È arrivata l’ora “x”. Dopo il confronto a distanza, vittoria dopo vittoria, Catanzaro e Crotone si preparano finalmente ad affrontare lo scontro al vertice. Le due squadre forse più attrezzate per il salto di categoria si incrociano dopo aver mantenuto ruolini di marcia pressoché simili. Definire un favorito vero è difficile, anche per via degli stili contrapposti delle due squadre. Di certo, è facile prevedere una partita ricca di tensione, dove il Catanzaro avrà la palla e i rossoblu proveranno a svoltarla con la difesa, gli episodi e le individualità.
Il Crotone ritorna in Serie C dopo una imprevedibile doppia retrocessione. Per provare a risalire la china, gli squali si sono affidati a Franco Lerda, già allenatore dei pitagorici in Serie B nel 2009/10. Il Crotone era appena tornato in cadetteria dopo aver vinto i playoff di Serie C, ed oggi come allora nel girone meridionale c’era anche il Pescara. A Lerda, quindi, l’onere di replicare la vittoria di oltre dieci anni fa, con una rosa che sembra rispecchiare le sue idee di gioco. La società, infatti, ha costruito una squadra solida, a cui basta davvero poco per portare a casa le partite. Dalla Serie B sono rimasti elementi di assoluto valore come Golemic, Cuomo, Awua e Petriccione, un centrocampista che non aveva sfigurato neanche in Serie A. La vera arma segreta del Crotone, però, è arrivata in estate, ed è un nome purtroppo noto alla tifoseria del Catanzaro: Cosimo Chiricò. Chiricò è l’alfa e l’omega della squadra di Lerda. È soprattutto grazie a lui se i rossoblu riescono a portare a casa vittorie con il minimo scarto, anche con prestazioni che non sembrano brillanti. C’è un dato che definisce l’identità dei prossimi avversari del Catanzaro: gli squali, infatti, hanno vinto per ben cinque volte per 1-0 ed è facile intuire che si tratti di una squadra che concede poco all’estetica ma che sa azzannare le partite al momento giusto.
Il Crotone ha già affrontato avversarie difficili come Avellino e Pescara, battendole entrambe senza subire gol e controllando il contesto della partita anche senza il pallone: i rossoblu si compattavano dietro e davano vita a gare dove succedeva poco o nulla, a parte le azioni dei gol vittoria. Insomma, al “Ceravolo” sarà anche uno scontro di stili.
Come gioca il Crotone
Il sistema di partenza del Crotone è un 4-2-3-1 che, è facile intuire, in fase di non possesso si trasforma in un 4-4-2. Il punto forte di Golemic e compagni è la difesa. Si tratta di una squadra impermeabile, che condivide con il Catanzaro il primato per il minor numero di gol concessi, solo sei. Il dato è identico, ma l’atteggiamento difensivo imposto da Vivarini e Lerda non potrebbe essere più differente. Mentre il Catanzaro pressa alto e accetta i duelli individuali in difesa, il Crotone abbassa il blocco e fa densità al centro, potendo contare su una squadra forte fisicamente, soprattutto dietro. Domenica mancherà Cuomo, uno dei perni della linea arretrata di Lerda, e il Catanzaro dovrà approfittarne.
Servirà un giro palla paziente, perché il Crotone cede volentieri il possesso agli avversari e non si fa problemi ad aspettare tanto tempo vicino alla propria porta. Nessuna squadra incassa meglio dei rossoblu, abili poi a ribaltare il campo e colpire alla prima occasione utile. Bisognerà evitare di abusare dei cross, perché contro difensori della stazza di Golemic e Mogos è difficile avere la meglio in situazioni statiche.
L’unico modo per far male al Crotone è muovere la difesa. Iemmello e Biasci non dovranno offrire punti di riferimento per portare fuori posizione i difensori e aprire spazi ai compagni. In ogni attacco, poi, bisognerà mantenere equilibrio e marcature preventive, perché le ripartenze dei pitagorici possono essere letali.
Tribuzzi, Chiricò e Kargbo possono portare velocemente palla da un lato all’altro del campo. L’ex ala del Padova, in particolare, è letale se può rientrare sul sinistro per il tiro. Potrà sembrare fuori forma, ma Chiricò è imprendibile in Serie C, un giocatore con quelle qualità tecniche, quella rapidità e quel dribbling avrebbe meritato ben altre categorie. A giugno Scognamillo aveva saputo limitarlo, anche grazie a un grande lavoro in pressione di tutta la squadra che aveva precluso palloni facili a Chiricò. Per Vivarini limitarlo sarà il primo pensiero.
Così come bisognerà evitare di concedere calci piazzati. Tante volte il Crotone ha vinto grazie a punizioni e angoli. I suoi saltatori sono temibili e i cross di Chiricò sono i più affilati della categoria. L’esterno pugliese si occupa anche di calciare direttamente in porta. L’alternativa sul punto di battuta è la punta Guido Gomez, dotata di un destro esplosivo.
Servirà estrema cautela contro un avversario così ricco di risorse, senza paura, però, di fare la partita, perché quella è la natura del Catanzaro. Una vittoria darebbe grande slancio alla squadra, ma nel bene e nel male bisogna ricordare che siamo solo a novembre.
Fra un po arriva la raccomandazione dei decibel della curva
3 a 1 per noi.
Iemmello su rigore, suonas e martinelli.
Stadio inadeguato per la categoria figuriamoci per le categorie superiori. Che meraviglia quelle vetrate vista mare.
Se giocassero potrebbe essere la partita di Curcio e Cianci che, per loro caratteristiche, a mio parere sono in grado di mettere in difficoltà i crotonesi. La chiave della partita sarà il nostro centrocampo ed i movimenti tra li linee nei quali Iemmello è maestro. Il rientro di Situm, pur partendo dalla panchina, è davvero una buona notizia. Auguriamoci che là dietro non si facciano prendere dalla foga e stiano attenti ai cartellini. Vinca il migliore…cioè il Catanzaro!!!