A causa dello spostamento delle lancette in avanti di un’ora, il momento del fatidico incontro sembra arrivare prima per i tifosi giallorossi. A mezzogiorno circa per le strade di Catanzaro s’intravedono macchine con bandiere e sciarpe che non si dirigono verso la zona nord della città in Via Paglia; bisogna imboccare la SS 280 prima e poi l’A3 direzione Reggio Calabria perché oggi, per una domenica, il “Ceravolo” si trasferisce a Vibo Valentia. Per la prima volta nella storia della società ipponica alla biglietteria del piccolo impianto c’è esposto il cartello “biglietti esauriti”. I tifosi delle aquile hanno fatto incetta di tagliandi e li trovi distribuiti in ogni settore dello stadio. Saranno tremila, o forse qualcosa in più. I tifosi vibonesi sono in netta minoranza ma da rispettare. Loro, a differenza di altri corregionali rispettano Catanzaro e il Catanzaro. Tifano per la loro squadra com’è giusto che sia ma confermano quanto sia stato importante il Catanzaro degli anni d’oro in una regione che non aveva mai assaporato i palcoscenici del vero calcio. Ci si può pur innamorare di un’altra donna ma dimenticare il primo amore è impossibile.
Si arriva a Vibo e un’ora prima della partita davanti allo stadio incontri tanta gente di Catanzaro. Sembra ferragosto, tavolini da pic nic con pasta piena, vino e salame casareccio, cofani della auto aperti e gente che ti invita e ti dice: “nda voi?”. C’è chi accetta volentieri, c’è chi invece rinuncia per timidezza o perché è teso a causa della partita, c’è anche chi rinuncia spiegando di non avere fame perché magari aveva “amprato” prima. Si entra tranquillamente allo stadio e i tifosi si dividono fra gradinata, curva e tribuna. E’ tutto giallorosso. Prima della partita, in campo, i tifosi della Vibonese con “Polverino”, storico ultras della “Capraro” degli anni novanta orgogliosamente espongono sotto la curva gremita dai gruppi delle aquile lo striscione “UC Vibo”. Applausi per tutti e cori d’incitamento reciproci sanciscono non il gemellaggio fra le due tifoserie ma la fratellanza e l’amore per gli stessi colori. Inizia la partita ma in campo non ci vanno i tifosi, sarà partita vera. La Vibonese è affamata di punti per la salvezza, i giallorossi sono in corsia di sorpasso. Nessuna sorpresa all’ingresso delle squadre in campo, c’è Sirignano (eccome se c’è) e c’è anche D’Anna, rientra Quadri in cabina di regia, per il resto confermati i soliti. Sulla sponda Vibonese giocano Corapi e Benincasa gli ex che erano in dubbio.
Inizia la partita e gli uomini di mister Cozza prendono in mano le redini della partita. La differenza di punti fra le due squadre in graduatoria è abissale ed è naturale che il Catanzaro dimostri la sua superiorità tecnica. Dopo i primi 10 minuti di predominio territoriale con un Quadri impeccabile in cabina di regia e con un Maisto bello come non mai, il Catanzaro passa in vantaggio. Mariotti fa un’azione eccezionale; finta sulla corsia di destra come sta facendo il Lichtsteiner della Juve di Conte, salta due uomini e appoggia all’indietro per il suo compagno di reparto Sirignano che di sinistro infila sotto la traversa. Il boato dei tifosi giallorssi è spaventoso, Catanzaro in vantaggio. Il filo conduttore della partita non cambia ma c’è d’annotare che pur essendo padroni del campo la Vibonese potrebbe pareggiare quando un tiro di Caraccio scheggia la traversa dell’ex Mengoni. La ripresa vede gli stessi effettivi della prima frazione di gioco. La partita è sempre in mano dei giallorossi che si limitano a controllare qualche sfuriata dei rossoblu che ci provano con un paio di palloni buttati al centro da calci piazzati dalla trequarti. Mengoni è sempre attento nelle uscite, e quando qualche volta non facciamo bene il filtro a centrocampo, dietro, Mariotti, Sirignano e Papasidero sono insuperabili anche per il bravo Doukara. I cambi della ripresa di Cozza sono quasi obbligati. Viene sostituito per prima Esposito che non brilla ed entra Bugatti, con l’entrata in campo di Narducci per Squillace leggermente infortunato, Mariotti cambia fascia e se ne va sulla sinistra, anche Giampà si sposta e si sistema nella zona nevralgica del campo. Con Gigliotti per D’Anna e soprattutto con Bugatti vicino a Masini il Catanzaro cresce. Ora l’ex Lucchese non è più solo a lottare contro la difesa. Lo ha fatto alla grande per tutta la partita, ma con l’argentino, adesso, divide equamente compiti e botte degli avversari. Con Masini in più, nel cuore dell’area di rigore, adesso bisogna mettere al sicuro il risultato per evitare spiacevoli sorprese. Viene annullato un altro goal a Bugatti doopo quello segnato all’Aquila forse per un fuorigioco di rientro. Continuiamo ad avere il possesso palla comunque e allora sull’asse Bugatti Maisto partiamo da destra, il centrocampista napoletano taglia a due la difesa avversaria e serve al centro un pallone che Masini, da “falco” dell’area di rigore, deve solo poggiare in rete. Due a zero, primato e archiviata Vibo.
Ora si può festeggiare, la squadra è sotto la curva e questa volta non interessano i risultati delle altre perché il Catanzaro può guardare tutti dall’alto. E se ne va, la capolista se ne va, intonano i supporter che aspettano l’arrivo di Cosentino che ritarda per un cancello chiuso. Quando il presidente arriva è come se avessimo segnato un altro goal. E’ il momento di rientrare a casa, l’autogrill di Pizzo è colorato di giallorosso. Sull’A3 dagli svincoli di S.Onofrio all’uscita Catanzaro Lamezia ci sono soli due colori: il giallo della terra il rosso del mio cuore.
Forza Giallorossi
SF
Il tabellino
VIBONESE 0
CATANZARO 2
MARCATORI: 12′ pt Sirignano; 41′ st Masini.
VIBONESE (4-3-3): Saraò; Di Berardino, Salvatori, Caridi, Mazzetto; Cosenza, Benincasa, Corapi; Caraccio (27′ st Saturno), Visconti, Doukara.
A disp.: Verterame, Vitale, D’Agostino, Mercuri, Alletto, Figliomeni.
Allenatore: Viola-Ferrante.
CATANZARO (3-4-3): Mengoni; Mariotti, Sirignano, Papasidero; Giampà, Quadri, Maisto, Squillace (13′ st Narducci); Esposito (10′ st Bugatti), Masini, D’Anna (25′ st Gigliotti).
A disp: Mosca, Mannone, Corso, Ulloa.
Allenatore: Cozza 6.5.
ARBITRO: Borriello di Mantova.
NOTE: spettatori 3.500 circa, dei quali circa 3.000 ospiti. Ammoniti: Sirignano, Benincasa, Di Berardino, Bugatti. Angoli: 6-3 per il Catanzaro. Recupero: 1′, 3′.