«È indispensabile – si legge nell’ordinanza ammissiva di incidente probatorio, depositata il 26 ottobre scorso nella cancelleria del tribunale di Catanzaro- che la testimonianza della minore venga acquisita al più presto per garantire il miglior ricordo dei fatti, verificatisi circa due anni fa, e verso i quali la stessa ha manifestato un atteggiamento di rifiuto e di tendenza alla rimozione, come desumibile dall’atteggiamento di non collaborazione rilevato da una psicologa». Insomma, scrive il magistrato, «la prova richiesta deve ritenersi rilevante e non rinviabile al dibattimento», anche per l’atteggiamento di «vergogna, con conseguente reticenza» della ragazza, ma soprattutto «per porre fine o comunque alleviare la situazione di stress». E dunque il giudice, assistito da una psicologa minorile, ha ascoltato in una stanza protetta e che la mettesse a suo agio, le parole della giovane, mentre una telecamera trasmetteva le immagini a un’altra stanza della struttura dove era prevista la presenza di «tutti gli altri soggetti legittimati».
L’ex carabiniere, a quanto si apprende, non ha partecipato alla deposizione: in sua vece l’avvocato Salvatore Sacco Saragò del foro di Catanzaro. Secondo indiscrezioni la ragazza, che in un primo momento, e non in sede di incidente probatorio, avrebbe ricordato un solo episodio, avrebbe invece, ieri davanti al gip, fatto cenno a più di un abuso. I presunti abusi, sempre a quanto si apprende, sarebbero durati un anno circa fino ad agosto 2007. La denuncia alla polizia, invece, sarebbe arrivata qualche mese dopo, a maggio del 2008. A presentarla la madre della ragazza. Giusto il tempo, per lei, di rompere il muro della paura, e quello del pudore da parte della giovane, aiutata nel difficile percorso da una psicologa. Davanti alla quale, faticosamente, avrebbe iniziato a raccontare quanto le sarebbe accaduto. A quanto pare, poi, la polizia di Catanzaro avrebbe ascoltato immediatamente dopo la denuncia altre quattro persone, le quali sarebbero state messe al corrente dei fatti da Placanica stesso. La ragazza invece sarebbe stata ascoltata la prima volta dagli inquirenti ad aprile 2009, con l’ausilio di uno psicologo. Ieri, infine, l’incidente probatorio.
Placanica interpellato sulla vicenda non ha voluto commentare.