Avremmo voluto indirizzare il contenuto di questa nota già nell’immediatezza del miracolo avvenuto il 10 luglio scorso, ma abbiamo ritenuto che a volte scrivere a caldo può essere controproducente ai fini della chiarezza del messaggio che s’intende rivolgere. Oggi, a mente fredda, possiamo tranquillamente affermare che quanto accaduto nella vicenda del Catanzaro calcio non può e non deve lasciarci indifferenti. E’ fatto notorio che il calcio nella nostra città è una cosa seria. Il Catanzaro è più di un simbolo, è un fattore d’identificazione e di aggregazione di straordinaria rilevanza, al punto che mai avremmo immaginato che dopo il fallimento della gloriosa Us Catanzaro, avvenuto nel luglio del 2006, ci saremmo trovati, dopo soli tre anni, ad affrontare le medesime problematiche. Ci sbagliavamo! Infatti la neonata Fc Catanzaro ha visto spalancarsi, nella settimana appena trascorsa, il baratro di un ulteriore ed inaspettato fallimento, sprecando, in maniera maldestra, una grande opportunità qual è il Lodo Petrucci.
Tuttavia l’insolita compattezza dell’ambiente sportivo tutto, la grande sensibilità mostrata dall’amministrazione comunale (come non rilevare che ad oggi, oltre ad aver investito la maggior somma spesa per lo stadio Ceravolo negli ultimi 40 anni, la stessa ha elargito per la causa giallorosa, complessivamente, una somma vicina ai 500.000 euro) e da altri enti territoriali (Camera di Commercio, Provincia, Comalca, Fondazione Politeama), nonché di alcuni appartenenti alla tanto vituperata classe imprenditoriale cittadina (che, comunque, nel corso di questi ultimi anni è stata in maniera silente vicina alle aquile) hanno letteralmente impedito che ciò avvenisse. Pertanto, a tutti questi soggetti va il nostro ringraziamento per la perentorietà e la dinamicità con cui si è affrontata la situazione e per l’alto spirito civico che ha permesso di remare nella stessa direzione al fine di raggiungere l’obiettivo della sopravvivenza del fattore sportivo nella nostra città.
Ma a ben vedere la prefata vicenda induce ad analizzare con lucida acribia un concetto tanto caro al presidente Bove: il Catanzaro è giuridicamente di proprietà privata (essendo essa una S.p.A), ma idealmente e moralmente è un bene appartenente a tutta la città! Le dirigenze passano ma la maglia giallorosa resta, a maggior ragione oggi, che il calcio cittadino è salvo grazie all’erogazione pubblica di cospicue somme, La riflessione che ne consegue è che MAI PIU’ la città capoluogo di regione, che tanta gloria e lustro ha dato all’intera Calabria, deve essere mortificata da scellerate quanto improvvisate gestioni sportive.
Che ci piaccia o no, è RISAPUTO CHE a Catanzaro IL CALCIO NON e’….UN GIOCO!
CATANZARO NEL CUORE
IL DIRETTIVO