quotati calciatori lariani.
Lo spettacolo entusiasma i presenti e a Fabregas (campione del mondo con la Spagna e perno del Barcellona di Guardiola e dell’Arsenal) avremmo voluto chiedere se quel gioco espresso da una squadra e da calciatori che fino all’anno scorso giocavano in Serie C gli ricorda qualcosa.
Il Catanzaro sciorina calcio. Al decimo minuto viene annullato un gol a Iemmello per fuorigioco di Biasci. Su un’azione d’angolo, Semper respinge prima su Scognamillo e poi su Veroli da due passi, contrastato dai difensori avversari. La rete del vantaggio, che è una logica conseguenza di quanto espresso in campo, arriva al 20º minuto con Vandeputte che si accentra dalla sua classica posizione dopo un lancio di Veroli e batte l’estremo difensore avversario con un destro deviato da un avversario.
La reazione del Como è immediata e un’apertura di Strefezza per Iovine manda al colpo di testa Cutrone che colpisce la base del palo alla destra di Fulignati proteso in volo. Questa sarà l’unica vera occasione da gol dei lariani nel primo tempo. Il Catanzaro, dopo il minuto di recupero, chiude il primo tempo in vantaggio ma con il rammarico di non aver messo nel carniere qualche altra rete. Infatti, dopo il vantaggio, alcune rapide ripartenze dei giallorossi sono svanite per errori di misura nell’ultimo decisivo passaggio. Clamorosa è stata una situazione capitata a Biasci che serviva Iemmello in superiorità numerica calciando troppo forte.
NEI PRIMI VENTI MINUTI DELLA RIPRESA IL CATANZARO RIMANE NEGLI SPOGLIATOI
Nella ripresa sembra che entrino in campo due altre squadre. Non solo per i cambi del Como, che sostituisce due uomini con Baselli al posto di Abildgaard, per dare più qualità in mezzo e con Barba al posto dell’ammonito Odenthal. La vera involuzione è del Catanzaro, che sembra essere rimasto negli spogliatoi. La mancanza di pressione sui portatori di palla avversari provoca un pericoloso abbassamento del baricentro all’indietro. Portare tanti uomini di qualità nella propria metà campo sarà un prezzo che il Catanzaro pagherà a caro prezzo. La pressione comasca è intervallata solo da due angoli consecutivi dei giallorossi, che però non trovano la deviazione vincente.
Dal 17º al 22º minuto, il Como, che ormai è padrone del gioco, ribalta la partita con due reti fortunate per come sono nate. Prende un altro palo con un tiro da fuori di Da Cunha ma è palese che la difficoltà dei giallorossi è evidente. Sono troppi i lariani che accerchiano la retroguardia catanzarese. Prima Gabrellioni di testa e poi Da Cunha portano il Como sul 1-2. Due reti evitabilissime e servite quasi su un piatto d’argento sia per le dinamiche delle azioni, ma soprattutto per come il Catanzaro non era sceso in campo. Vivarini aveva tentato di cambiare qualcosa dopo il pareggio del Como, ma l’ingresso di Pompetti e Ambrosino per Petriccione e Biasci non aveva sortito gli effetti sperati, perché in campo i lariani avevano capito che le chiusure delle linee di passaggio e la pressione sui portatori di palla non erano incisive come nel primo tempo e hanno continuato a spingere senza dare il tempo al Catanzaro di risistemarsi.
Al 30º minuto, con il doppio cambio del Catanzaro – uno stanchissimo Sounas per D’Andrea e Veroli per Oliveri, con il conseguente spostamento di Situm a sinistra – la situazione cambia radicalmente. Ora si riesce ad uscire dalla pressione avversaria con più naturalezza rispetto prima. In campo c’è più freschezza atletica e la domanda che è giusto porsi è se tale variazione poteva essere fatta prima. È evidente che con il Como in vantaggio gli azzurri avevano allentato la pressione, ma l’innesto dei nuovi giocatori ha dato quel dinamismo che era mancato all’inizio della ripresa e soprattutto più intensità nella zona nevralgica del campo.
DI BELLO, I SUOI COLLABORATORI E IL VAR PROTAGONISTI
Il Catanzaro si getta in avanti mentre il Como cerca di ripartire. Entra anche Donnarumma nei giallorossi. D’Andrea cerca il guizzo vincente ma di sinistro spara alto. La pressione provoca anche una serie di corner e Fulignati diventa un centrocampista aggiunto. Proprio all’ultimo giro di lancette, il Catanzaro potrebbe pareggiare. Il cross di Fulignati per la testa di Antonini è come se lo avesse fatto un fantasista dal piede vellutato. L’ex Taranto sovrasta di testa il difensore e infila all’angolino alla sinistra di Semper la rete di un pareggio che era il risultato più giusto. Il collaboratore di linea sbandiera stranamente (di solito si aspetta che termini l’azione) non appena Antonini colpisce a rete. Interviene a questo punto il VAR. In TV tracciano una linea dove Antonini avrebbe la spalla più avanti della linea dei difensori del Como. L’ultimo uomo in maglia scura sembrerebbe, dai fermi immagine, essere perlomeno in linea con il calciatore catanzarese. Le telecamere a disposizione del VAR in B non sono per numero identiche a quelle della massima serie. C’è amarezza perché con una tecnologia così avanzata rimarrà il dubbio su questo episodio. Infine, Di Bello, che a questo punto possiamo dire non porta davvero fortuna al Catanzaro. I sei minuti di recupero sono corretti, ma se Baselli si accascia per crampi ed è soccorso dallo staff sanitario, se Semper utilizza tutti i mezzi per perdere tempo, se il VAR interviene come è stato, perché non dare minuti aggiuntivi in cui non si è giocato? Rimarrà tutto questo un mistero come la rete del pari annullata al Catanzaro.
La fine della partita vede il Como festeggiare, mentre il Catanzaro esce comunque sotto gli applausi del proprio pubblico. I sei punti lasciati al Como guardando al rigore siglato da Verdi all’andata e alla rete annullata ad Antonini ieri lasciano l’amaro in bocca.
La corsa verso un posto migliore nella griglia dei play-off è aperta e di certo non sarà la sconfitta di ieri a frenare le ambizioni di una matricola come i giallorossi, che per larghi tratti hanno dominato la corazzata dei fratelli indonesiani Hartono, che hanno messo a disposizione un corposo budget.
Ma, a prescindere dai capitali investiti, sarebbe anche corretto educare alla sportività alcuni calciatori del Como. Istigare il corretto pubblico del Ceravolo, in particolare gli spettatori del settore “Distinti”, all’uscita del campo non è una bella cosa per una squadra che ha vinto in un campo avverso e che deve meritarsi la vittoria anche con professionalità, rispettando avversari in campo e pubblico sugli spalti. Gli ispettori della Procura presenti in campo hanno visto tutto, non ci aspettiamo punizioni esemplari, ma è giusto rimarcare quanto accaduto.
Il Catanzaro giocherà ora di venerdì a Modena nell’anticipo della 33ª giornata. La sconfitta di ieri non intacca nulla sul prosieguo dello splendido campionato dei ragazzi di Vivarini. Sintetizzando, possiamo dire di aver visto il Catanzaro dominare per quarantacinque minuti una squadra che costa cinque volte di più dei giallorossi. Nella ripresa è emersa la forza del Como, ma il pareggio, anche alla luce dell’episodio finale, sarebbe stato il risultato più giusto.
Redazione 24
Buongiorno, disamina e articolo a mio modo perfetta. Voglio solo aggiungere e me ne assumo le responsabilità una cosa, spero d’ora in avanti che vivarini metta in campo la migliore formazione possibile mettendo da parte interessi ( giusti ma deleteri ) economici .
D’ora in poi i punti si faranno pesanti e non possiamo permetterci di andare sotto il 5 posto.
Ad esempio, per me veroli può accomodarsi in panchina,lo si fa giocare , si per farlo crescere ma è ancora acerbo non sa marcare, non si propone, non si sovrappone, anche ieri si è fatto anticipare sul primo gol da gabrielloni, e non la prima volta. Se poi lo si fa giocare solo x i soldi che si incassano dalla lega in quanto under allora ok alzo le mani,per allora non possiamo pretendere più di tanto. Se invece vogliamo crederci fino in fondo va mandata in campo la migliore difesa possibile, a patto che siano tutti disponibili.
Situm a dx o sx , antonini e brighenti centrali , scogna a sx o dx , e sa sta bene d’Andrea a dx Quarto di centrocampo perché l’uomo lo sa saltare.
Io la vedo così,
A parte tutto stiamo facendo un grande campionato, ma sarebbe un peccato non provarci fino in fondo.
Palanchito credimi sei tutti noi, parole sante.
Ti dirò di più sui difettucci del sempre GRANDE e amato Vivarini. Tutte le squadre, ripeto tutti gli allenatori, quando le cose non vanno tanto bene o quando notano che, per esempio, Petriccione, Verna e qualche altro ( vedi Veroli da sempre) non sono in forma cambiano subito gli uomini, così ha fatto il Como e ha vinto. Lui deve attendere il 65÷70mo quando non addirittura il 91mo come Donnarumma. Questo chiamiamolo difettuccio ci è costato qualche punticino.
Campionati nuovi storie vecchie. La malafede sul gol del pareggio è evidente. Il Comò squadra facoltosa e politicamente bene in vista va aiutata. Ma visto che Vivarini sorride e, come sempre, la Società non fiata, inculati, contenti e non lamentatevi. Ciò che è accaduto ieri è già successo e succederà ancora, a noi ed a qualche altra piccola squadra di provincia come la nostra.
Siamo spariti per solo 20 minuti?
Dopo un 1º tempo d’applausi, per buona parte della ripresa siamo stati assenti e in balia delle giocate del Como, poi la nostra difesa si è letteralmente addormentata in occasione dei due gol e a parte la rete annullata ad Antonini al 96º e quel tiro a campanile di Sounas non abbiamo prodotto nessun altro pericolo.
Purtroppo a sinistra paghiamo la mancanza di un esterno basso di qualità, che sappia difendere e impostare, con Antonini e Petriccione sarebbe stata la classica ciliegina sulla torta.
Ma va bene così, questa squadra con l’organico che ha sta facendo dei miracoli ed è più che normale che quando incontra avversari molto più forti vada in difficoltà, vi ricordo che il monte ingaggio della corazzata Como vale 14 milioni di €, quanto quello del Lecce in serie A.
Forza ragazzi 💛❤️, ora facciamo punti a Modena, che poi ci toccherà un altro squadrone, quella Cremonese, che col Parma detiene il record delle vittorie esterne, 10!
ragazzi non dimentichiamo ( lasciamo perdere tutte le sviste compresa l’ultima di questa partita) che questa è una squadra che ha vinto il campionato di lega pro, certo ammazzandolo ma sempre di lega pro e se ci troviamo dove siamo è tutta opera del Vivarini