EDITORIA-Crisi Telespazio, socie di minoranza estrenee alla gestione

Le due socie di minoranza di “Radio Telespazio Calabria spa” Terry e Magda Boemi, hanno diffuso una nota in merito alla crisi dell’azienda che ha comunicato l’intenzione di licenziare 18 dipendenti su un totale di 37. Terry e Magda Boemi affermano la loro “completa estraneita’ nella gestione aziendale sin dal mese di luglio 2006, data in cui – evidenziano – l’attuale maggioranza societaria, che coincide con il consiglio di amministrazione in carica, le ha completamente escluse da ogni attivita’ sociale. Alla data dell’estromissione, luglio 2006, la societa’ – osservano – vantava una forte liquidita’ di cassa, pari a circa 4 milioni di euro. Sin da allora – aggiungono – le due socie non hanno avuto la concreta e reale possibilita’ di accedere alle informazioni sociali per poter efficacemente controllare l’andamento dei conti. Tale situazione – si fa rilevare nella nota – venne anche rappresentata, nel mese di luglio 2006 dinanzi al Tribunale di Catanzaro che non accolse l’invocato grido di allarme”. Secondo Terry e Magda Boemi “la lamentata assenza di un piano industriale di rilancio, come indicato dai sindacati, e’ esclusiva responsabilita’ dell’odierno consiglio di amministrazione. Le vessazioni giornaliere a cui si riferiscono le associazioni sindacali, hanno colpito anche le sottoscritte, destinatarie di licenziamenti ingiusti ed illegittimi, peraltro puntualmente annullati dal Giudice del Lavoro. E’ poi sintomatica – aggiungono – la circostanza che, mentre oggi si chiede il licenziamento di oltre la meta’ del personale, vengano mantenuti, in capo al consiglio di amministrazione ed ai forbiti e noti consulenti che lo assecondano, compensi pari a quelli percepiti dai manager di societa’ quotate in borsa. La grande amarezza – conclude la nota – potrebbe rivelarsi ancor piu’ grave laddove, dietro la crisi aziendale oggi invocata, si dovessero agitare interessi oscuri e trasversali, rivolti ad aggredire ed occupare l’unico spazio, realmente democratico, che ha narrato il vissuto calabrese degli ultimi trent’anni”.