da IL DOMANI
Tutte le tappe della vicenda
Come in due mesi lâUesse cambia volto
Dalle dimissioni di Mancuso a novembre a oggi
CATANZARO-Riproponiamo le tappe della crisi societaria che, in meno di due
mesi, ha sancito l’uscita di scena dell’ormai ex presidente Giovanni Mancuso
e l’acquisizione del pacchetto di maggioranza da parte del gruppo Tallarida.
Le dimissioni
Fine novembre 2002. Al termine di un periodo “povero”
di risultati sul campo e con buona parte dell’ambiente sportivo (con gli Ultras
in testa) che lo ha “sfiduciato”, il presidente Giovanni Mancuso annuncia
la volontà di mettersi da parte per favorire, così, un cambio
al vertice della società .
6 dicembre 2002. Mentre in città si rincorrono le “voci”
su un’imminente vendita del pacchetto di maggioranza ad un gruppo di imprenditori
toscani impegnati nel settore agroalimentare e capeggiati dall’ex giocatore
e allenatore in seconda del Catanzaro, Francesco Scorsa, esce di scena Giovanni
Mancuso. Si materializzano, infatti, le sue (annunciate) dimissioni. In vista
dell’imminente data del 14 dicembre (giorno in cui è fissato il consiglio
d’amministrazione per procedere alla conferma degli impefinanziari assunti)
i soci del sodalizio di via Jannoni decidono di non ricapitalizzare. Mimino
Cavallaro è il nuovo presidente pro-tempore (un “traghettatore”
si dirà negli ambienti) con il preciso compito trattare la cessione dell’Us
Catanzaro. Al momento dell’investitura il nuovo massimo dirigente si dichiara
molto ottimista su una possibile soluzione della crisi in tempi brevi.
I contatti
15 dicembre. L’attivismo di Mimino Cavallaro in seno ai club
organizzati dà i suoi frutti ed anche gli Ultras’73 decidono di tornare
allo stadio in occasione della partita casalinga con l’Olbia. Al termine della
gara, si svolge, per le vie della città , un corteo dei fedelissimi giallorossi,
con lo scopo di sensibilizzare tutto l’ambiente e per chiedere, a gran voce,
il rilancio dell’Us Catanzaro.
Nel frattempo, l’imprenditore edile Antonio Tallarida, originario di Locri ma
con interessi a Modena, fa pervenire, per mezzo del commercialista Paolo Signifredi,
una dichiarazione d’intenti alla società , riservandosi di presentare
entro il 7 gennaio una proposta ufficiale.
18 dicembre 2002. Il presidente Cavallaro dà per probabile
l’acquisto del pacchetto azionario da parte di imprenditori catanzaresi. Nel
frattempo, il malumore all’interno della squadra, pervia della confusione che
regna a livello societario, si acuisce. I giocatori invocano chiarezza.
24 dicembre 2002. “Il Domani” dà in anteprima
la notizia della trattativa tra Tallarida e l’attuale società , fornendo
tutti i dettagli della stessa.
29 dicembre 2002. Cavallaro incontra la squadra, tranquillizzando
i giocatori e sgonfiando così il caso Alfieri, appetito dalla Nocerina.
5 gennaio2003. Al termine dellapartita casalinga con l’Acireale, in
sala stampa Cavallaro smentisce le voci
su un’imminente cessione di Alfieri, legata alla volontà del giocatore
di andar via, lasciandosi scappare la frase: «Non possiamo parlare di
cessioni se c’è un cambio societario in corso…».
Tallarida in Calabria
8 gennaio 2003. Antonio Tallarida, intervistato telefonicamente
dalla redazione del sito internet UsCatanzaro.net, dichiara
che ha in programma di scendere in Calabria sul finire della settimana, per
incontrarsi con i dirigenti giallorossi e per chiudere così l’affare.
9 gennaio 2003. E uno dei giorni più “caldi”.
La Società di via Jannoni, per metter fine alle tante “voci”
che impazzano per la città e fare chiarezza, con un primo comunicato
stampadichiara che notizie ufficiali sulle trattative saranno fornite solo dal
presidente Cavallaro, mentre con una seconda nota afferma: «di non aver
ricevuto ancora offerte ufficiali dal gruppo di Tallarida. Al momento l’unica
proposta è quella giunta per tramite del dott. Conforto». Viene,
tuttavia, confermato il contatto da parte di Tallarida, che però viene
accusato di aver violato il patto di riservatezza delle trattative, così
turbando la serenità della squadra in un momento delicato. L’imprenditore
modenese risponde e ribadisce il suo interessamento addebitando alle festivitÃ
natalizie il prolungarsi dei termini. Il botta e risposta tra le due parti termina
così.
Conforto, dal canto suo, rilascia un’intervista in esclusiva al sito Uscatanzaro.net
(sarà la prima e l’unica del commercialista catanzarese) nella quale
sottolinea che la sua proposta è seria e condotta all’insegna della massima
riservatezza, aggiungendo che solo al termine della trattativa da lui condotta
renderà una dichiarazione ufficiale sull’esito della stessa.
L’epilogo
11 gennaio 2003. Fuori Catanzaro si incontranoTallarida e Signifredi
con l’attuale dirigenza. Dopo il colloquio, tenutosi all’insegna della massima
serenità e disponibilità reciproca, l’imprenditore modenese chiede
altre 48 ore di tempo per dare una risposta definitiva, in quanto deve sottoporre
le condizioni poste dai soci del Catanzaro ai componenti della sua cordata.
Tallarida, comunque, si dichiara fiducioso. Tutto è, quindi, rinviato
a lunedì 13 gennaio.
13 gennaio 2003. Via fax, Tallarida scioglie le riserve, accettando
tutte le condizioni d’acquisto poste dalla dirigenza giallorossa. In serata
si riuniscono i maggiori azionisti dell’Us Catanzaro per discutere dell’offerta
e prendere una decisione. 15-16 gennaio 2003. Con una rapido
voltafaccia Antonio Tallarida prima annuncia di ritirarsi dalla trattativa perché
stanco del “gioco delle tre carte” che starebbe operando la società ,
poi annuncia il suo arrivo in città per il 17 per definire gli ultimi
dettagli dell’accordo.
17-18 gennaio 2003. La società dà il via libera
definitivo.