CRONACA- Informazione e Legalità, successo dibattito con giornalista Stella

‘Sono fermamente convinto che la Calabria sta cambiando, di poco ma sta cambiando. Le cose si possono cambiare, bisogna avere piu’ coraggio. Bisogna rompere il rapporto micidiale con il mondo politico, bisogna avere il coraggio di scommettere sul dopodomani e sul futuro’. Cosi’ ha detto l’ editorialista e inviato del Corriere della Sera Gian Antonio Stella, nel corso dell’ incontro sul tema ‘Il Giornalismo in Calabria come strumento di democrazia e legalita”, che si e’ svolto stamani a Catanzaro, organizzato dall’ associazione Ulixes con il patrocinio della Provincia di Catanzaro.
All’incontro hanno partecipato, oltre a Stella, i direttori ed i rappresentanti delle testate giornalistiche calabresi; giornalisti di quotidiani e televisioni; il presidente del Centro Studi Lazzati, Romano De Grazia; il presidente e il vice presidente dell’ associazione Ulixes, Salvatore Scalzo e Vincenzo Capellupo; e il consigliere provinciale di Catanzaro Wanda Ferro.
‘Ringrazio Gian Antonio Stella per la sua presenza – ha detto Salvatore Scalzo – soprattutto perche’ si inserisce a pieno titolo nel nostro filone del giornalismo e perche’ siamo riusciti a riunire qui oggi tutti i direttori delle testate giornalistiche, per discutere del ruolo dell’ informazione in un’ ottica di democrazia e legalita”.
Per Wanda Ferro ‘Stella e’ un professionista con una conoscenza approfondita che non trascura la Calabria su una testata nazionale. Affrontare il tema del giornalismo in Calabria non e’ impresa di poco conto perche’ comprende la responsabilita’ di raccontare i fatti, e a volte anche di giudicare fatti importanti.Se ripercorriamo gli ultimi anni della politica nella nostra Regione ci sono stati avvenimenti importanti, a volte tristemente importanti. Il giornalismo e’ sempre e comunque uno strumento di democrazia, ma dobbiamo auspicare che sia soprattutto uno strumento di legalita’, e in una terra come la nostra deve esser prima di tutto uno strumento di legalita’, riconoscendo un ruolo importante all’informazione.
Sono convinta che la Calabria ce la puo’ fare, anche se a volte deve farsi rispettare un po’ di piu”.
Vincenzo Capellupo ha esposto tre spunti di discussione e riflessione, chiedendo l’opinione di Stella sulla ‘percezione che si ha della stampa calabrese fuori dalla Calabria; sul ruolo pubblico della stampa e dell’informazione calabrese; e se la stampa nazionale puo’ avere un ruolo per lo sviluppo della Calabria’.
‘Io adoro il Mezzogiorno – ha affermato Stella – che da’ gioie e dolori. La Calabria e’ una terra che conosco meglio di tanti calabresi. Per me e’ piu’ facile essere coraggioso e fare il giornalista in Calabria perche’ vengo solo qualche volta e per poco tempo. Ma non e’ facile fare i giornalisti qui tutti in giorni, e’ piu’ pericoloso, inutile negarlo. E’ piu’ facile oggi essere un giornalista libero in America che in Russia, e gli ultimi avvenimenti lo hanno dimostrato. Fare il giornalista a Vicenza e’ diverso che fare il giornalista a Catanzaro o ad Agrigento. E’ giusto che chi legga i giornali sappia che fare i giornali costa fatica e a volte anche coraggio’. Stella, rivolgendosi ai ragazzi delle scuole presenti all’incontro, ha detto ‘voi che siete i protagonisti di questa bellissima stagione giovanile, sbocciata dopo l’omicidio Fortugno, potete capire meglio quello che succede. Se fossi calabrese diventerei furioso per questo atteggiamento di vittimismo. Credo che l’ elemento fondamentale che oggi manca nel Mezzogiorno e’ la capacita’ di guardarsi allo specchio. La Calabria ha gente motivata che puo’ farcela, e il buon giornalismo puo’ essere uno strumento necessario’.
Per Gian Antonio Stella ‘un buon giornalista non deve mai essere ‘orfano’, ma deve sempre ricordarsi da dove viene e non deve essere autoreferenziale, chiudendosi nel suo mondo; ma soprattutto non puo’ essere bastardo. Quello del giornalista e’ un mestiere in cui e’ facile fare del male, ferire anche attraverso l’uso sbagliato di una parola. Bisogna vivere il mestiere, maneggiandolo con cura senza imporre la verita’.
‘Ci vorrebbe – ha concluso Stella che ha anche risposto ad interventi dei direttori di testata, di giornalisti, di De Grazia e del pubblico – un pizzico di coraggio in piu’ da parte di alcune redazioni e credo che valga la pena di farlo. Sono totalmente convinto che c’e’ un risveglio in Calabria perche’ non nasce dal nulla una manifestazione come quella dei ragazzi di Locri. Credo che dire la verita’ sia utile, ma dirla fino in fondo sia necessario’.

Autore

Redazione

Dal 2002 il portale più letto e amato dai tifosi giallorossi del Catanzaro

Scrivi un commento