Questa mattina, alle ore 11.00, presso la sala riunioni della Questura del capoluogo, si è tenuta una conferenza stampa in merito all’operazione antimafia “No Stop” condotta dagli Agenti della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Catanzaro.
Nella giornata di ieri il personale operante, coadiuvato da quello del Commissariato di P.S. di Lamezia Terme, ha eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP presso il Tribunale di Catanzaro su richiesta della locale DDA nella persona del Dott. Gerardo Dominijanni.
Detti provvedimenti restrittivi, eseguiti nei confronti di tre uomini legati alla ‘ndrangheta lametina, sono stati emessi per il reato di estorsione ai danni di imprenditori della zona con l’aggravante della metodologia mafiosa.
Al quarantenne FRUCI Giuseppe, originario di Curinga, attualmente detenuto nel carcere di Secondigliano, affiliato alla cosca Anello – Fruci, è stato contestato dagli inquirenti una estorsione di 10.000,00 euro nonché una tentata estorsione di 30.000,00 euro, da ricevere in un’unica soluzione, e la richiesta di ulteriori 3.000,00 euro che la vittima gli avrebbe dovuto versare con cadenza mensile.
Nei riguardi del 41enne GIAMPA’ Vincenzo, alias Camacio, nato a Springvalle ( Melbourne – Australia), già detenuto nel carcere di Melfi, affiliato all’omonima cosca mafiosa, viene contestata l’estorsione di 6.000,00 euro ai danni di due imprenditori, padre e figlio, versati come forma di “assicurazione” contro danni/furti di materiale di loro proprietà.
Nella giornata di ieri il personale operante, coadiuvato da quello del Commissariato di P.S. di Lamezia Terme, ha eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP presso il Tribunale di Catanzaro su richiesta della locale DDA nella persona del Dott. Gerardo Dominijanni.
Detti provvedimenti restrittivi, eseguiti nei confronti di tre uomini legati alla ‘ndrangheta lametina, sono stati emessi per il reato di estorsione ai danni di imprenditori della zona con l’aggravante della metodologia mafiosa.
Al quarantenne FRUCI Giuseppe, originario di Curinga, attualmente detenuto nel carcere di Secondigliano, affiliato alla cosca Anello – Fruci, è stato contestato dagli inquirenti una estorsione di 10.000,00 euro nonché una tentata estorsione di 30.000,00 euro, da ricevere in un’unica soluzione, e la richiesta di ulteriori 3.000,00 euro che la vittima gli avrebbe dovuto versare con cadenza mensile.
Nei riguardi del 41enne GIAMPA’ Vincenzo, alias Camacio, nato a Springvalle ( Melbourne – Australia), già detenuto nel carcere di Melfi, affiliato all’omonima cosca mafiosa, viene contestata l’estorsione di 6.000,00 euro ai danni di due imprenditori, padre e figlio, versati come forma di “assicurazione” contro danni/furti di materiale di loro proprietà.
Stessi imprenditori presi di mira anche dal 35enne LA ROSA Gaetano, incensurato originario della locride, il quale, per conto della cosca mafiosa dei Torcasio, ha loro estorto la somma di 2.000,00 euro ceduti per evitare possibili ritorsioni.