CRONACA – Arrestato suocero Nino PRINCI e sequestrato parte

E’ in corso dalla scorsa notte nella Piana di Gioia Tauro una operazione anti ‘ndrangheta. L’offensiva contro la malavita organizzata ed i suoi patrimoni, sferrata dal centro Dia di Reggio Calabria con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia della citta’ dello Stretto, al momento ha portato all’arresto del presunto boss Domenico Rugolo, suocero dell’imprenditore Nino Princi, il quale due settimane fa era rimasto mutilato dallo scoppio di un’autobomba. Tra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare anche un uomo politico, Pasquale Inzitari, candidato al Parlamento nell’Udc nelle ultime elezioni politiche. Gli uomini della DIA del colonnello Francesco Falbo stanno ricercando altre persone, tra cui l’altro genero di Rugolo. L’operazione ha portato al sequestro di beni per oltre 20 milioni di euro tra societa’ di capitali, immobili e controcorrenti. L’operazione e’ in corso ed i particolari verranno resi noti questa mattina alle ore 11 in una conferenza stampa del neo procuratore della Repubblica Giuseppe Pignatone. Tre le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip distrettuale di Reggio Calabria che sono state eseguite dagli uomini del centro Dia e dalla polizia di Stato. Per Domenico Rugolo e per il genero Domenico Romeo l’accusa e’ di associazione mafiosa, mentre Pasquale Inzitari, esponente dell’UDC, e’ indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Il giudice per le indagini preliminari, in considerazione delle condizioni di salute di Antonino Princi non ha inteso emettere provvedimento restrittivo nei confronti dell’ex dirigente del Catanzaro calcio. L’imprenditore di Delianova, saltato in aria due settimana fa per lo scoppio di una bomba collocata sotto la sua Mercedes, e’ pesantemente implicato nella vicenda e viene considerato la mente finanziaria del gruppo. Tra i beni sottoposti a sequestro vi e’ anche una parte dell’ipermercato “Porto degli Ulivi” di Rizziconi, nella Piana di Gioia Tauro

ore 12:48 AGGIORNAMENTI

La Dia di Reggio Calabria ha arrestato Pasquale Inzitari, esponente dell’Udc reggina e candidato non eletto alle ultime elezioni politiche, cognato di Nino Princi, l’imprenditore rimasto gravemente ferito il 26 aprile scorso a Gioia Tauro (Reggio Calabria) nell’esplosione di un ordigno collocato sotto la sua auto.
L’operazione è ancora in corso da parte della Dia di Reggio Calabria per l’esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di altrettante persone accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa e concorso esterno in associazione mafiosa finalizzate al compimento di attività criminali per il controllo economico sulla Piana di Gioia Tauro.
Tra gli arrestati c’é anche Domenico Rugolo considerato un elemento di spicco della criminalità organizzata.

INDAGATO ANCHE FERITO BOMBA
L’imprenditore Nino Princi, rimasto ferito gravemente il 26 aprile scorso, è indagato per associazione mafiosa nell’ambito dell’inchiesta che ha portato stamani all’arresto di suo cognato, l’esponente dell’Udc reggina Pasquale Inzitari. Princi, secondo l’accusa, sarebbe stato il “dirigente” della cosca Rugolo sul piano finanziario.
Nei confronti di Princi, la Dda di Reggio Calabria aveva chiesto l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare, ma l’attentato ha preceduto le forze dell’ordine.
Adesso, vista la gravità delle condizioni di Princi, il provvedimento non è stato emesso. Princi si trova ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Reggio Calabria. Nell’esplosione ha persone gambe e braccia e la vista.

PRESO BOSS SUOCERO FERITO BOMBA
Domenico Rugolo, di 73 anni, una delle persone arrestate stamani nel corso dell’operazione condotta dalla Dia con la squadra mobile e carabinieri, è considerato dagli investigatori il boss della cosca Rugolo-Mammoliti ed è il suocero di Nino Princi. Quest’ultimo, infatti, ha sposato una figlia di Rugolo.
Una sorella dell’imprenditore, invece, ha sposato Pasquale Inzitari. Anche la terza persona arrestata, Domenico Romeo, di 40 anni, é genero di Rugolo avendone sposato un’altra figlia.
Romeo è il titolare di un’impresa di costruzioni operante sul territorio di Oppido Mamertina, ma secondo gli investigatori si sarebbe trattato del prestanome del suocero.

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Redazione

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