È confermato che la barca in vetroresina recuperata al largo di Sellia Marina, dopo che si è incagliata nella rete di un peschereccio che stava praticando la pesca a strascico, è quella su cui si trovavano Angelo Tavano, Francesco Rania e Giuseppe Parrò, le tre persone scomparse il 28 luglio scorso mentre effettuavano una battuta di pesca.
La conferma è venuta dagli accertamenti che sono stati effettuati dall’Ufficio circondariale marittimo di Soverato, che sta svolgendo le indagini su delega del magistrato della Procura della Repubblica di Catanzaro titolare dell’inchiesta sulla scomparsa dei tre pescatori dilettanti.
Del ritrovamento è stata informato il pm di turno in Procura, Fabiana Rapino. La barca è stata portata negli uffici dell’Ufficio circondariale marittimo di Soverato per gli accertamenti di rito.
Proseguiranno le ricerche dei tre pescatori scomparsi, che sarebbero annegati finendo in mare dopo l’affondamento della barca. Le speranze di ritrovarne i corpi, però, a questo punto, sono pressoché nulle.