Un’organizzazione criminale senza scrupoli che operava nella tratta di esseri umani e nel traffico di neonati e’ stata scoperta e sgominata dalla Squadra mobile di Catanzaro e dal Servizio centrale operativo della Direzione Centrale anticrimine. L’operazione, in corso dalla prime ore dell’alba, ha portato alla cattura di circa cinquanta persone, di nazionalita’ bulgara e italiana.
Centinaia di agenti della squadra mobile di Catanzaro e del servizio centrale operativo della Direzione Centrale Anticrimine stanno eseguendo, nei confronti dell’organizzazione criminale italo-bulgara, arresti e perquisizioni in Calabria e in altre regioni d’Italia, con il contributo di 20 equipaggi del Reparto prevenzione crimine e di personale di altre squadre mobili. Sono in corso le ricerche degli indagati residenti all’estero.
L’operazione costituisce l’epilogo di indagini condotte dalla Squadra mobile di Catanzaro, con il diretto coordinamento del Servizio centrale operativo della Direzione Centrale anticrimine della Polizia diretta dal prefetto Nicola Cavaliere, che hanno portato all’emissione da parte della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro di 57 decreti di fermo d’indiziato di delitto.
In particolare, le indagini hanno portato a individuare un’organizzazione criminale transnazionale dedita a una serie di gravi delitti quali la tratta di persone, la violenza sessuale e il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: negli ultimi due anni i componenti dell’organizzazione avrebbero favorito l’ingresso illegale dalla Bulgaria di numerosi clandestini, che venivano ridotti in schiavitu’ per poi essere sfruttati nel mondo della prostituzione o del lavoro nero.
Le investigazioni hanno preso avvio da attenti monitoraggi nei confronti di autisti di mezzi di diverse agenzie di viaggio bulgare che venivano utilizzati per l’ingresso illegale dei clandestini in Italia. Gli autisti in particolare sono ritenuti dagli inquirenti organici al gruppo criminale che, settimanalmente, conduceva i clandestini in Calabria attraverso la Serbia, la Croazia, la Slovenia e l’Austria.
Grazie alle indagini si e’ anche riusciti a fare luce su alcuni episodi particolari. In provincia di Crotone e’ stata scoperta una compravendita di neonati al prezzo di 10mila euro, tra una coppia di genitori bulgari giunti clandestinamente in Italia e una donna italiana.
Sono state inoltre accertate cessioni di giovani donne bulgare a scopo di sfruttamento sessuale. Dalle investigazioni e’ anche emerso che gli indagati, in alcune circostanze, avrebbero fatto riferimento all’eventualita’ che la compravendita di neonati potesse essere finalizzata all’espianto d’organi. Ma, allo stato, gli investigatori non hanno trovato riscontri probatori a questa ipotesi.
Nell’ambito dell’operazione, inoltre, si e’ arrivati alla ‘liberazione’ di persone fatte arrivare in Calabria per l’impiego nella pastorizia, un lavoro che veniva svolto in condizioni di segregazione, con privazione totale della liberta’ personale.