Non doveva essere archiviato, secondo le vittime, il procedimento penale avviato dalla Procura della Repubblica di Catanzaro per accertare le eventuali responsabilità sull’episodio di un ascensore
precipitato dal secondo piano di un palazzo del capoluogo
calabrese. “E’ accaduto il 16 maggio scorso – racconta una
delle vittime, Emanuela Bianchi – abbiamo vissuto momenti di
terrore e, ancor piu’ tragico, siamo rimasti chiusi dentro il
vano ascensore per 45 minuti in attesa dei soccorsi”. Subito
dopo l’incidente l’ascensore è stato sequestrato, poi sono
state compiute perizie sia dal consulente nominato da
Emanuela Bianchi sia dal consulente tecnico d’ufficio
nominato dalla procura della repubblica. Poi il procedimento
penale è stato archiviato, è stata respinta anche
l’opposizione delle vittime. “Rimangono ancora molti lati
oscuri – ha affermato Emanuela Bianchi -. Non capisco perchè
nessuno ci ha ascoltati per capire cosa veramente sia
successo quel giorno e come mai nel decidere l’archiviazione
non si è tenuto conto della perizia fatta dal nostro
tecnico”. (CNN 03.05.2004)
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