festival dell’antropologia a Catanzaro dal 29 al 31 ottobre di cui
sono stati messi a punto i dettagli anche per la sua parte legata agli
spettacoli serali, con ancora grandi nomi e rappresentazioni
esclusive, a partire dal cabaret yiddish di Moni Ovadia, cui seguirà
un duo d’eccezione realizzato da William Parker e Amiri Baraka con
special guest il rapper urbano Lucariello, e infine uno spaccato
sull’opera ispirata dal grande soul man Curtis Mayfield, protagonisti
ancora Parker e Baraka alla guida di un ensamble di eccellenti
musicisti. Con il grande onore rappresentato dalla presenza di Ovadia,
il festival dell’antropologia di Catanzaro porterà in scena la lingua,
la musica e la cultura Yiddish, quell’ostico quanto affascinante
miscuglio di tedesco, ebraico, polacco, russo, ucraino e romeno, la
condizione universale dell’Ebreo errante, il suo essere senza patria
sempre e comunque. Saranno queste le tematiche al centro di “Cabaret
Yiddish”, lo spettacolo proposto dalla TheaterOrchestra di cui è
autore ed interprete Moni Ovadia. Acconto a lui i musicisti daranno
vita ad una rappresentazione basata sul ritmo, sull’autoironia e sulla
capacità trasformistica riconosciute a Ovadia per un happening che
sarà basato su una continua alternanza di toni e di registri
linguistici, dal canto alla musica, dal racconto orale alla fisicità
della danza. È quello che Moni Ovadia chiama il “suono dell’esilio, la
musica della disperazione”: in una parola della diaspora. La musica
Klezmer deriva dalle parole ebraiche “Kley” e “Zemer”, che si
riferiscono agli strumenti musicali (violino ed archi in genere,
clarinetto) con cui si suonava la musica tradizionale degli Ebrei
dell’Est europeo a partire all’incirca dal XVI secolo. Ciò che sarà
proposto a Catanzaro non sarà certo una rivisitazione filologica né
una fedele ripresa del Klezmer; piuttosto di un suo uso libero, che
mantiene il clima e l’impronta di secoli di pratica musicale nata e
cresciuta a contatto con le civiltà polacca, ceca e bielorussa,
arricchitasi grazie a un fertile interscambio con la cultura musicale
dell’altra grande diaspora europea: quella del popolo zingaro. Wiliam
Parker è invece un contrabbassista di grande valore, compositore
prolifico (ha scritto anche numerose musiche per balletti e film,
composto opere e oratori), nonché poeta e animatore di importanti
iniziative volte alla diffusione e all’affermazione delle nuove e
vecchie avanguardie artistiche afroamericane.Si rtitroverà con Amiri
Baraka. poeta, saggista, scrittore, critico musicale e drammaturgo,
Baraka deve la sua fama internazionale soprattutto a un testo, “Blues
People” (ristampato in Italia da Shake), considerato alla stregua di
bibbia della cultura popolare afro-americana. Un libro pubblicato
originariamente nel 1963 che, a quasi cinquant’anni di distanza,
possiede ancora intatta la portata innovativa della sua prospettiva
critica, con una componente fortemente intrisa da un approccio
antropologico di rilievo, esattamente in linea con quanto il festival
di Catanzaro si propone. Personalità febbrile e poliedrica, Amiri
Baraka (all’anagrafe LeRoi Jones) nasce come poeta beat negli anni ’50
al fianco di Allen Ginsberg, ma ben presto avrebbe rivisto le sue
posizioni artistiche in senso più militante: “Non ero che un bohémien
di colore-ricorda oggi- e non potevo più esprimermi in quel modo.
Sarei divenuto forte abbastanza da dire ciò che c’era da dire per
tutti noi: per i neri certo, ma anche per tutti coloro che cercavano
giustizia”. Fu così che a metà degli anni ’60 abbraccia il
nazionalismo nero e partecipa attivamente alla rivolta di Newark per
la quale nel 1968 verrà condannato al carcere con l’accusa di
trasporto d’armi. A partire dal 1975 rivedrà anche le sue posizioni
separatiste, sposando con fervore la dottrina marxista e restando fino
ad oggi – per sua stessa definizione – un irriducibile afro-comunista.
Il loro set sarà diviso con quello del rapper partenopeo Lucariello,
nato e cresciuto a Scampìa, conosciuto sopratutto per la lunga
militanza con gli storici Almamegretta, in una performance che
promette più di un emozione per la delicata attualità che vede il suo
brano “cappotto di legno” denunciare le minacce camorristiche subite
dallo scrittore Roberto Saviano. Saranno ancora i due musicisti
americani i primattori della chiusura con un supergruppo in cui
spiccano le presenze dello storico pianista Dave Burrell, insieme a
Leena Conquest (canto e voce) e sopratutto il formidabile batterista
Hamid Drake. Sarà un concerto che ‘approfondirà la figura di Curtis
Mayfield, autore ed interprete di grande successo nell’irripetibile
fascia degli anni ’70, immerso in vari filoni della musica popolare
nera dal soul al rhythm & blues passando per il funky. A Mayfield si
devono lavori come la colonna sonora di “Superfly”, film che segnò
l’inizio di un fortunato genere cinematografico dedicato alla vita
violenta dei ghetti neri. Baraka declamerà, gridando, col piglio di un
predicatore, suoi versi (Intrisi di corrosiva critica sociale), che
integrano quelli originali di Mayfield. Parole e musica, chiesa e
ghetto, strada e sala da ballo, echi di jazz con la presenza
sopraffina di un gruppo di musicisti di eccelso valore. Un mix
affascinante, una collaborazione preziosa che fornisce ulteriore
robustezza alla raffinata musica di Mayfield. Che dimostra come il
jazz abbia ancora spazio, fiato, storie diverse da raccontare in una
kermesse che rilancerà in questa dimensione altri fortissimi stimoli
insieme a quelli discussi durante il giorno dal festival nella
fittissima agenda che ruoterà intorno alla sua ineccepibile platea di
studiosi e cattedratici.
Di seguito il dettaglio degli spettacoli
Mercoledì 29 ottobre, Teatro Politeama
Ore 21.00
Moni Ovadia:Cabaret yiddish
Ingresso 20 euro
Giovedì 30 ottobre, Centro di Aggregazione Giovanile (Via Fontana Vecchia)
Ore 21.00
Amiri Baraka/William Parker: Music is the Power: black strategies for
a polychromatic world
Lucariello: Cappotto di legno Live
Ingresso 3 euro
(In collaborazione con: VIVARIUM U.P.C. – Diagonal Jazz)
Venerdì 31 ottobre, Auditorium Casalinuovo
ore 21.00
William Parker Ensamble
The Inside Songs of Curtis Mayfield
Special guest Amiri Baraka (LeRoi Jones)
Leena Conquest – canto e danza
Lewis Barnes – tromba
Darryl Foster – sassofoni soprano e tenore
Dave Burrell – pianoforte
Hamid Drake – batteria
William Parker – contrabbasso ed arrangiamenti
Ingresso 7 euro
(In collaborazione con: VIVARIUM U.P.C. – Diagonal Jazz)
Per tutte le altre info www.festivalantropologia.com