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Dove eravamo rimasti

Scritto da Redazione

Il Catanzaro batte il Picerno all’esordio e si regala una serata da incorniciare davanti ai 6500 del “Ceravolo”

La prima in casa al Nicola Ceravolo ha sempre un gusto particolare. Per Catanzaro rappresenta quasi un rito da vivere secondo regole ben codificate. Il fischio d’inizio è alle 20:30 ma già nel primo pomeriggio Piazza Stadio trasmette passione ed eccitazione. La gente forma capannelli per discutere. Trombette, schiamazzi, bandiere e sciarpe giallorosse rompono quel silenzio classico delle domeniche pomeriggio di fine estate.

Sono tanti i tifosi che non vogliono perdersi la prima. In molti si erano visti e salutati con le lacrime agli occhi all’Euganeo di Padova. Stavolta ci si ritrova a casa con la speranza di sempre: quella di vedere la squadra del cuore vincere e regalare un sogno che manca ormai dal lontano 16 maggio 2004.

Sono quasi settemila i tifosi che affollano gli spalti . Il terreno è in buone condizioni e l’illuminazione dei fari appare migliorata rispetto alle ultime uscite.

All’ingresso delle squadre in campo la Ovest accoglie le due squadre con la più classica delle coreografie. Una serie di fumogeni rigorosamente gialli e rossi si alzano in cielo. Stranamente c’è poco vento e un caldo umido. Ci vogliono un paio di minuti affinché il fumo vada via e l’arbitro possa decretare l’inizio del match.

Vivarini rispetta il Picerno. È la prima sensazione che si ha leggendo la distinta dell’undici titolare. Nessuno alla vigilia aveva azzeccato la formazione, forse perché nessuno degli addetti ai lavori aveva tenuto realmente conto delle insidie che può nascondere un esordio. Condizione atletica, inserimento dei nuovi, infortuni, squalifiche, tanti fattori che contribuiscono a rendere il calcio uno sport dall’esito incerto anche quando i valori delle formazioni in campo sono diametralmente opposti.

La formazione riserva qualche novità, di sicuro non in difesa viste le contemporanee assenze di Martinelli, Fazio e Scognamillo. In porta c’è Fulignati, la retroguardia è diretta da Brighenti al centro con Mulè e Gatti rispettivamente a destra e a sinistra.

Sulla mediana, insieme al tuttofare Verna, agisce il giovane Ghion prelevato dal Sassuolo. Le vere novità sono sulle due corsie esterne. Vandeputte è dirottato a destra nel suo vecchio ruolo di Viterbo e Vicenza. Sul lato sinistro c’è invece Tentardini dal primo minuto. L’attacco è identico a quello che da gennaio in poi della scorsa stagione ha regalato molte soddisfazioni. Sounas dietro Iemmello e Biasci rappresentano una garanzia per il tecnico.

Come si può notare, Vivarini punta inizialmente sulla vecchia guardia. Infatti, sono in sette quelli che conoscono a memoria le indicazioni tattiche del mister e quattro i nuovi. Il mister sa benissimo che una squadra in forma che non ha nulla da perdere come il Picerno, può creare difficoltà. Quindi l’equilibrio e il supporto ad una difesa nuova di zecca, sono condizioni essenziali per non rischiare un inutile assalto all’arma bianca.

Mister Longo risponde al 3-4-1-2 catanzarese con un dinamico 4-3-3 che vuole sfruttare gli esterni dal baricentro basso, rapidi e veloci con gli inserimenti dei centrocampisti. Pronti via e il primo tiro della stagione è di Tentardini dopo pochissimi secondi ma senza alcun esito. Il Catanzaro approccia bene la partita che si dimostra da subito molto equilibrata.

Pitarresi lanciato sulla sinistra dopo una bella sponda dell’esperto Reginaldo, chiama Fulignati alla prima parata in giallorosso. Il Catanzaro cerca spesso di rubare palla e ripartire ma non è facile perché il Picerno gioca in ampiezza e cerca di utilizzare ogni spazio sulle corsie, tagliando il campo per sfruttare la rapidità degli esterni.

A metà tempo il Catanzaro inizia a far emergere il maggior tasso tecnico. Dopo un rapido ribaltamento di fronte, Iemmello potrebbe battere l’estremo difensore lucano che interviene alla disperata quasi a metà campo leggendo bene il pericolo. Poi su un cross di Ghion uno stop e un tiro, sempre di Iemmello, sfiora il palo alla destra di Crespi.

Da questo momento in poi il Catanzaro mette la quinta. I difensori iniziano ad alzare la linea difensiva e prendono meglio le misure sugli avanti avversari. Verna e Ghion, che giocano insieme per la prima volta in una partita ufficiale, iniziano a capirsi e i movimenti dei due funzionano meglio. La rete è nell’aria e la trova il solito Biasci con un rapido stop nel cuore dell’area grande e con un siluro di destro che finisce in rete senza che il portiere possa intervenire. Il cross dalla destra arriva dall’onnipresente Ghion inseritosi nello spazio alla perfezione.

Il Picerno non ci sta e continua a macinare gioco come se nulla fosse. Una pressione alta su Verna (che forse subisce un fallo perché rimane a lungo a terra e deve essere soccorso dai sanitari), crea un pericolo serio per Fulignati che deve distendersi sulla sua destra per ribattere una conclusione ravvicinata del centrocampista di colore ma italianissimo Kouda, nato a Cantù e cresciuto nel Cagliari.

Scampato il pericolo, il Catanzaro si scuote e decide d’indirizzare la partita. Un gran tiro di Verna è il preludio alla prima rete di Iemmello che per la prima volta giocava con la fascia di capitano nella squadra della sua città.

Il cross dalla destra questa volta è di Tentardini. Non chiedeteci cosa ci facesse in quella posizione l’esterno sinistro catanzarese ma l’importante è che la pennellata sia stata perfetta e ancor più perfetta l’incornata dello Zar. A proposito di Tentardini dato in partenza quest’estate, c’è da segnalare l’ottima prestazione di un ragazzo che l’anno scorso fu frenato a Monopoli durante la sfida di campionato per un serio infortunio alla spalla.

Il primo tempo termina sul doppio vantaggio tra gli appalusi scroscianti di un “Ceravolo” festante.

La ripresa inizia con gli stessi effettivi della prima frazione e il Picerno mantiene la stessa buona verve dimostrata sin dall’inizio. Ma sono sufficienti sei minuti ai giallorossi per mettere il risultato in cassaforte. Al quinto sciupa Iemmello a tu per tu con Crespi, ma poco dopo Sounas, servito da un pallone liftato di Ghion, si vede ribattere la conclusione e sulla respinta Iemmello largo a destra consegna il pallone a Brighenti che di prima mette palla in mezzo dove di testa stacca più in alto di tutti Mulè e infila la porta avversaria per il tre a zero.

Adesso il Catanzaro è molto più tranquillo perché la pratica Picerno può dirsi archiviata. Le giocate sono fluide, Tentardini sfiora la rete su un ribaltamento di fronte e dopo l’entrata di Situm e Curcio per Biasci e Tentardini, quelle di Welbeck, Cinelli e Cianci per Sounas, Ghion e Iemmello, i giallorossi sfiorano la quarta rete con Vandeputte prima e per un rigore non concesso per un aggancio sul piede sempre sul calciatore belga. Anche il Picerno avrebbe almeno due occasioni per la rete della bandiera ma senza riuscirci.

C’è anche il tempo per Situm di mettersi in mostra, per lui giocate di categorie superiore e tanta rapidità sulla fascia di competenza. Mulè con la stessa identica azione della terza rete sfiora la doppietta. Si mette in mostra anche Curcio che gioca da seconda punta.

Il poker giallorosso arriva proprio sul finale ed è opera dell’attesissimo e voglioso Pietro Cianci, desideroso di riscattare un’annata deludente. La rete nasce da un’incursione di Situm che salta gli avversari come birilli e serve basso per Vandeputte che di testa indirizza a rete. La sua conclusione respinta dal portiere è ribadita in rete dall’attaccante di Bari vecchia. Bella l’esultanza dalla palazzina dei compagni Martinelli e Scognamillo e ancor più bello l’abbraccio di tutti i ragazzi e in particolare di Iemmello. Segno di un gruppo unito e determinato.

Alle 22:25 circa cala il sipario sul match del “Ceravolo”. La squadra saluta i tifosi e si dirige sotto la Curva per raccogliere i meritati applausi.

Domenica prossima a Taranto andrà in scena la prima trasferta della stagione. Come da tradizione sarà una battaglia che il Catanzaro dovrà essere pronto a raccogliere vista anche la pesante sconfitta subita dalla formazione rossoblù nel derby con il Monopoli.

Per il Catanzaro, invece, una settimana in più per cementare schemi, mentalità e consapevolezza della propria forza e dare continuità alla bella vittoria dell’esordio.

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6 Commenti

  • Hanno già iniziato purtroppo. E se nulla si muove continueranno. Bisogna creare un’atmosfera di tensione e mettere paura a questi pezzi di merda, altrimenti non se ne esce.
    Già ieri sera era evidente, tanto al Ceravolo, dove quel gran cornuto rischiava a senso unico, sia a Messina, dove un altro gran cornuto elargiva rigori e favori agli squaletti mafiosetti della cocaina connection.

  • Francu, hai ragione. Certe volte mi fisso. Guarda se le cose continuano cosi’ (e lo spero bene!), posso dirmi soddisfatto per quanto riguarda gli esterni e faccio tranquillamente autocritica, ancora di più se la squadra continua a vincere che sono pure felice.

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