Archiviata dal giudice per l’udienza preliminare la posizione di Nicola Miriello, capo di Gabinetto della Questura di Catanzaro, accusato di estorsione aggravata dalle modalità mafiosa.
Il funzionario di polizia, difeso dall’avvocato Francesco Gambardella e giudicato con il rito abbreviato, era stato indagato insieme all’imprenditore di Lamezia Claudio Scardamaglia.
Per l’accusa Miriello avrebbe speso il nome dell’imprenditore per ottenere lo sconto sull’acquisto di alcuni mobili. Scardamaglia, però, fu coinvolto successivamente nell’operazione “Andromeda” condotta proprio dalla squadra Mobile di Catanzaro contro le cosche di ‘ndrangheta di Lamezia Terme.
Il segretario regionale del Coisp (Sindacato indipendente di polizia), Giuseppe Brugnano, ha espresso “soddisfazione per questa decisione che permette di confermare l’assoluta correttezza con cui ha operato un funzionario di polizia che tutti abbiamo sempre indicato per la sua dedizione e passione per il nostro lavoro”.
“Quando un poliziotto rimane coinvolto in un’indagine – continua la nota – c’è il rischio concreto di finire nel tritacarne mediatico che cancella quanto di buono si è fatto per anni, offrendo spesso una visione distorta della realtà. Abbiamo sempre sostenuto la correttezza dell’operato di Miriello – ha proseguito Brugnano – anche quando qualcuno avrebbe dovuto assumere posizioni in sua tutela, preferendo invece di tenere le mani in tasca. Da parte nostra, non possiamo che augurarci che il Ministero possa permettere al funzionario di polizia di recuperare il terreno perduto, rivalutando la sua posizione e le sue doti professionali”.