Intervistiamo

Domenico Tallini: a rischio il progetto scale mobili per la città di Catanzaro

Secondo l’onorevole Tallini, gravi vizi procedurali e omissioni inficiano il progetto; presentata un’urgente interrogazione con la richiesta della revoca delle delibere emanate

“La superficialità e l’irresponsabilità della Giunta comunale rischiano di trasformare le scale mobili in un’ennesima incompiuta, con la perdita del consistente finanziamento di 8 milioni di euro ed esponendo l’Ente ai colpi della Corte dei Conti. Gravi vizi procedurali e altrettanto gravi omissioni inficiano un’opera pubblica che, opportunamente rimodulata, potrebbe avere impatti positivi sulla mobilità cittadina. Sono tre, nella sostanza, i gravi vizi che pendono sulle procedure adottate dalla Giunta nell’approvazione dei progetto. Il primo riguarda la mancata “validazione” dei progetti, il secondo l’avere illecitamente esentato i progettisti dalla “progettazione definitiva”, il terzo avere omesso le prescrizioni della Direzione Regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici, la cui attuazione comporta un’evidente maggiorazione dei costi, tale da rendere insufficiente il finanziamento. La fretta pre-elettorale ha fatto brutti scherzi alla Giunta, ma a farne le spese potrebbero essere i cittadini e le loro tasche”.

E’ quanto afferma il capogruppo del Popolo della Libertà al Comune di Catanzaro, Domenico Tallini, annunciando di avere presentato un’interrogazione urgente al sindaco, inviata per conoscenza alla Corte dei Conti, con cui chiede la revoca, “con immediatezza, delle delibere G.C. n.18 e n. 19 del 20 gennaio 2011 ad oggetto l’approvazione dei progetti esecutivi concernenti i lavori per la realizzazione dei collegamenti etto metrici nella città di Catanzaro a servizio del Sistema Ferroviario Metropolitano Area di Catanzaro, relativi ai “Sistemi di avvicinamento della zona centro-nord”, nonché ai “Sistemi di avvicinamento della zona centro-sud”.

Nella stessa interrogazione, Tallini chiede al sindaco di invitare “i progettisti incaricati a rivedere l’intera progettazione, anche sotto l’aspetto prettamente economico e di previsione di spesa, sulla scorta delle indicazioni dettate dal  competente Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria  con atto prot. n. 5675 del 20 gennaio 2011”. Il capogruppo del PdL chiede altresì che venga nominata “una commissione amministrativa esterna, composta da esperti nella materia dei LL. PP., per verificare come negli ultimi 10 anni, pur nella dinamica applicativa dell’art. 92 del Codice dei Contratti pubblici (D.lgs. 163/2006 e s. m. ed i.), sia stato quantificato e distribuito l’incentivo alla progettazione interna all’Ente “. Infine, l’interrogante chiede che “vengano impartite  precise ed autorevoli indicazioni ai competenti Settori operativi di codesta Amministrazione per un più severo e scrupoloso rispetto della vigente normativa in materia di LL.PP”. Sul primo vizio procedurale, nell’interrogazione si legge “ che, pur trattandosi di progetti complessi ed importanti non solo per quanto attiene alle rilevanti risorse economiche che impegnano, non risulta in atti che prima della loro approvazione codesta Amministrazione abbia proceduto, in contraddittorio con i progettisti, a verificare la conformità dei progetti esecutivi alla normativa vigente, ai sensi dell’art. 47 del D.P.R. 21 dicembre1999, n.554 (Validazione dei progetti).  Anche in conseguenza  di tale grave omissione e scellerata frettolosità, non è stata verificata l’esistenza delle indagini archeologiche nelle aree di intervento e la congruenza dei risultati di tali indagini con le scelte progettuali, così come comunque prescritto dalla Direzione Regionale per i beni Culturali e Paesaggistici della Calabria con la richiamata nota prot. n. 5675 del 20 gennaio 2011. Se la validazione dei progetti esecutivi fosse stata eseguita nei termini e con le modalità stabilite dalla legge, codesta Amministrazione, a garanzia di una corretta esecuzione delle opere previste, avrebbe avuto la possibilità di verificare l’esistenza delle dichiarazioni in merito al rispetto delle prescrizioni normative, tecniche e legislative comunque applicabili ai progetti in parola. Chi risponderà di tale grave omissione?”.

Si legge ancora nell’interrogazione a proposito del secondo vizio: “Le incompletezze progettuali sopra rilevate, sono state causate anche dalla frettolosità e superficialità  con la quale codesto Esecutivo  ha inteso procedere nella redazione del progetto, esimendo i progettisti stessi dalla redazione della progettazione definitiva prevista dalla legge, che tra l’altro, così come recita l’art.26    comma 2°. Lettera b)  del D.P.R. 554/1999, avrebbe dovuto riferire  in merito a tutti gli aspetti riguardanti “…il paesaggio, l’ambiente e gli immobili di interesse storico, artistico ed archeologico.”  e quant’altro, così come successivamente imposti  dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria. L’avere illecitamente esentato i progettisti dal redigere la progettazione definitiva dell’opera (cfr. nota n. 83295 del 14 settembre 2010 indirizzata ai progettisti), codesto Esecutivo, di fatto,  ha modificato sostanzialmente l’originario bando di gara  che, di converso lo prevedeva,  ponendo contestualmente codesta Amministrazione in una situazione di grave “debolezza difensiva”  nel caso di un eventuale contenzioso che detta anomalia potrebbe causare”. L’interrogazione così prosegue in relazione al terzo vizio: “Il competente Ministero per i Beni e le Attività Culturali- Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Calabria -, con l’atto prot. n. 5675 del 20 gennaio 2011, di fatto, ha imposto di eseguire una serie di operazioni  che, pur incidendo sulla effettiva consistenza economica  dell’ intervento, la Giunta Comunale ha irresponsabilmente voluto ignorare. L’importo dei lavori approvato, quindi, non è quello effettivo ed i progetti esecutivi  frettolosamente approvati non contemplano  i reali costi derivanti dalla loro realizzazione che avrebbero dovuto essere desunti: a) da un’attenta ricognizione dell’area di progetto con l’identificazione cartografica delle emergenze antiche, che costituirà la base per una lettura stratigrafica; b) dalle prospezioni geofisiche nelle zone archeologicamente e rischio che integrino i risultati delle precedenti operazioni; c)dai sondaggi stratigrafici da eseguire nelle aree di maggiore indizio archeologico, conservazione di eventuali materiali rinvenuti e, in conclusione, la redazione di una esaustiva relazione sullo stato dell’area indagata”. “Analoghi errori commessi  da codesta Amministrazione  – conclude Tallini – anche nel più recente passato, appunto perché non rilevati e denunciati in tempo utile, hanno impunemente causato notevoli danni economici all’Ente: danni meglio conosciuti come “debiti fuori bilancio”.

“L’unica strada percorribile è quella della revoca delle delibere di approvazione dei progetti e l’avvio di una sollecita rimodulazione degli stessi”.

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Il testo integrale dell’interrogazione presentata al Sindaco Rosario Olivo e alla Corte dei Conti

Oggetto: Interrogazione urgente, con risposta scritta, circa l’approvazione dei progetti esecutivi concernenti i lavori per la realizzazione dei collegamenti ettometrici nella città di Catanzaro a servizio del Sistema Ferroviario Metropolitano Area di Catanzaro, relativi ai “Sistemi di avvicinamento della zona centro-nord”, nonché ai “Sistemi di avvicinamento della zona centro-sud”.

Per sapere:

premesso:

che codesta Amministrazione Comunale con delibere G.C. n.18 e n. 19 del 20 gennaio 2011, su proposta degli Uffici responsabili, ha ritenuto dovere approvare i progetti esecutivi indicati in oggetto;

 

che nella stessa data in cui l’Esecutivo dell’Ente in indirizzo ha approvato i predetti progetti esecutivi, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali- Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Calabria-, con atto prot. n. 5675 del 20 gennaio 2011 ha indicato una serie di consistenti operazioni di rilevamento  e sondaggi da eseguire prima dell’inizio dei lavori previsti: sondaggi e rilevamenti che, irresponsabilmente, non sono stati recepiti nemmeno a livello di progettazione esecutiva;

 

che gli artt.  dal n. 15 al n. 45 del D.P.R. 21 dicembre 1999, n.554 e s. m. ed i., in particolare, dettano le necessarie disposizioni in materia di progettazione, prevedendo tre livelli di definizione e di approfondimento progettuale;

 

che l’art. 47 del sopra richiamato D.P.R. 554/99 prevede  che prima dell’approvazione dei progetti  debba procedersi alla validazione del progetto medesimo per verificarne la conformità alla vigente normativa e quant’altro;

 

che l’art. 92, comma 5 del Codice dei Contratti pubblici (D.lgs. 163/2006 e s. m. ed i.) individua le finalità  ed i casi in cui deve essere previsto l’incentivo alla progettazione interna,

 

considerato:

che il competente Ministero per i Beni e le Attività Culturali- Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Calabria -, con il sopra richiamato atto prot. n. 5675 del 20 gennaio 2011, di fatto, ha imposto di eseguire una serie di operazioni  che, pur incidendo sulla effettiva consistenza economica  dell’ intervento, la Giunta Comunale ha irresponsabilmente voluto ignorare.

L’importo dei lavori approvato, quindi, non è quello effettivo ed i progetti esecutivi  frettolosamente approvati non contemplano  i reali costi derivanti dalla loro realizzazione che avrebbero dovuto essere desunti:

a.      da un’attenta ricognizione dell’area di progetto con l’identificazione cartografica delle emergenze antiche, che costituirà la base per una lettura stratigrafica;

b.     dalle prospezioni geofisiche nelle zone archeologicamente e rischio che integrino i risultati delle precedenti operazioni;

c.      dai sondaggi stratigrafici da eseguire nelle aree di maggiore indizio archeologico, conservazione di eventuali materiali rinvenuti e, in conclusione, la redazione di una esaustiva relazione sullo stato dell’area indagata.

Che analoghi errori commessi  da codesta Amministrazione anche nel più recente passato, appunto perché non rilevati e denunciati in tempo utile, hanno impunemente causato notevoli danni economici all’Ente: danni meglio conosciuti come “debiti fuori bilancio”;

 

che le incompletezze progettuali sopra rilevate, sono state causate anche dalla frettolosità e superficialità  con la quale codesto Esecutivo  ha inteso procedere nella redazione del progetto, esimendo i progettisti stessi dalla redazione della progettazione definitiva prevista dalla legge, che tra l’altro, così come recita l’art.26    comma 2°. Lettera b)  del D.P.R. 554/1999, avrebbe dovuto riferire  in merito a tutti gli aspetti riguardanti “………… il paesaggio, l’ambiente e gli immobili di interesse storico, artistico ed archeologico….”  e quant’altro, così come successivamente imposti  dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria.

Che l’avere illecitamente esentato i progettisti dal redigere la progettazione definitiva dell’opera (cfr. nota n. 83295 del 14 settembre 2010 indirizzata ai progettisti), codesto Esecutivo, di fatto,  ha modificato sostanzialmente l’originario bando di gara  che, di converso lo prevedeva,  ponendo contestualmente codesta Amministrazione in una situazione di grave “debolezza difensiva”  nel caso di un eventuale contenzioso che detta anomalia potrebbe causare;

 

che, pur trattandosi di progetti complessi ed importanti non solo per quanto attiene alle rilevanti risorse economiche che impegnano, non risulta in atti che prima della loro approvazione codesta Amministrazione abbia proceduto, in contraddittorio con i progettisti, a verificare la conformità dei progetti esecutivi alla normativa vigente, ai sensi dell’art. 47 del D.P.R. 21 dicembre1999, n.554 (Validazione dei progetti).

Anche in conseguenza  di tale grave omissione e scellerata frettolosità, non è stata verificata l’esistenza delle indagini archeologiche nelle aree di intervento e la congruenza dei risultati di tali indagini con le scelte progettuali, così come comunque prescritto dalla Direzione Regionale per i beni Culturali e Paesaggistici della Calabria con la richiamata nota prot. n. 5675 del 20 gennaio 2011.

Se la validazione dei progetti esecutivi fosse stata eseguita nei termini e con le modalità stabilite dalla legge, codesta Amministrazione, a garanzia di una corretta esecuzione delle opere previste, avrebbe avuto la possibilità di verificare l’esistenza delle dichiarazioni in merito al rispetto delle prescrizioni normative, tecniche e legislative comunque applicabili ai progetti in parola. Chi risponderà di tale grave omissione?

 

che, dai quadri economici approvati da codesta Amministrazione risulta che, a titolo di incentivo per la progettazione interna, è stata prevista una cifra complessiva pari ad € 126.754,40.

A tale proposito è da rilevare che tale incentivo non è assolutamente dovuto, almeno nella quantificazione appena riportata, per il semplice fatto che  le incombenze tecniche correlate alla realizzazione delle opere previste, che solo se svolte dalle professionalità interne all’Ente  avrebbero giustificato l’elargizione   del predetto incentivo,  di fatto, sono state e saranno svolte dai professionisti esterni vincitori della gara  che, si ricorda,  dovranno provvedere: alla progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, al coordinamento della sicurezza durante la progettazione, alla direzione dei lavori, all’assistenza giornaliera, alle misure e contabilità, al coordinamento della sicurezza durante l’esecuzione,nonché all’esecuzione dei rilievi plano altimetrici, alle indagini ed alle relazioni geologiche e geotecniche.

Più opportunamente, l’art. 92, comma 5 del Codice dei Contratti pubblici (D.lgs. 163/2006 e s. m. ed i.), tra l’altro, prevede che “…… Le quote parti della predetta somma corrispondenti a prestazioni che non sono svolte dai predetti dipendenti, in quanto affidate a personale esterno all’organico dell’amministrazione medesima, costituiscono economie……..”.

 

ciò premesso e considerato,

se la S.V. , a tutela dell’interesse della collettivita catanzarese, non ritenga opportuno disporre affinchè:

 

vengano revocate, con immediatezza, le delibere G.C. n.18 e n. 19 del 20 gennaio 2011 ad oggetto l’approvazione dei progetti esecutivi concernenti i lavori per la realizzazione dei collegamenti etto metrici nella città di Catanzaro a servizio del Sistema Ferroviario Metropolitano Area di Catanzaro, relativi ai “Sistemi di avvicinamento della zona centro-nord”, nonché ai “Sistemi di avvicinamento della zona centro-sud;

 

vengano invitati i progettisti incaricati a rivedere l’intera progettazione, anche sotto l’aspetto prettamente economico e di previsione di spesa, sulla scorta delle indicazioni dettate dal  competente Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria  con atto prot. n. 5675 del 20 gennaio 2011;

 

venga nominata una commissione amministrativa esterna, composta da esperti nella materia dei LL. PP., per verificare come negli ultimi 10 anni, pur nella dinamica applicativa dell’art. 92 del Codice dei Contratti pubblici (D.lgs. 163/2006 e s. m. ed i.), sia stato quantificato e distribuito l’incentivo alla progettazione interna all’Ente ;

 

vengano impartite  precise ed autorevoli indicazioni ai competenti Settori operativi di codesta Amministrazione per un più severo e scrupoloso rispetto della vigente normativa in materia di LL.PP.

 

Della presente interrogazione il sottoscritto attende risposta scritta ed invita la S.V. a volere disporre affinché l’argomento trattato venga inserito nell’ordine del giorno della prima seduta utile del Consiglio Comunale.

La presente interrogazione viene inoltrata per conoscenza alla Corte dei Conti, Sezione Regionale di Controllo per la Calabria, per gli  approfondimenti  che eventualmente deciderà di disporre.

 

 

Ringrazia ed ossequia.

Catanzaro li,  18 febbraio 2011

 

Il Consigliere Comunale :

Domenico  Tallini

 

Autore

Salvatore Ferragina

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