BENEVENTO
PREMESSA
Domenica prossima allo stadio âNicola Ceravoloâ di
Catanzaro sarà di scena il Benevento. La squadra sannita fu fondata negli anni
â20 e non ha mai raggiunto in ottanta anni di storia la serie B. Dai primi anni
â60, per circa un ventennio, i giallo-rossi campani militarono nella terza
serie calcistica, prima di sprofondare in C2 nel 1987. Da quel momento iniziò
un breve periodo di crisi societaria e sportiva, culminata con lâassunzione nel
1990 dellâattuale denominazione di Football Club Sporting Benevento. Anche i
risultati condannarono i sanniti al purgatorio dei dilettanti, fino alla
promozione del 1993-94 ottenuta sotto la guida tecnica di Boccolini e grazie ai
35 gol del bomber DâOttavio. Sullâonda dellâentusiasmo, il Benevento intraprese
un ciclo di 5 anni ai vertici della serie C2 (tranne il 1995-96 in cui ottenne
la salvezza allâultima giornata), che lo portò a disputare quattro volte i
play-off e a raggiungere in tre occasioni la finale. Nel â94-95 perse la
semifinale con il Savoia. Nel â96-97 sconfisse il Catanzaro per poi perdere 2-0
la finale ad Avellino con la Turris. Lâanno successivo perse 2-1 a Lecce la
finale con il Crotone. Infine, il 16 giugno 1999, lâagognata promozione a Lecce
(dopo la vittoria in semifinale sempre ai danni del Catanzaro) in una sfida tutta
giallo-rossa contro il Messina, vinta per 2-1 dopo i supplementari con i gol di
Bertuccelli e Compagno. Nei successivi campionati il Benevento ha saldamente
mantenuto la C1, ottenendo lâanno scorso lâottavo posto nonostante lâhandicap
del peggior attacco del girone.
Il Benevento gioca allo Stadio âSanta Colombaâ,
capace di ospitare quasi 20.000 spettatori.
I
PRECEDENTI
I principali precedenti tra Benevento e Catanzaro si
riferiscono alle due semifinali play-off cui abbiamo già accennato, entrambe
poco felici per il Catanzaro. Nel giugno del â97 ci fu ben poca storia, con il
Catanzaro che partiva con gli sfavori del pronostico, soprattutto dopo lo 0-0
del âCeravoloâ. Nella gara di ritorno non riuscì il colpaccio e i gol di Aruta
e Fiorini spensero ogni velleità . Due anni dopo, con Morrone in panchina, il
fattore campo e il gol-lampo di Bonacci nella gara di andata al âSanta Colombaâ
fecero pensare ad una sorte diversa. Ma Petitto e Bertuccelli in cinque minuti
ribaltarono il risultato e il gol di Campo a Catanzaro chiuse definitivamente i
giochi, nonostante Selva a due minuti dalla fine avesse riportato in partita il
Catanzaro.
In totale, sono 18 i precedenti tra le due squadre,
comprese le quattro sfide di play-off: solo quattro risalgono agli anni â80,
mentre le altre sfide sono tutte datate anni â90. Complessivamente, si
registrano 7 vittorie dei sanniti contro le 5 del Catanzaro e 6 pareggi. Al
âCeravoloâ, invece, in 9 incontri disputati il Catanzaro ha vinto 3 volte (lâultima
nel turno natalizio del â98 con il gol-partita di Marsich), e ben 5 sono stati
i pareggi. Lâunico successo campano risale al 28 settembre del 1997, quando il
Benevento sâimpose per 1-0 con un gol di Baglieri. Anche il bilancio
complessivo delle segnature favorisce i sanniti, in rete 14 volte contro 12 del
Catanzaro. Al âCeravoloâ, però, la situazione si ribalta con 9 reti calabresi
contro 5.
In definitiva, la tradizione non è particolarmente
favorevole al Catanzaro. Tuttavia, potrebbe essere lâoccasione giusta per
sfatare questo tabù, dimenticando lâultima sfida giocata in assoluto tra queste
due squadre: la maledetta semifinale di ritorno play-off del 1999, proprio al
âCeravoloâ.
LA SQUADRA
Secondo gli addetti ai lavori, il Benevento è una
delle principali candidate al salto di categoria. Dopo molti anni di C1, il
patron Spatola ha deciso di sferrare lâassalto alla serie B, allestendo una
rosa di tutto rispetto e con tante alternative per lâallenatore Nello Di
Costanzo. I due colpi principali che potrebbero portare in alto i sanniti sono
due giocatori di grande esperienza: Molino, bomber di razza, decisivo lâanno
scorso con i suoi 18 gol per la promozione in B dellâAvellino, e Menolascina,
appena arrivato dopo la sfortunata stagione col Brindisi, ma già sicuro faro
del centrocampo.
Andando ad analizzare la squadra che Di Costanzo
schiera con un classico 4-4-2, in porta il Benevento presenta una sicurezza,
Lotti, già secondo di Chimenti a Lecce. In difesa, lâesperienza degli esterni
Nocerino e Colletto ben si amalgamano con i più giovani centrali Chiavaroli e
Tchangai, veloce difensore del Togo, portato in Italia dallâUdinese. Il
centrocampo è stato assolutamente rinforzato con gli arrivi di Menolascina e di
Giugliano, ex Taranto, a lungo inseguito dal Catanzaro negli scorsi anni. Sulle
fasce DâAniello e Vanacore dovranno guardarsi da una serie di rincalzi molto
forti, tra i quali spicca Poziello, talentuosa mezzapunta con trascorsi in B
con la Salernitana di Zeman. In attacco accanto a Molino dovrebbe agire Di
Nardo, lâanno scorso 11 gol sui 27 messi a segno complessivamente dal
Benevento. Ma la riserve anche in attacco non mancano. In particolare, nel
pre-campionato si è messo in mostra Aurino, 23enne in prestito dalla Ternana.
Formazione
tipo (4-4-2): Lotti; Colletto, Chiavaroli, Tchangai, Nocerino; DâAniello,
Menolascina, Giugliano, Vanacore; Di Nardo, Molino. All. Nello Di Costanzo.
VERSO
CATANZARO-BENEVENTO
Il Benevento arriva al âCeravoloâ forte della
seconda posizione in classifica dietro al Crotone. Tuttavia, il pareggio
casalingo a reti bianche di domenica scorsa contro la Fermana ha un poâ
raffreddato gli entusiasmi seguiti ad uno scoppiettante pre-campionato, alla
vittoria nellâesordio di Sora e agli arrivi di Molino e Menolascina.
In Coppa Italia, il Benevento ha ottenuto il
passaggio del turno grazie alle rotonde vittorie su Nocerina (0-2) e Palmese
(addirittura 7-0) e ai pareggi contro Andria (0-0 in trasferta) e Foggia (2-2
in casa mercoledì). Proprio contro i pugliesi ha segnato il suo primo gol in
maglia giallo-rossa Molino, mentre Menolascina ha dovuto rinviare lâesordio per
il mancato arrivo del transfer.
Nellâesordio in campionato il Benevento, pur non
giocando una gran partita, ha espugnato Sora grazie ad un gol di Vanacore, alle
parate di Lotti e allâerrore dal dischetto a due minuti dalla fine di Pasca che
ha regalato i tre punti ai sanniti. Contro la Fermana, invece, la squadra di Di
Costanzo è sembrata lenta e ancora in ritardo di condizione, costruendo poche
palle-gol, nonostante lâesordio di Molino.
Domenica prossima la formazione non dovrebbe
distaccarsi molto da quella tipo. Mancherà soltanto capitan Colletto, appiedato
per una giornata dal giudice sportivo dopo lâespulsione di domenica scorsa per
fallo da ultimo uomo. Gli unici dubbi riguardano lâimpiego di Menolascina, che
sicuramente è ancora a corto di condizione e che non ha mai giocato con i
compagni. Possibile una staffetta con il giovane Bruno, finora titolare accanto
a Giugliano. Sulla fascia sinistra bisognerà fare attenzione a Nocerino e
Vanacore, interscambiabili come ruolo, e al possibile inserimento a sorpresa di
Poziello, provato in Coppa contro il Foggia dietro alle due punte che
dovrebbero essere Molino e Di Nardo.
I TIFOSI
La tifoseria giallo-rossa è molto passionale. 5000
circa gli spettatori contro la Fermana, mentre lâanno scorso la media di
spettatori al âSanta Colombaâ è stata di circa 3.500 unità , con più di 1500
abbonati.
I principali gruppi della curva sannita sono gli Ultras
e gli Irriducibili, gemellati con Catanesi, Savoiardi, Foggiani e Paganesi. Le
principali rivalità sono con altre tifoserie campane: Juve Stabia, Nocerina,
Turris e, soprattutto, Avellino per lâestrema vicinanza delle due città . Anche
con i tifosi del Catanzaro i rapporti non sono particolarmente amichevoli, a
causa delle tensioni vissute nelle due ormai famose semifinali play-off.
Si ringraziano
Ivan
Pugliese