Aveva 4.898 pastiglie di un pericoloso medicinale di produzione indiana, utilizzato dagli eroinomani e particolarmente pericoloso per la salute, oltre a 227 bulbi di oppio essiccati. Per questo i carabinieri della Compagnia di Soverato hanno tratto in arresto un cittadino indiano, Kumar Sandeep, di 41 anni, commerciante residente a Davoli, centro in provincia di Catanzaro. L’uomo aveva messo in piedi un commercio di sostanze vietate, approfittando della copertura del negozio per la vendita di “normali” prodotti indiani.
Quello sequestrato, ha spiegato il capitano Saverio Sica, comandante della Compagnia di Soverato, e’ unfarmaco antispastico altamente pericoloso, denominato “Spasmo Proxyvon”, capace di creare allucinazioni, dipendenza, influenza il sistema nervoso e, assunto anche a basse dosi, puo’ provocare persino la morte. L’operazione dei militari dell’Arma e’ stata avviata dopo avere appreso della circolazione di droga che, proprio a Davoli, sarebbe stata venduta a soli due euro. Cosi’ sono partite le indagini che hanno permesso di risalire al cittadino indiano.
I carabinieri hanno fatto irruzione nel suo esercizio commerciale e nella sua abitazione, rinvenendo il farmaco, altamente vietato in Europa, e l’oppio che erano ben occultati in borse e armadi. Ogni pastiglia veniva venduta a 2 euro, ma sono in corso le indagini per capire se l’attivita’ fosse stata gia’ avviata dal commerciante, oppure i militari sono arrivati in tempo. “Si tratta di un farmaco molto usato dagli eroinomani per il suo bassissimo costo – ha detto il capitano Sica – ed anche per questo il rischio maggiore è quello che, in piena estate, sarebbe potuta diventare una droga da discoteca se si fosse sparsa la voce della sua commercializzazione.
Tutto questo sarebbe stato pericolassimo, perché crea anche assuefazione e dipendenza. Ora stiamo lavorando per capire la provenienza e se possano esserci legami con altre operazioni simili messe in atto dalle forze dell’ordine in altre regioni italiane”. Per quanto riguarda i bulbi di oppio, si tratta dello scarto della lavorazione della pianta, ma da questi e’ possibile produrre morfina oppure i bulbi possono essere sgretolati e fumati. Anche in questo caso, si tratta di una vera e propria “droga dei poveri”, visto il suo basso costo, ma pericolosa per la salute. “Siamo rimasti esterrefatti davanti al tipo di droga rinvenuta – ha concluso il capitano Sica – considerato che si tratta di un piccolo comune, dove sarebbe stato facile diffondere droga a soli 2 euro, senza pero’ conoscerne gli effetti devastanti”.(AGI)