Manuel Daffara, milanese di nascita ma bergamasco d’adozione, ha firmato oggi un contratto di un anno (con opzione per il 2015-2016) col Catanzaro. Ha compiuto pochi giorni fa 25 anni, rientrando in Italia dopo l’esperienza al Beira Mar nella seconda divisione portoghese. Cresciuto nell’inesauribile vivaio dell’Albinoleffe, ha giocato anche per il Pavia, alla Nocerina e a Perugia.
Daffara inizia la sua carriera nell’Albinoleffe. Il suo maestro è Armando Madonna, fantasiosa ala destra dell’Atalanta di Ottavio Bianchi e di Emiliano Mondonico, e del Piacenza di Battista Rota. Madonna lo prende sotto la sua ala protettiva e lo fa giocare da centrocampista centrale. Ma gli infortuni, si sa, nel calcio giovanile ti portano spesso a coprire qualsiasi buco. E allora Manuel si ritrova terzino destro. Con convinzione si cala nel ruolo, finché Madonna, intanto passato alla prima squadra, non lo fa esordire in serie B a 19 anni contro il Vicenza.
Venticinque minuti di calcio vero gli valgono un contratto a Pavia, dove va in prestito per due anni. In C2 è compagno di squadra di Benny Carbone ormai a fine carriera. Dopo un infortunio al polso che lo tiene lontano dai campi, perde la semifinale play-off contro lo Spezia, ma i lombardi vengono ripescati in Prima Divisione e Daffara gioca tutta la stagione 2010-11 da titolare, andando su e giù sulla fascia destra. Suo compagno di squadra, impiegato pochissimo, è Tommaso Squillace. Il Pavia centra la salvezza e Manuel torna alla casa madre ancora scioccata dalla vicenda di Emiliano Mondonico.
Al posto del vecchio tecnico, viene promosso Daniele Fortunato, ex mediano dell’Atalanta. Segnatevi questo nome perché lo ritroveremo più avanti. È un’annata maledetta per Daffara che gioca titolare a inizio campionato, ma poi s’infortuna e salta il resto della stagione, mentre l’Albinoleffe non riesce a ripetere il miracolo di Mondonico e sprofonda con Salvioni in Prima Divisione.
Manuel ora è a caccia di riscatto e, in extremis, arriva il prestito alla Nocerina di Auteri. Col tecnico siciliano non è amore a prima vista. Al “Ceravolo” all’andata finisce in tribuna. Ma il lavoro e la volontà lo premiano. Diventa un punto fermo dello scacchiere di Auteri, reinventandosi nel ruolo di jolly. Gioca terzino a destra e a sinistra (con spiccate doti offensive esaltate dal modulo), o esterno di centrocampo con la difesa a tre. Contro il Catanzaro gioca da terzino sinistro. Alla fine la corsa della Nocerina si ferma contro il Latina. Daffara chiude con tre gol la stagione: il primo tra i professionisti lo segna nel derby col Benevento, poi punisce anche Sorrento e Barletta.
In estate il Perugia punta su di lui e lo acquista dall’Albinoleffe. Gioca solo sette partite, a inizio stagione. A Catanzaro va in panchina, poi Camplone lo esclude dalle scelte. A gennaio arriva l’opportunità di un’avventura all’estero insieme all’ex compagno Cocco e al loro mister dell’Albinoleffe Fortunato che intanto è andato a cercar fortuna ad Aveiro, meravigliosa città sull’oceano nel nord del Portogallo, tra Coimbra e Porto. Lì gioca il Beira-Mar, retrocessa l’anno scorso in Seconda Divisione, ma vincitrice di una Coppa nazionale nel 2000. Anche in Portogallo Daffara gioca da titolare e dimostra tutta la sua duttilità tattica.
Ora il Catanzaro e Moriero gli offrono la chance di tornare in Italia, riprendere un discorso interrotto e ricominciare una nuova vita.