Il Catanzaro raccoglie appena un punto dai due confronti contro Matera e Cosenza. Per chi ancora avesse dubbi, i lucani di mister Auteri si iscrivono seriamente quali pretendenti alla vittoria finale del campionato. Entusiasmo, ambiente euforico e proprietà ambiziosa.
Il Catanzaro deve fare un’operazione di consapevolezza dei propri mezzi e soprattutto di presa di coscienza che appena si molla la presa, i frutti sono non proprio soddisfacenti.
Il Presidente Giuseppe Cosentino ha profuso ogni sforzo possibile e immaginabile per costruire una squadra che faccia dell’autorevolezza il proprio canone distintivo. Nelle primissime gare di campionato, questo si è visto. Anche la rimonta a Melfi dall’iniziale svantaggio, ha tranquillizzato tutti gli osservatori e le dichiarazioni di Checco Moriero in sala stampa finalizzate ad elogiare la tifoseria “matura e che non da pressioni” certificano che Bindi & C. godono della massima tranquillità.
E’ cosa buona e giusta continuare in tal senso, ma contestualmente è doveroso non perdere di vista le battistrada campane che distano appena tre punti.
La bagarre creatasi in testa alla classifica, dimostra quanto il girone “C” della Lega Pro sia torneo equilibrato nonché difficile. Basti osservare per esempio come lo stesso Melfi di Bitetto messo sotto dalle Aquile con un poker, dopo appena una settimana sia andato a Salerno per conquistare un pareggio in casa della capolista. Tutto è ancora da decifrare, con una nota particolare per il Matera (ripeto, attenti ai biancoazzurri!).
Tre gare in otto giorni hanno messo a dura prova le già precarie condizioni atletiche degli uomini di Moriero che molto spesso hanno “allungato” la propria disposizione in campo.
La manovra è apparsa un po’ troppo delegata alle iniziative dei singoli (su tutti Russotto) a sfavore della coralità della stessa e Bindi in più di una circostanza (vedi Matera) ha dovuto fare gli straordinari. Nota positiva, il ritorno nel derby di un volenteroso Kamara che però per essere utile alla causa, deve ancora ottimizzare le proprie condizioni fisiche e assimilare meglio i dettami di Moriero. Comunque sia in più di una circostanza a Cosenza si è vista la sua inconfondibile classe.
Per fortuna pare che l’infermeria giallorossa non sia più così affollata, quindi il tecnico avrà tutto l’organico a propria disposizione.
La nota distintiva dei match di questo inizio campionato è l’inizio gara in cui i giallorossi dimostrano grande verve, ma purtroppo la stessa nel prosieguo del match va spegnendosi fino a giungere al termine della partita con la difesa bassa che mette in grado l’avversario di turno di poter osare.
Finché si incontrano squadre di seconda fascia il tutto si può tradurre in un finale di gara indolore, ma se si ha a che fare con squadre ben strutturate, il discorso cambia. Contro il Matera, Bindi ha dovuto fare gli straordinari culminati nella doppia respinta in occasione del rigore. Nella circostanza, l’estremo difensore giallorosso non è stato adeguatamente coadiuvato dal reparto difensivo.
Poche volte dopo una doppia parata in occasione di un penalty, gli avversari riescono a finalizzare. Contro il Cosenza sembrava quasi che le squadre a conclusione gara si “rispettassero” e dopo l’occasione capitata a Barraco finita fuori di un soffio, i giallorossi hanno sofferto oltremodo i raddoppi di marcatura sui portatori di palla.
I lanci lunghi che ne sono derivati hanno fatto il resto.
Il conciliabolo prolungato tra Moriero e giocatori alla ripresa degli allenamenti post derby, evidenzia il fatto che si ha la giusta voglia di riappropriarsi della propria mission. Bisogna ripartire per il raggiungimento degli obiettivi che oramai nessuno può permettersi il lusso di disconoscere. Compatti, uniti e con un entusiasmo rinnovato.
Dovrà aggiungersi una presenza sempre più importante del Popolo giallorosso, per un sostegno che è vitale al raggiungimento del traguardo. Nulla è scontato o dovuto. Il Nicola Ceravolo è stato conquistato dal Matera che è pur sempre una matricola che ha beneficiato (come tante altre) di una riforma per sedersi in Prima Divisione e questo non dovrà succedere mai più. “Noi siamo il Catanzaro” così urlano gli Ultras della Capraro. Ricordiamocelo sempre, perché non sono concesse ulteriori pause, perché le Aquile vogliono e devono riappropriarsi della propria storia. Avanti Catanzaro!
Giuseppe Mangialavori