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La Procura di Catanzaro ha avviato accertamenti patrimoniali sui referenti italiani della società Altafin, con sede in Liechtenstein, nell’ambito dell’inchiesta sul derivato sottoscritto tra la Provincia e la Dresdner Bank. Il sostituto procuratore Domenico Guarascio, dopo la rogatoria in Liechtenstein ha individuato tutti i referenti italiani della società. La Altafin, secondo l’accusa, avrebbe incassato una commissione di 750 mila euro per la sottoscrizione del derivato. L’inchiesta della Procura di Catanzaro è iniziata già da alcuni mesi e l’attenzione si è poi concentrata sul derivato sottoscritto nel 2007 dalla Provincia di Catanzaro. In quegli anni la Provincia aveva contratto dei mutui con la Cassa Depositi e Prestiti per un importo di 216 milioni di euro. In questo ambito la Banca Opi, che aveva il servizio di tesoreria con l’Ente, sottoscrive con la Dresdner Ban il derivato. Successivamente lo swap viene assunto dalla Provincia con una determina dirigenziale. I militari della Guardia di finanza, su disposizione del pm Guarascio, hanno acquisito recentemente presso la Banca Opi tutti i documenti relativi alla sottoscrizione del derivato. Il materiale è ora al vaglio degli inquirenti per risalire a chi ha materialmente condotto l’operazione finanziaria. Al momento dell’operazione finanziaria alla Dresdner Bank lavorava Antonio Rizzo, il funzionario che, nell’ambito dello scandalo del Monte dei Paschi di Siena, ha denunciato la “banda del 5%”. Rizzo nella Dresdner Bank si occupava proprio del settore dei derivati. Con il passare dei mesi la Procura di Catanzaro ha acquisito una relazione della Corte dei Conti nella quale si fa riferimento proprio al derivato sottoscritto dalla Provincia. Gli inquirenti hanno poi ricostruito le modalità dell’operazione finanziaria giungendo alla società finanziaria Alfafin, con sede in Liechtenstein, dove è finita la commissione per il derivato.
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