E’ polemica, in Calabria, sull’assegnazione dei seggi in Consiglio regionale. Al centro di molte osservazioni, il meccanismo interpretativo della nuova legge elettorale, approvata sul finire della legislatura del Consiglio regionale, che ha, fra l’altro, abolito il “listino”, collegato ai candidati alla presidenza, per l’assegnazione del premio di maggioranza alla coalizione vincente. Gia’ da settima, il movimento “Dritti Civili” Franco Corbelli ha presentato un esposto in corte appello. Ora sono i candidati a manifestare dubbi sui criteri seguiti dalla competente commissione nominata dalla Regione e ad appellarsi alla Prefettura ed all’ufficio elettorale circoscrizionale della Corte d’Appello. Un ricorso e’ gia’ stato presentato ieri da Maurizio Feraudo, consigliere regionale nella scorsa legislatura e candidato nelle liste dell’Idv. Ora e’ lo staff di Giampiero Mellea, consigliere comunale di Catanzaro e candidato al Consiglio con la lista “Insieme per la Calabria”, che ha riportato 3.594 nella circosrizione del capoluogo, ad annunciare una possibile contestazione.
“Contestiamo – spiegano nell’entourage del candidato – il numero dei seggi attribuiti alla provincia di Catanzaro, quelli attribuiti alla provincia di Crotone e l’attribuzione del seggio del presidente perdente alla provincia di Catanzaro, quando la nuova legge prevede che egli vada in carico alle lista della coalizione sconfitta. In questo caso, invece, e’ stata penalizzata la lista “Insieme per la Calabria” che e’ invece collegata al candidato vincente Giuseppe Scopelliti ed ha abbondantemente superato lo sbarramento del 4% a livello regionale. Altre liste – si fa rilevare dalla stessa fonte – con un minor numero di voti, hanno visto ipoteticamente riconosciuto un maggior numero di seggi”. Decisivo potrebbe essere il pronunciamento, per i prossimi giorni, della commissione elettorale circoscrizionale del Tribunale e successivamente dll’ufficio elettorale della Corte d’Appello. (AGI)