Un detenuto di origine magrebina, già in passato protagonista di episodi analoghi, si è dato fuoco su tutto il corpo con del liquido infiammabile. E’ accaduto, nel pomeriggio di mercoledì, nel carcere minorile di Catanzaro.
A darne notizia sono Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del sindacato di polizia penitenziaria Sappe e Damiano Bellucci, segretario nazionale dello stesso sindacato.
“Solo grazie all’immediato intervento della polizia penitenziaria – si legge in un comunicato – si è riusciti a salvare la vita al detenuto, il cui corpo era ormai diventato una torcia umana. Infatti, gli agenti, senza tenere conto del pericolo che correvano anche loro, rischiando di bruciarsi, sono riusciti a togliergli di dosso gli abiti in fiamme ed a salvargli la vita. E’ opportuno – scrivono ancora – che l’amministrazione riconosca al personale intervenuto le ricompense previste dall’ordinamento”. “Ogni anno, ricorda il Sappe, la polizia penitenziaria salva la vita in carcere a oltre 1000 detenuti che tentano di suicidarsi”.
Non si conoscono le ragioni del gesto estremo compiuto dal giovane detenuto.
Eroici i poliziotti intervenuti e credo anche io che il corpo di polizia penitenziaria faccia un lavoro difficilissimo e meritevole di riconoscimento ma è il caso di richiedere ricompense monetarie subito dopo un dramma del genere?<br />
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Ma un pò di buon senso no?<br />
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Cazze e sindacati!