Si prevedono tempi lunghi per l’accertamento del Dna sui resti umani trovati il 17 febbraio scorso sulla spiaggia di Squillace, lungo il litorale ionico catanzarese. L’esame, infatti, per una serie di fattori, si presenta particolarmente difficoltoso. L’ipotesi che viene fatta dai carabinieri e’ che i resti appartengano a Vinicio Calio’, una delle 13 vittime dell’alluvione nel campeggio Le Giare di Soverato, accaduta nella notte tra il 9 ed il 10 settembre del 2000. Di Calio’, infatti, non e’ mai stato trovato il cadavere, che si presume sia finito in mare. Le difficolta’ dell’esame in corso sui resti umani trovati a Squillace derivano in primo luogo dal fatto che le piccole parti di ossa trovate sono mischiate con resti scheletrici di pesce. Vinicio Calio’, che aveva 29 anni, lavorava come custode nel campeggio Le Giare.
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