Sulla carta tenevano corsi di formazione ma in realta’ nelle medesime ore svolgevano la loro attivita’ in ospedale. Responsabili della truffa ai danni del servizio sanitario nazionale sono settantasette medici, denunciati dalla Guardia di Finanza di Catanzaro. L’indagine e’ relativa ai corsi di formazione specifica in medicina generale organizzati per il periodo 2002-2006 dalla Regione Calabria con apposito decreto ministeriale. Dal confronto tra i dati presenti all’anagrafe tributaria e quelli reperiti tramite i sostituti d’imposta dei professionisti e’ emerso che alcuni dei medici hanno indotto l’Ente regionale a erogare borse di studio di mille euro al mese per i corsi frequentati attestando falsamente l’insussistenza di cause di incompatibilita’ o tacendo su circostanze insorte successivamente.
All’accusa di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche si aggiunge cosi’ il reato di falsita’ ideologica in atto pubblico. Meccanismo simile era quello trovato dai finanzieri sui corsi di didattico-pratici relativi alle scuole di specializzazione universitaria, indirizzo medicina e chirurgia, organizzati dall’ateneo degli studi ”Magna Graecia” di Catanzaro, dove sono state trovate le posizioni irregolari di trenta medici. Il danno alle casse del servizio sanitario e’ stimato in due milioni e mezzo di euro. Oltre che alla Procura, la segnalazione e’ stata inoltrata anche alla Corte dei Conti.
All’accusa di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche si aggiunge cosi’ il reato di falsita’ ideologica in atto pubblico. Meccanismo simile era quello trovato dai finanzieri sui corsi di didattico-pratici relativi alle scuole di specializzazione universitaria, indirizzo medicina e chirurgia, organizzati dall’ateneo degli studi ”Magna Graecia” di Catanzaro, dove sono state trovate le posizioni irregolari di trenta medici. Il danno alle casse del servizio sanitario e’ stimato in due milioni e mezzo di euro. Oltre che alla Procura, la segnalazione e’ stata inoltrata anche alla Corte dei Conti.