FATE LARGO, ARRIVA IL CATANZARO!

Un Catanzaro autoritario batte la Fermana con una prestazione maiuscola e si porta solitario a quattro lunghezze dalla vetta.

Diventa cosa ardua per chiunque raccontare di tanta supremazia. Chi si accinge a farlo correrà di certo il rischio di fare un’apologia tinta di giallorosso della squadra di Braglia (made in “P&P”), ma la verità non va taciuta e non ci vergogniamo di dire che ieri al Nicola Ceravolo si è vista una squadra maestosa, stupenda. Ospite di turno la Fermana di Bortoletto e del presidente Buttiglioni.

Solita cornice di pubblico con la Curva Massimo Capraro che esibisce una coreografia mozzafiato a sottolineare il gemellaggio con gli amici viola (cartellini giallorossi e al centro un grande cuore viola). In Curva Est venti tifosi della Fermana a consumare i rullini per fotografare la curva giallorossa. Che spettacolo ragazzi! Il Catanzaro, reduce dalla vittoria del derby con il Crotone, avrebbe potuto correre il rischio di deconcentrarsi o sottovalutare l’avversario. Ciò non è avvenuto, anzi… Gli uomini di Piero Braglia sono scesi in campo determinati al massimo. Con una personalità da fare paura a chiunque. Da sottolineare il fatto che alla fine della partita, il direttore di gara non ammonirà neanche un giallorosso…!

Dopo appena un minuto e quaranta secondi, Dei e Toledo portano palla e Caterino (ottima la sua prova) crossa dalla sinistra. Giorgio Corona segna il gol del vantaggio dei padroni di casa portando a nove il proprio bottino personale. Ci si aspetta la subitanea reazione dei marchigiani, peraltro giunti al Ceravolo con dieci punti all’attivo e invece? Il Catanzaro domina e non lascia l’iniziativa all’avversario. Il centrocampo giallorosso gira alla perfezione, è un muro invalicabile e al 21’ Alfieri e Caterino danno il via all’azione che porterà al secondo gol. Il centrocampista scambia palla con il difensore sulla fascia sinistra e il N.3 avanza sicuro verso l’area di rigore, cross e Ferrigno porta a due le reti del Catanzaro. Il Pubblico Catanzarese esulta ed applaude. L’aria che avvolge il Ceravolo è pregna di gioia e felicità. E’ il 21’ del primo tempo e si ha già la sensazione che i tre punti messi in palio saranno dei giallorossi. Il Catanzaro continua a macinare gioco e di ottima fattura. Pacini, irritato dalla verve inarrestabile di Caterino si prodiga in un intervento pericolosissimo per le gambe del catanzarese ma viene subito ammonito e rimproverato anche dal proprio allenatore.

Inizia il secondo tempo con la stessa determinazione da parte dei padroni di casa. Corona si presenta da solo innanzi a Chiodini, solita doppia finta, ma l’estremo difensore marchigiano si oppone con il corpo. L’appuntamento con la terza segnatura è rinviato di poco. E’ il 24’ della ripresa e Corona verticalizza per Ferrigno che mette a segno il tre a zero. Per lui è doppietta. Per il numeroso Pubblico presente l’opportunità di pizzicarsi per rendersi conto se si tratta di un sogno o di una realtà.
Da questo momento in poi le aquile si esibiranno in virtuosismi d’alta scuola. Lo stesso Bortoletto si accontenta di incoraggiare (senza molta convinzione) i suoi. Sembra quasi che i giallorossi non vogliano infierire sull’avversario e Piero Braglia offre l’opportunità di entrare in campo a Rovrena (al posto di Alfieri 31’s.t.), Campo (che rileva Toledo 33’ s.t.) e Biancone ( al posto di Giorgio Corona 33’ s.t.). Il risultato non cambia e il sig. Tonolini di Milano, non si preoccupa molto neanche del recupero. La supremazia del Catanzaro è macroscopica.

Si archivia il bis casalingo del Catanzaro che vola solitario al secondo posto in graduatoria. Dopo il derby di domenica scorsa, qualcuno (degli addetti ai lavori rossoblu)… aveva dichiarato serenamente come il Catanzaro avesse vinto “…senza tirare una sola volta in porta…”. Francamente il sottoscritto non capisce come siano finiti in rete alle spalle del povero Dei, ben tre palloni. Misteri del calcio! Ieri la vittima di turno del Catanzaro è stata la Fermana e anche Chiodini si è dovuto disturbare per ben tre volte ad andare a raccogliere la palla in fondo al sacco…! Ma la stessa cosa la fece Rossi in quel di Foggia. Perché dico questo? Perché nessuna delle vittorie del Catanzaro è stata frutto del caso o della fortuna. Tutte prestazioni di alto livello, convincenti, anzi se ci si guarda indietro e si analizzano i punti persi (Benevento, Viterbo, Paternò, Lanciano), il Catanzaro avrebbe potuto tranquillamente occupare la vetta della classifica. Non bisogna avere timore di dire ciò.
E’ vero che da oggi, nella top ten di una immaginaria classifica delle frasi preferite dall’ambiente giallorosso al primo posto ci sarà quella che dice:” Bisogna stare con i piedi per terra” – in seconda posizione : “ Non bisogna montarci la testa” – in terza: “il nostro obiettivo è una salvezza tranquilla, prima si raggiunge, meglio è. Se poi potremo toglierci qualche…SODDISFAZIONE…”!!!

Mi unisco al coro di dichiarazioni moderate, ma mi riesce difficile dopo lo spettacolo visto ieri. Meglio (l’ho anche detto la scorsa settimana) avere la “mentalità del tennista” e per come stanno andando le cose il Catanzaro, se dovesse continuare con questa lena realizzativa, rischia di attuarla anche nei risultati numerici .

Il weekend catanzarese era iniziato sabato mattina (ore 10,00) nel Politeama. Catanzaro e Bruxelles unite in un unico abbraccio. Dallo stupendo Teatro, ricco di passionale partecipazione, il dott. Broccoli con tanti ospiti e dalla “fredda” (non solo per le condizioni metereologiche) Bruxelles, la collega di Radio UNO RAI, per una diretta radiofonica da far venire la pelle d’oca. Si è parlato anche dei vari uomini famosi che hanno decantato le bellezze di Catanzaro : dall’uomo di govero Jacopi di Dusseldorf (1972) che descriveva l’alba catanzarese come “ricchezza per l’anima”, all’inglese Kissing che nel 1897 parlava di Catanzaro e della sua “Gloriosa aria di mezza collina…”. E’ proprio vero che il risveglio della cultura e delle attività produttive di ogni genere vanno di pari passo con la rinascita dello sport.
Che dire del Catanzaro di ieri? Le Aquile sono fatte per volare. I piedi per terra? Teniamoli pure, meglio così, ma presto anche noi dovremo offendere le leggi della natura per mettere le ali.
Forza Catanzaro, vola alto senza paura. Avanti così Catanzaro!

Giuseppe Mangialavori

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Giuseppe Mangialavori

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