Sigillata dalla magistratura la casa dei coniugi nel villaggio turistico Eucaliptus nella zona marina di Simeri Crichi, un centro alle porte di Catanzaro. Pur non essendoci ancora alcuna certezza sulla sorte di Luigi De Marco, 60 anni, e Maria Campisano, 59 anni, una serie di fattori induce gli inquirenti a ritenere che i due possano essere stati uccisi, e i loro corpi trasportati altrove. In primo luogo ci sono le macchie di sangue trovate in varie stanze della villetta della coppia e anche su un fucile da sub, oltre a ciocche di capelli che fanno pensare a una violenta colluttazione.
C’è poi la circostanza che nessun familiare vede i coniugi da lunedì, quando erano arrivati in Calabria per partecipare, il giorno successivo, a un funerale al quale non sono mai andati. Inoltre martedì alcuni vicini avrebbero sentito delle urla provenire dalla villetta, senza peraltro aver visto niente di anomalo. La scomparsa dei coniugi, dunque, potrebbe risalire a quel momento.
Infine c’è il comportamento del figlio, Pasquale, 33 anni, che ieri sera ha impedito a un cugino di entrare nella villetta e subito dopo è fuggito da un’uscita secondaria, facendo perdere le proprie tracce. Insospettito, il giovane ha avvertito i carabinieri.
Francesco Campisano, fratello della donna scomparsa, sostiene che il nipote era tranquillo e che i contrasti con i genitori erano per motivi di soldi. “L’ultima volta che mia moglie ha sentito mia sorella e il marito è stata lunedì mattina mentre erano in viaggio da Roma. Erano tranquilli” ha aggiunto, “anche se i contrasti esistevano tra i genitori e il figlio sempre per problemi economici”.
Il ragazzo comunque assicurava di avere “una propria clientela e di guadagnare molto vendendo programmi per computer soprattutto negli Stati Uniti” racconta ancora lo zio. “Proprio giovedì scorso l’ho accompagnato all’ufficio postale dove mi ha detto che doveva spedire dei programmi. Domenica scorsa è stato anche a casa mia a pranzo. Era tranquillo, anzi, appariva entusiasta per il fatto che dovessero arrivare i genitori. Ieri mia moglie lo ha incontrato proprio nei pressi del villino e gli ha chiesto dove fossero i genitori. Lui ha risposto, tranquillamente, che si trovavano a Santa Maria di Catanzaro”.
Luigi De Marco e la moglie si erano trasferiti da tempo a Roma. Nel quartiere di Santa Maria di Catanzaro avevano un negozio, ma anni fa hanno scelto di lasciare la Calabria per seguire la figlia trasferita nella capitale insieme al marito. Sulla spiaggia ionica i due pensionati tornavano però spesso per trascorrere le vacanze. Il loro villino si trova nella parte esterna del complesso turistico Eucaliptus, a pochi passi dal mare, nell’ultimo viale della struttura che collega il centro residenziale alla spiaggia. La zona, in questo periodo, è quasi deserta.
Amici e parenti della coppia si ritrovano davanti alla casetta di Simeri, mentre i carabinieri stanno conducendo in tutta la zona delle battute a largo raggio, anche con l’ausilio di unità cinofile e di un elicottero. In particolare viene cercata la vettura dei coniugi, una Hunday di colore grigio, che non è stata ancora trovata.
Secondo quanto raccontano vicini e parenti, Pasquale, il figlio della coppia, era arrivato a Simeri una ventina di giorni fa. Nei giorni precedenti all’arrivo dei genitori, l’uomo aveva continui contatti con alcuni cugini che gli portavano da mangiare e che adesso sono davanti alla villetta in attesa di notizie. Pasquale, inoltre, in più occasioni, sarebbe tornato nell’abitazione a Santa Maria di Catanzaro, che gli era stato lasciato dai genitori e nel quale vive normalmente quando non è fuori dalla Calabria.
“Pasquale – dice un cugino – era un po’ strano e girava il mondo. Attualmente non lavorava, ma era un programmatore di computer e poteva dirsi un piccolo genio del settore”. Un parente lo descrive come persona con un carattere complesso e chiuso che viaggiava spesso per il mondo. Una vita resa possibile anche dal fatto di non avere problemi di soldi, dal momento, aggiunge il parente, che i genitori “erano sempre pronti a soddisfare le sue richieste”. I coniugi De Marco, secondo alcune testimonianze, sono proprietari di diverse case che sono date in affitto e di alcuni terreni, con una situazione economica, dunque, abbastanza florida.
Pasquale De Marco aveva anche manifestato problemi psichici, ma a detta di un conoscente non sarebbero stati tali da determinare preoccupazioni particolari. Un altro parente racconta che Pasquale quando era adolescente aveva attraversato una crisi mistico-religiosa. “Circa 15 anni fa aveva manifestato l’intenzione di prendere anche i voti. I genitori, molto religiosi e appartenenti a un movimento di preghiera, lo avevano assecondato in tutti i modi, ma con gli anni” ha aggiunto, “la presunta vocazione si era trasformata in un rifiuto dei simboli religiosi, e le immaginette sacre, che prima venerava, era arrivato anche al punto di distruggerle, bruciandole”.
da Repubblica.it