«Sono contento di stare con voi. Mi mancate tanto. Mi manca Catanzaro. Mi auguro di vederlo sempre il più in alto possibile».
Inizia così l’intervento di Giuseppe Figliomeni a NetClub, il programma condotto da Francesco Panza e Matteo Pirritano su DB Radio.
L’ex difensore giallorosso, oggi al Casarano in serie D, ha parlato a cuore aperto della sua esperienza in maglia giallorossa senza fare mistero dell’affetto che lo lega alla squadra e alla città.
«Sono arrivato a Catanzaro dopo una chiamata di mister Auteri. Ero a Gallipoli con la mia famiglia. Ho visto sul telefono il numero del mister e ho capito subito che mi avrebbe chiesto di seguirlo a Catanzaro. Mi ha detto che c’era una società seria con un progetto importante. L’obiettivo era provare il salto di categoria in un paio di anni, ma anche subito se ci fossero create le condizioni. Non ci ho pensato su due volte. Volevo giocare nella mia terra e Catanzaro era un’opportunità che nessuno avrebbe voluto perdere. Peccato per com’è finita quella prima stagione».
Il ricordo di quella cavalcata conclusa sul dischetto del rigore a Castellammare di Stabia, brucia ancora nelle parole di Figliomeni, ma nonostante tutto resta fra le cose da incornciare. «La prima stagione è stata magnifica per tutti. In poco tempo si è acceso nuovamente l’entusiasmo. C’era la giusta alchimia e nessuno di noi voleva accontentarsi. Speravo di rimanere e terminare a la carriera a Catanzaro. Sarei rimasto senza problemi, non avevo pretese economiche. Ero felice e mi sentivo come in una famiglia. Purtroppo bisogna accettare alcune decisioni».
Il riferimento, nemmeno velato, è a tutto ciò che è successo dopo l’esonero di mister Auteri. «Sono stato individuato come un suo uomo nonostante mi ritenessi semplicemente un uomo del Catanzaro. A gennaio sapete com’è andata. Si è deciso di mandare via me e tutti coloro che erano stati voluti da Auteri. Inutile dire che sono andato via a malincuore. In quel momento c’era il Gozzano che mi offriva un contratto lungo e ho pensato esclusivamente alla famiglia nella consapevolezza che a Catanzaro non ero più ben voluto dai dirigenti».
L’ipotesi di un ritorno in giallorosso è puro fantacalcio, ma se ci fosse uno spiraglio Figliomeni non avrebbe dubbi. «Oggi firmerei in bianco se ci fosse la possibilità di tornare. Ho grande stima nei confronti di una piazza che merita veramente tanto e alla quale sarò sempre grato. L’unico rammarico è stato l’epilogo della mia avventura. Se le cose fossero andate diversamente, poco dopo sarebbe tornato Auteri e forse oggi sarei ancora a Catanzaro. In ogni caso, non avrei problemi a tornare, anche perché quando giochi per la tua squadra del cuore moriresti in campo per lei. Ora gioco al Casarano che, nonostante sia in Serie D, è una società con un grande progetto e sono venuto anche per una ragione familiare. In ogni caso, tornerei a Catanzaro sia da calciatore che sotto altre vesti. L’ho sempre dimostrato e ribadito».
Un passaggio anche su Grassadonia, arrivato nel caos di un Catanzaro in piena crisi d’identità. «Quando è arrivato mi sono messo a disposizione della squadra. alla fine con il mister mi sono lasciato bene. Non si giudica un tecnico da quanto ti impiega».
Inevitabile un passaggio sull’epilogo della scorsa stagione. «Era nata male sin dall’inizio. A mio avviso la rosa non era forte tanto quanto quella allestita quest’anno. L’anno scorso tanti falsi proclami e illusioni. Era molto più forte e coesa la squadra messa in piedi due anni fa».
Sul segreto per uscire dal pantano della Serie C, Figliomeni non ha dubbi. «La continuità di un progetto tecnico fa tanto. È un problema che c’è in tutta Italia. Due anni fa la squadra era stata costruita poco per volta perché i calciatori non accettavano di venire a Catanzaro dopo le annate difficile degli anni precedenti. Eppure con un grande allenatore come Auteri e con giocatori che hanno disputato una grande stagione come D’Ursi, Celiento, Fischnaller ci siamo tolti belle soddisfazioni. L’anno dopo si è voluto strafare ma sono convinto che con molto meno avremmo potuto fare bene. Il nostro era un gruppo sano che giocava a memoria.
Catanzaro ha il potenziale per disputare campionati importanti nel giro di poco – ha proseguito Figliomeni – A pensarci, l’anno scorso si è effettivamente persa una stagione. La società aveva speso tanto e i primi delusi saranno loro e i tifosi».
Sulla stretta attualità, Figliomeni crede nel Catanzaro e nella possibilità di una stagione da protagonista. «Le Aquile hanno nelle corde la capacità di vincere a Bari e sono convinto che Auteri conosca il valore di questo Catanzaro. La sfortuna è che la Ternana sta facendo il campionato che ha fatto la Juve Stabia due anni fa. Comunque la stagione è lunga ed il Catanzaro ha un organico forte, non trovo tantissima differenza con la rosa del Bari. Da loro va in panchina Simeri, da noi Di Piazza, quindi parliamo di calciatori importanti da entrambe le parti. Il Catanzaro non sarà la squadra che ammazza il campionato, ma è una rosa che può vincere tutti gli scontri diretti e si può fare risultato a Bari, anche perché loro hanno molta più pressione in questo momento».
Nella sfida fra Catanzaro e Bari c’è anche il duello fra Auteri o Calabro. Due allenatori diversi sui quali Figliomeni non si sbilancia. «Credo che sarà una partita equilibrata. Sicuramente il Catanzaro oggi ha un allenatore molto più pratico e difensivo, mentre Auteri è quello che vuole fare la partita e vuole imporsi sempre perché è la sua filosofia di calcio. Il Catanzaro avrà le sue occasioni e dovrà sfruttarle al massimo, ma bisogna stare attenti perché il Bari ha giocatori come Antenucci che la possono risolvere».
Il ricordo dei derby con la Reggina rievoca momenti felici della prima stagione targata Auteri. «Sono stati stupendi. Ricordo ancora il gol di Infantino negli ultimi minuti nell’azione nata da un mio lancio. Tra l’altro il mio rapporto con Reggio è particolare perché sono nato lì e mio padre è un tifoso amaranto, e il mio primo gol è stato proprio contro la Reggina. La vittoria al Granillo con quattro gol è stata bellissima, ogni volta che segnavamo correvo per andare a festeggiare con i tifosi giallorossi. L’anno scorso se fosse entrata la palla di Fischnaller probabilmente avremmo vinto e magari Auteri sarebbe rimasto a Catanzaro».
In merito ai tanti ex compagni che oggi indossano la maglia del Bari, Figliomeni ne elogia le qualità. «Sicuramente Celiento ha grandi doti, è un ragazzo umile e continuo, ogni fomenica fa bene la sua partita. Sono sicuro che lo vedremo in Serie B, merita tanto come persona, mi ha dato anche una mano nello spogliatoio quando le cose andavano male, gli auguro il meglio. Anche Maita è un giocatore forte, forse non ha ancora capito bene le sue potenzialità ma sia lui che D’Ursi possono fare una buona strada col Bari. Almeno in Serie B devono arrivare».
Inevitabile anche un passaggio sulla morte improvvisa di Maradona. «È stata una notizia terribile, mi hanno chiamato direttamente dall’Argentina per dirmelo. Sembrava fosse morto il Papa. Il calcio ha perso un padre. Messi e Ronaldo potranno anche fare mille gol a testa ma Maradona resta inimitabile. È normale che ci sia gente che cerca di buttare fango sulla sua persona, ma per me è stato un mito e un esempio, purtroppo si è fatto del male da solo nel corso degli anni ma i suoi abbracci e suoi sorrisi erano unici, era il numero uno al mondo».
In chiusura la complicata situazione del calcio al tempo Coronavirus. «Giocare in questa situazione è difficile per tutti, nel nostro lavoro esiste un protocollo per i professionisti. Per noi in Serie D dovrebbe partire da gennaio, ma resta una situazione troppo strana. Abbiamo avuto qualche caso di Covid ma è andato tutto per il meglio. Credo che sia stata sbagliata la gestione della scorsa stagione, non tanto per me stesso ma per tutte le squadre che sono state penalizzate a causa della chiusura anticipata dei campionati. Mi auguro si risolva tutto al più presto. Nell’attesa che tutto vada per il meglio, non mi resta che dire forza Catanzaro sempre!».
(L’intervista integrale a Giuseppe Figliomeni durante NetClub)
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