Ebbene si, Il Catanzaro di primavera si risveglia dal torpore e batte la capolista Benevento. La corazzata targata Simonelli che tra meno di sette giorni (molto probabilmente) festeggerà la promozione in C1 anzitempo. La banda Falconieri porta a casa tre punti preziosi per la classifica e fa mordere le mani al pensiero che se la stagione fosse stata pianificata con un minimo di stabilità in più, forse le Aquile avrebbero potuto fare molto meglio, molto di più.
Le dietrologie il più delle volte sono infruttuose, ma dovrebbero servire per non ricommettere i grossolani errori gestionali perpetrati dalla Società giallorossa per il secondo anno consecutivo. Ma sembra proprio che ci sia una maledizione, una volontà occulta (?) che impedisce alle Aquile di spiccare il volo verso i cieli della normalità.
Appena sette punti dalla quinta e più sei dalla quart’ultima in classifica. Sarebbe bastato non gettare al vento qualche partita casalinga contro avversari di certo non irresistibili (vedi Sacafatese per esempio) e contestualmente retribuire i giocatori regolarmente per non incorrere nella più che probabile penalizzazione. Cose che dovrebbero rientrare nella normalità, e invece? Ci si è voluti complicare la vita a tutti i costi per permettersi il lusso di gioire per una salvezza che, viste le premesse di questo campionato, non è da considerarsi neanche come un obiettivo vero e proprio.
Ma, per come si sono messe le cose, bisogna ringraziare i ragazzi e mister Cuttone che hanno dato il massimo e in una situazione non di certo facile da gestire. Meglio guardare il bicchiere mezzo pieno allora, per non rischiare di venire fagocitati dalla depressione e anche nel rispetto di chi ha ereditato uno stato di cose fallimentare.
Bueno è rimasto all’asciutto, mentre il suo erede, Falconieri, ha regalato ai tifosi presenti una bella vittoria. Maiuscola prova di Brutto che ha dimostrato tutto il suo valore e che insieme allo stesso Falconieri potrebbe costituire una base di partenza per la prossima stagione.
Ma visto che bisogna stare con i piedi ben piantati a terra, è meglio continuare con questa concentrazione (ancora la penalizzazione non è stata quantificata) e cercare di ripetersi contro il Cassino, ma gli addetti ai lavori, devono fare di tutto per organizzarsi sin d’ora per non ripetere nuovamente gli stessi errori.
Un po’ di normalità con un pizzico di serenità per ricominciare umilmente a costruire un futuro migliore insieme ad un impianto sportivo degno dei giallorossi.
Le responsabilità di questo stato di cose ci sono tutte e chi ha colpa, provveda alla svelta a rimediare alla propria indifferenza cronica. La strafot… ehm il menefreghismo per chi di dovere sarà un boomerang molto pericoloso!
Giuseppe Mangialavori