Gli untori continuano ad agire indisturbati. E sembra che nessuno riesca a fermarli. Forti di questa constatazione ignoti hanno versato ieri un cospicuo quantitativo di creolina in alcune aule dell’Istituto tecnico per geometri «Petrucci». Sul posto, come di consueto, sono intervenuti i vigili del fuoco e la polizia. I primi sono entrati nel plesso, imponendone l’immediata bonifica, che renderà necessario il blocco dell’attività didattica. I secondi hanno acquisito elementi utili alle indagini.
Con quello di stamani salgono così a cinque i casi nell’ultima settimana che hanno portato alla chiusura di quattro scuole e cinque plessi scolastici. Domenica un caso analogo si era verificato nella sede di piazza Le Pera del liceo scientifico “Siciliani”: ignoti si erano introdotti nel cortile dell’istituto e avevano sparso oltre sette litri di creolina. L’allarme è stato dato dai gestori di un vicino teatro che hanno sentito l’odore acre della sostanza.
Un’altra sede dello stesso liceo, in piazza Matteotti, era stata colpita, invece, una settimana fa. In questo caso però gli untori non si sono limitati a spargere il liquido tossico per tutto l’istituto ma avevano anche scassinato i distributori automatici di bibite e snack e si erano impossessati delle monete contenute all’interno. E tra i reati a loro carico, in questo caso, ci sono anche il furto e il danneggiamento.
Sempre nella scorsa settimana la creolina era stata versata nelle aule del liceo classico “Galluppi” mentre nell’istituto tecnico magistrale, in un corridoio dei locali prestati dal liceo classico, era stato ritrovato un barattolo contenente la sostanza tossica. Il contenitore non era stato ancora aperto, ma il liquido era pronto ad essere versato. Di conseguenza non è stato necessario evacuare i locali né interrompere l’attività didattica.
Per consentire la completa pulizia dei locali dalla sostanza tossica ed il ripristino dell’agibilità delle aule, le scuole interessate dall’allarme creolina sono state chiuse.
Le indagini su tutti gli episodi sono condotte dalla Digos della Questura che, oltre ad alcune testimonianze, ha acquisito i filmati delle telecamere a circuito chiuso presenti in alcune delle scuole interessate al fenomeno. Ma per il momento senza grossi risultati.
Già l’anno scorso fu necessario l’intervento in prima persona del prefetto Salvatore Montanaro, che ha dovuto mostrare il pugno duro per far rientrare l’emergenza creolina. Gli episodi, la scorsa stagione, furono decine; si registrano anche casi d’intossicazione tra studenti e personale scolastico. E la Digos, al termine di laboriose indagini, riuscì a risalire anche ad alcuni studenti accusati di aver sparso la creolina. Per loro scattarono denunce a piede libero.
Non è detto, quindi, che la Digos sia già sulle tracce degli untori e che non ci siano, a breve, sviluppi decisivi dell’indagine.
Con quello di stamani salgono così a cinque i casi nell’ultima settimana che hanno portato alla chiusura di quattro scuole e cinque plessi scolastici. Domenica un caso analogo si era verificato nella sede di piazza Le Pera del liceo scientifico “Siciliani”: ignoti si erano introdotti nel cortile dell’istituto e avevano sparso oltre sette litri di creolina. L’allarme è stato dato dai gestori di un vicino teatro che hanno sentito l’odore acre della sostanza.
Un’altra sede dello stesso liceo, in piazza Matteotti, era stata colpita, invece, una settimana fa. In questo caso però gli untori non si sono limitati a spargere il liquido tossico per tutto l’istituto ma avevano anche scassinato i distributori automatici di bibite e snack e si erano impossessati delle monete contenute all’interno. E tra i reati a loro carico, in questo caso, ci sono anche il furto e il danneggiamento.
Sempre nella scorsa settimana la creolina era stata versata nelle aule del liceo classico “Galluppi” mentre nell’istituto tecnico magistrale, in un corridoio dei locali prestati dal liceo classico, era stato ritrovato un barattolo contenente la sostanza tossica. Il contenitore non era stato ancora aperto, ma il liquido era pronto ad essere versato. Di conseguenza non è stato necessario evacuare i locali né interrompere l’attività didattica.
Per consentire la completa pulizia dei locali dalla sostanza tossica ed il ripristino dell’agibilità delle aule, le scuole interessate dall’allarme creolina sono state chiuse.
Le indagini su tutti gli episodi sono condotte dalla Digos della Questura che, oltre ad alcune testimonianze, ha acquisito i filmati delle telecamere a circuito chiuso presenti in alcune delle scuole interessate al fenomeno. Ma per il momento senza grossi risultati.
Già l’anno scorso fu necessario l’intervento in prima persona del prefetto Salvatore Montanaro, che ha dovuto mostrare il pugno duro per far rientrare l’emergenza creolina. Gli episodi, la scorsa stagione, furono decine; si registrano anche casi d’intossicazione tra studenti e personale scolastico. E la Digos, al termine di laboriose indagini, riuscì a risalire anche ad alcuni studenti accusati di aver sparso la creolina. Per loro scattarono denunce a piede libero.
Non è detto, quindi, che la Digos sia già sulle tracce degli untori e che non ci siano, a breve, sviluppi decisivi dell’indagine.