Tutto comincia nel marzo 2008. Quando Luigino Pugliese, un imprenditore edile originario di Simeri, in provincia di Catanzaro, con un buon giro d’affari al Nord, finisce a San Vittore. L’accusa: bancarotta fraudolenta. Intercettazioni e perquisizioni fanno presumere anche un giro di mazzette. Tra gli ipotetici destinatari delle «stecche», tre funzionari Aler che sarebbero stati pagati per certificare stati di avanzamento su lavori di fatto mai realizzati (ma l’inchiesta coinvolge anche il settore edilizia scolastica della Provincia di Milano). Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore di Monza, Donata Costa (l’impresa di Pugliese, la «Lavoratori edili» è di Cinisello Balsamo). Dopo il fallimento dell’azienda e l’arresto del titolare, i lavori nei cantieri sono fermi. E il disagio per gli inquilini è notevole: «Nel quartiere Friuli dove abitiamo noi, in via Anfossi 44, Pugliese se ne è andato e il cantiere è deserto — racconta un inquilino, Gianfranco Franzolin —. In pratica questo comporta infiltrazioni d’acqua dalle mansarde senza finestre».
Intanto l’Aler di Milano, nell’attesa che le indagini giungano a una conclusione, ha tolto ai tre funzionari coinvolti nella faccenda la responsabilità di certificare i lavori. Dall’Aler di Milano nessun commento: «L’inchiesta è in corso. Parlerà la magistratura, quando sarà il momento», dice il presidente Loris Zaffra, in carica dalla primavera scorsa. Dal canto suo il centrosinistra in consiglio «scagiona » l’attuale gestione. «I fatti oggetto dell’inchiesta riguardano appalti che sono stati assegnati prima dell’arrivo dell’attuale consiglio», fa notare anche Carmela Rozza, consigliere comunale del Pd che da sempre si occupa di edilizia residenziale pubblica. «Certo, ora bisogna intervenire — continua Rozza —. Ad Aler proponiamo di coinvolgere i comitati degli inquilini in tavoli di controllo sull’andamento dei lavori nei vari quartieri. Chi meglio degli abitanti dei quartieri può valutare se i pochi soldi pubblici a disposizione vengono spesi per il meglio? Certo, i fatti di questi mesi dimostrano anche che i meccanismi di controllo interno sono insufficienti. L’azienda corra al più presto ai ripari».
fonte corriere.it