Trematerra
“Prontissimi a lasciare deleghe gestionali ed incarichi istituzionali. Nel caso si prendesse atto, all’interno di questo esperimento politico regionale, che il nostro apporto per modernizzare la Calabria sia diventato irrilevante, non faremmo alcuna resistenza. Ma ultimatum non ne accettiamo. Non li abbiamo accettati quando il bipolarismo sembrava essere l’unico faro per la politica, figurarsi adesso”. Lo dichiara in una nota l’europarlamentare e segretario regionale dell’Udc in Calabria Gino Trematerra. “Dopo anni di inconcludenza di governi regionali – prosegue Trematerra – abbiamo scelto di cooperare con il presidente Scopelliti allo scopo di ridare dignita’ alla Regione sui tavoli romani e prospettive di sviluppo alla societa’ calabrese. Dentro questo ambito, i nostri assessori e le nostre espressioni istituzionali stanno dando il meglio di se’ e sono pronti, in alcuni settori, a concretizzare riforme importanti. Ovviamente, siamo consapevoli che c’e’ ancora tantissimo lavoro da fare, perche’ le emergenze sociali sono molteplici ed alcune aggrovigliatissime; ma se prevalesse la logica dei diktat, per l’Udc verrebbe meno il senso stesso dello stare assieme in un’alleanza che, in tal caso, subirebbe una mutazione intollerabile. Insistere con il mischiare l’accordo programmatico regionale con quanto sta accadendo a Catanzaro, dove l’Udc sta tentando di costruire una formula di governo per la citta’ in linea con le dinamiche nazionali, al punto da forzare, come sta facendo l’onorevole Galati, l’autonomia del nostro gruppo dirigente, e’ completamente sbagliato. Vorremmo ricordare, al di la’ di alcuni punti non del tutto chiari che il Terzo Polo catanzarese ancora presenta, che l’Udc – conclude Trematerra – ha sostenuto il sindaco Traversa senza se e senza ma. Non per colpa nostra quell’esperienza e’ improvvisamente saltata, suscitando nei cittadini disapprovazione e in alcuni casi sdegno. Se ora dinanzi al venir meno di un’esperienza che il Pdl catanzarese ha vanificato, l’Udc catanzarese, in autonomia si adopera per ridare alla politica credibilita’, il meno che si possa chiedere e’ che non si tenti di confondere le acque o di sovrapporre le logiche di un territorio particolare al quadro regionale”.
Grandinetti
I preparativi per la presentazione delle liste nel capoluogo di regione stanno creando un fermento non indifferente nello scenario politico calabrese. Infatti la decisone assunta dall’unione di centro di concretizzare il nuovo polo da sempre da noi ricercata sin dalla riunione di luglio a Nocera Terinese, ricercando una candidatura che sappia ridare speranza alla città di catanzaro sta mandando in fibrillazione il PDL al punto di perdere il bon ton politico cercando di imporre e ricattare l’UDC.
Come responsabile dei rapporti con le forze politiche del Terzo Polo per Futuro e Libertà voglio esprime tutto il sostegno e la vicinanza politica al segretario regionale dell’UDC on.le Gino Trematerra per il tentativo maldestro che il PDL calabrese sta cercando di mettere in atto nei confronti del partito di Casini.
Il coraggio e la determinazione politica dimostrata dall’UDC in Calabria merita tutta l’ammirazione da parte delle forze politiche del Terzo Polo e non solo.
Se il futuro politico spaventa i quadri dirigenti del PDL in Calabria, vuol dire che il progetto di Fini, Casini, Rutelli e Lombardo ha già dato i suoi frutti.
Occorre continuare sulla strada intrapresa e la dimostrazione che la via è quella giusta viene avvalorata dal comportamento del’ex partito di maggioranza in Calabria.
Tallini
Sbaglia l’on. Gino Trematerra, segretario regionale dell’UdC, a leggere i ragionamenti politici che si sono fatti al congresso provinciale del PdL di Catanzaro come un ultimatum rivolto al suo partito o, peggio, come ingerenza nelle sue dinamiche interne. Se avesse partecipato personalmente ai nostri lavori – ma possono testimoniare autorevolmente il presidente del Consiglio regionale Franco Talarico e il segretario provinciale Mazzotta – avrebbe verificato che nessuno, a cominciare dall’amico Pino Galati, si è sognato di mettere in discussione un’alleanza da noi considerata strategica perché realizza nei fatti in Calabria quell’unione tra moderati che è il modello a cui punta Angelino Alfano. Semmai, ci siamo chiesti le ragioni di una posizione, a noi per la verità incomprensibile, dell’UdC cittadina che sicuramente produrrà, se portata avanti, un solo risultato: mettere in difficoltà la leadership del presidente Scopelliti e offuscare i rapporti politici nella Città che più di ogni altra rappresenta lo snodo politico calabrese. Catanzaro non è una città qualsiasi e le scelte politiche che vi si compiono non possono essere liquidate come scelte locali. Il futuro di questa città s’intreccia fortemente, proprio per la funzione istituzionale del Capoluogo, con le dinamiche regionali. E’ difficile immaginare un disegno di sviluppo di questa Città senza un raccordo forte ed omogeneo tra l’Amministrazione comunale e il Governo regionale.
Aprire un distinguo nella città di Catanzaro non ci è sembrato, per la verità, il modo migliore di rafforzare l’alleanza PdL-UdC, come sancito dal vertice di Camigliatello e dallo stesso Congresso regionale dell’Unione di Centro. Noi, ovviamente, rispettiamo il delicato confronto interno che si è sviluppato all’interno dell’UdC tra coloro che perseguono la rottura con il PdL e coloro che vorrebbero confermare l’alleanza regionale. Prenderemo democraticamente atto delle decisioni che saranno adottate, senza gridare allo scandalo. Non ci saranno né vendette né rappresaglie perché il PdL calabrese è un partito serio, impegnato a risolvere i problemi della Calabria e in tal senso riconosce l’apporto che l’UdC ed i suoi uomini stanno dando all’azione di governo del presidente Scopelliti. Continuiamo però a non capire la ratio di una posizione che sembrerebbe volgere lo sguardo a sinistra, soprattutto se dovessero essere confermate le indiscrezioni giornalistiche che parlano della candidatura a sindaco del Terzo Polo di un esponente dell’opposizione regionale e quindi di un avversario della maggioranza PdL-UdC in Regione.