E’ sconcertante, se non allarmante, la totale indifferenza della ASP verso lo sciopero delle farmacie.
Proprio l’ente istituzionalmente preposto alla tutela della salute del cittadino non sta facendo assolutamente nulla per far sì che le farmacie restino aperte.
Addirittura il Prefetto di Catanzaro è intervenuto per evitare una chiusura delle farmacie, acquisendo l’impegno del Direttore Generale della ASP, Gerardo Mancuso, e della Regione Calabria a sanare subito almeno una parte dei debiti verso le farmacie.
Responsabilmente, Federfarma Catanzaro ha anche accolto l’invito del Prefetto a differire lo sciopero di una settimana, nonostante che l’ASP avesse dato prova di ben scarsa affidabilità disattendendo precedenti formali impegni.
Il Direttore Generale della ASP pensa forse di poter definire “inopportuna” la nostra denunzia solo perché l’ASP ha pagato un sesto di quanto ci deve (agosto 2011) con 130 gg di ritardo?
Il Dr. Mancuso poteva anche parlare di trasparenza ed altri ottimi principi, però nella situazione in cui ci troviamo le parole e i buoni propositi da soli, purtroppo, non bastano.
Occorrono fatti concreti ed urgenti.
Noi, proprio per amor di trasparenza, abbiamo ritenuto doveroso avvisare la popolazione delle gravi conseguenze che si verificheranno a causa dell’inadempienze della Regione Calabria e dell’ASP, quando i cittadini troveranno le farmacie chiuse e quando dovranno pagare tutti i medicinali sperando in un successivo rimborso della ASP.
Non sono lontani i tempi (marzo 2010) in cui gli odierni governanti (allora consiglieri di minoranza) manifestavano solidarietà nei confronti dei farmacisti calabresi, troppo spesso messi da parte nelle scelte discrezionali degli enti preposti alle ripartizione delle risorse economiche disponibili.
La coerenza dovrebbe essere un valore imprescindibile dal ruolo politico rivestito, perché è il fondamento principale del rispetto delle promesse elettorali.
La coerenza si manifesta nel tempo, nelle azioni, nelle decisioni e, senz’altro, non è facile da portare avanti, da imporre al gruppo.
Ma quando viene meno anche nelle intenzioni, lo sdegno è inevitabile, la critica quasi doverosa nell’interesse di chi continua a illudersi che quella coerenza possa, prima o poi, riaffiorare.
I farmacisti catanzaresi, oramai, sono disillusi ed avviliti, perché quella “nuova stagione” che era stata promessa come un’isola felice da occupare, è rimasta nelle righe degli articoli di stampa datati marzo 2010.
Se la coerenza avesse prevalso la comunione di intenti tra i farmacisti e la Regione avrebbe raggiunto livelli storici.
Ma per scrivere la storia, bisogna avere coraggio e senso di responsabilità.
Per questo oggi i farmacisti dicono BASTA!