È una di quelle giornate che fanno bene al calcio. È uno di quei pareggi che profumano di vittoria e aiutano ad aumentare l’autostima di una squadra in cerca dei giusti equilibri in vista dei play-off. Il Catanzaro centra a Salerno il quinto 0-0 di questo girone di ritorno, ma viene salutato dai tifosi giallorossi come un successo per la bella prestazione, per la solidità dell’assetto, per la grinta dimostrata su un campo molto difficile. Sembra sempre che la squadra di Brevi si ponga lo 0-0 come obiettivo in partite di una certa difficoltà e poi riesca ad ottenerlo con la sicurezza della grande squadra. Per ora va bene così. Ai play-off, tra due mesi, si vedrà.
Al di là del risultato, oggi a Salerno è stata una bella giornata di sport. Oltre 8.000 spettatori accorsi all’Arechi per vedere una partita non certo fondamentale per i destini del campionato. Tra questi circa 600 tifosi del Catanzaro, forse anche qualcuno in più, accorsi da tutto il centro-sud. Nel corso della mattinata le aree di servizio della Salerno-Reggio Calabria sono un’unica macchia giallorossa: tre gli autobus, decine e decine i minivan e le auto. Il Catanzaro ritrova il suo popolo nella prima domenica di primavera, anche se nel corso della partita pioverà senza sosta. Splendido il colpo d’occhio dell’Arechi quando le squadre scendono in campo con qualche minuto di ritardo. Si gioca in uno stadio da serie A con due tra le tifoserie più calde del Sud.
Il Catanzaro si presenta senza sorprese. Confermata la formazione che ha battuto domenica scorsa il Grosseto, salvo il rientro di Germinale che prende il posto di Madonia. Attacco pesante, dunque, per Brevi con Fioretti confermato accanto all’ex Benevento e Russotto dietro sulla linea dei mediani con Vacca e Benedetti. Sabatino e Marchi sono gli esterni, mentre Vitiello si piazza in mezzo a Ferraro e Rigione, davanti a Bindi. Nella Salernitana, Gregucci sceglie Mendicino come centravanti con Fofana al suo fianco, anche se la qualità arriva da Foggia e Volpe, oltreché dal fosforo di Pestrin.
Pronti, via e i granata si rovesciano nella metà campo giallorossa. Il canovaccio è sempre lo stesso: il Catanzaro fa densità nella sua trequarti, affidandosi alla classe di Vacca, alla fisicità di Germinale e al talento di Russotto per ripartire e salire col baricentro. Nei primi venti minuti la Salernitana ci prova due volte da fuori, con Volpe e Fofana, ma Bindi è attento e respinge due volte. Ma l’intervento più importante della partita l’ex portiere del Latina lo compie a metà primo tempo su una conclusione ravvicinata di Mendicino. La palla gli resta miracolosamente tra le braccia. È l’ultima e forse unica, vera occasione della partita per la Salernitana.
Per la verità il Catanzaro costruisce ben poco davanti. Fioretti non è in giornata e spreca due-tre sponde di Germinale, oltre a un paio di contropiede che potevano essere sviluppati meglio. Velleitarie due conclusioni di Russotto e Benedetti. Si va all’intervallo con la sensazione che serva Madonia davanti. E infatti, dopo 10 minuti della ripresa, Fioretti finisce sotto la doccia. Nel frattempo Brevi inverte gli esterni di centrocampo. Sabatino, già ammonito, si sposta a destra mentre Marchi va a sinistra a marcare il guizzante Foggia. Mossa vincente perché l’ex laziale verrà annullato da uno splendido secondo tempo dell’esterno giallorosso.
Il Catanzaro con Madonia riparte meglio rispetto al primo tempo, anche se la prestazione dell’ex Trapani non è brillantissima. Vacca sale in cattedra e Russotto si regala un paio delle sue serpentine incontenibili, chiuse con affanno dalla difesa granata. L’occasione del blitz arriva al 18′ con Rigione che, solo in area su un corner di Russotto, si divora un gol da 7 metri mandando a lato. La Salernitana, spaventata, arretra il suo baricentro sbagliando molto. È la frustrazione di chi sbatte costantemente contro una retroguardia, quella giallorossa, perfetta, con un eccellente Vitiello regista e Ferraro in modalità serie B. Anche Rigione si guadagna la pagnotta con una chiusura splendida e un’uscita palla al piede, su un contropiede uno contro uno del peperino Vagenin.
In chiusura di partita l’arbitro inventa un’espulsione: Vacca subisce fallo all’altezza della bandierina, il direttore di gara fischia simulazione e ammonisce il regista giallorosso. Secondo giallo, e Vacca lascia in dieci i suoi compagni che nei minuti di recupero non corrono alcun rischio. Canta felice il popolo giallorosso con i ragazzi di Brevi che si godono lo spettacolo dal campo. Mancano cinque partite alla fine della stagione regolare e questo Catanzaro continua a macinare punti tenendo un profilo basso. Quello del suo allenatore che ha forgiato un gruppo a sua immagine e somiglianza. Un Catanzaro che non sarà facile da battere. Per nessuno.
Ivan Pugliese
@naracauliz