ROMA, 16 luglio 2004 – Tutto lo sport, in particolare quello arricchito dagli sponsor e dai flussi pubblicitari “ha il dovere di guardare agli effetti dei propri comportamenti sui cittadini”. In particolare il calcio richiede una “rigenerazione morale”, senza la quale “i danari dei diritti televisivi rischiano di essere una droga che uccide il calcio italiano”. Poche ma inequivocabili parole del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi scuotono il mondo del pallone nel giorno del saluto alla spedizione azzurra ad Atene al Quirinale.
Ciampi ha sottolineato che negli ultimi anni “sport nobili e difficili in cui stentavamo” si sono affermati, senza sponsorizzazioni né diritti televisivi grazie “all’impegno di tante famiglie e di numerose associazioni e società sportive” e hanno continuato ad attirare i giovani e a educarli ai principi della vita sana, del rispetto delle regole, della disciplina del corpo e dello spirito. “Lo sport fondato su questi valori – ha sottolineato il presidente della Repubblica – non solo meritano rispetto, ma il sostegno dello Stato e degli enti locali perché migliora la nostra società “. Tutto il contrario il mondo del calcio. “Lo sport ricco” – ha detto il capo dello Stato – è un’altra cosa, ma ha ugualmente la responsabilità di non generare sconcerto e distacco”.
Il presidente ha ricordato che “vicende recenti del calcio italiano manifestano l’urgenza di una sua rigenerazione morale, economica e organizzativa. Non so – ha detto Ciampi – se i provvedimenti più recenti siano tecnicamente i più appropriati. Ma non c’è dubbio che il calcio italiano deve tornare a investire nei giovani, nei vivai, a dare occasione ai ragazzi nati sui ‘campetti’ della nostra provincia. E’ nei vivai che giovani tuttora trovano esempi che danno speranza in questo sport così amato e così pieno di problemi. Non si può finanziare tutto a costi crescenti senza una prospettiva economica di lungo periodo che coinvolga le comunità con le quali e per le quali si pratica lo sport”. Ciampi ha concluso esprimendo la sua fiducia sul fatto che “la rigenerazione è possibile”. Lo dimostra “il successo della nazionale under 21 agli Europei alla quale auguro di andare fortissimo ad Atene”.
fonte gazzetta.it