Ieri mattina intorno alle ore 04:30, i militari della Stazione Carabinieri di Davoli, guidati dal Mar. Sandro Pagano, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro, dott. Antonio Giglio, nei confronti di Corapi Salvatore, un giovane ventitreenne di San Sostene, ritenuto responsabile di detenzione e porto illegale di arma da fuoco e relativo munizionamento, danneggiamento aggravato di un’abitazione privata con colpi d’arma da fuoco e minaccia grave nei confronti di alcuni cittadini di San Sostene. I fatti contestati al giovane risalirebbero al luglio del 2006 quando il Corapi, insieme al fratello Giuseppe, a seguito di un diverbio avuto con alcune persone di San Sostene, le avrebbe minacciate e insultate pesantemente. Nel corso di quella notte, poi, l’abitazione di queste persone fu raggiunta da alcuni colpi d’arma da fuoco che colpirono una finestra della casa mandandola in frantumi. La ricostruzione dei fatti operata nell’immediatezza dai Carabinieri di Davoli indusse sin da subito il fondato sospetto che a sparare potessero essere stati i due Corapi, ragion per cui i due fratelli furono prontamente sottoposti a prelievo per l’individuazione di residui dello sparo. L’esame effettuato dai Carabinieri del R.I.S. di Messina ha poi dato esito positivo quanto a Corapi Salvatore sulle cui mani venivano rinvenute particelle di polvere da sparo. In seguito a quella notte, i due fratelli Corapi hanno continuato comunque nelle loro minacce non perdendo occasione per dileggiare e provocare i poveri malcapitati. Le indagini condotte dai Carabinieri di Davoli hanno così indotto il Giudice per le Indagini Preliminari, ritenuta la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico di Corapi Salvatore e l’esigenza cautelare di prevenire il pericolo di commissione di nuovi delitti, ad emettere questa ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti. Il giovane, dopo le formalità di rito condotte presso il Comando Compagnia Carabinieri di Soverato, è stato accompagnato dai militari presso la propria abitazione e sottoposto al regime degli arresti domiciliari.