Nei prossimi sette mesi in cui rimarrà in vigore, l’ora legale comporterà un risparmio complessivo dei consumi di energia elettrica pari a 646,2 milioni di kilowattora (645,2 milioni di kWh era stato il minor consumo del 2007).
L’ora legale resterà in vigore fino al 26 ottobre prossimo, quando tornerà quella solare. Nell’Unione Europea l’adozione dell’ora legale è armonizzata da anni, ma nel mondo non segue sempre le stesse regole e in alcuni casi non è neppure utilizzata.
Nell’emisfero australe, l’ora legale segue ovviamente un calendario invertito rispetto all’Europa e al Nord America: in Australia è in vigore dalla fine di ottobre alla fine di marzo, mentre in Brasile si va da novembre a febbraio. In Africa l’ora legale è scarsamente usata, così come in Asia, dove si usa nelle Repubbliche dell’ex Unione Sovietica, ma non in molti stati in quanto i calendari non sono omogenei.
Il Giappone, infine, rifiuta completamente il concetto di ora legale, in ossequio a un rigido rispetto della tradizione e alle esigenze degli agricoltori. Nel Paese del Sol Levante l’ora legale è stata utilizzata solo nel periodo immediatamente successivo alla seconda guerra mondiale e solo perché introdotta dalle forze armate americane occupanti.
Ci sono infine anche Paesi che hanno deciso di non adottarla più, come le Fiji dove l’ora legale è stata abolita nel 2000 e la Mongolia che l’ha fatto nel 2002.